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14/02/2018 06:30:00

Gabriella Carlucci: "Vogliamo aiutare le aziende siciliane ad internazionalizzarsi"

 Gabriella Carlucci, candidata alla Camera dei Deputati nel collegio plurinominale di Trapani-Bagheria per la lista “Noi con l'Italia-UDC”. Il Ministro Padoan dice di avere ridotto le tasse, l'Italia se ne è accorta?

No, non se ne è accorta. Io vivo anche a Roma e aiuto una serie di volontari che a loro volta aiutano il cosiddetto ceto medio che si è impoverito. Trovo che il ceto medio si è molto impoverito, circa 5 milioni di italiani che vivono in condizioni di povertà assoluta. Gli indicatori che dicono che l'Italia è in ripresa dicono la verità ma non dicono in che condizioni è l'economia reale. Lo dico perchè in questi anni le imprese che si sono spostate anche all'estero hanno avuto un riscontro positivo. E' questo l'indicatore che nell'economia italiana dà un dato di miglioramento. Nella realtà c'è un impoverimento generale, l'indice della disoccupazione al sud è del 40%. Se non diamo ai giovani la possibilità di lavorare e rimanere qui saranno costretti tutti ad andare via.


Nelle ultime settimane si parla della Sicilia come di una regione a rischio povertà. Lei è candidata anche per la Sicilia, da quale criticità vorrebbe partire?


La Sicilia è una terra bellissima e ricchissima. Ricca di tante aziende importanti, di tante eccellenze che soffrono però delle infrastrutture. Cominciamo quindi da un piano infrastrutturale, voglio capire perchè mancano le strade. Mi domando, se si vuole uscire fuori dalla regione con i propri prodotti e non ci sono le strade come si fa? Manca l'alta velocità, chi abita al sud è considerato cittadino di serie b, se con l'alta velocità da Roma a Milano impiego tre ore e per andare da Roma a Lecce ci metto, invece, sei ore e mezzo. Quindi vogliamo gli stessi investimenti, che vengono drenati dal governo attraverso i fondi europei, al sud.

Basta questo?

Le aziende siciliane ambiscono ad internazionalizzarsi, a vendere i loro prodotti in tutto il mondo. Per fare questo servono dei sostegni, non a pioggia ma in modo mirato. In questi anni ho lavorato tanto in questo settore, ho aiutato due aziende siciliane che sono venute con me a New York, l'azienda Gigliotto e Mulinello della provincia di Enna, potrebbero adesso creare occupazione perchè produrranno molto di più. Il piano di governo del centro destra è molto lungimirante ed ambizioso. Quando parliamo di flat tax è una legge equa che permetterà agli imprenditori di investire ma avrà bisogno dei suoi tempi. Le infrastrutture invece vanno realizzate subito, creando anche posti di lavoro.


Marta Fana, economista, dice che in Italia il lavoro non manca semmai manca l'adeguata retribuzione. Che risposta darà il centro destra?


Il governo passato ha eliminato il voucher sostenendo che si incrementava la precarietà. Io sostengo di no. Non avendo sostituito i voucher con niente altro si è di nuovo alimentato il lavoro in nero. Il voucher non è la panacea ma permetteva al lavoratore di cominciare a mettere da parte i contributi per la sua pensione. Non c'è la bacchetta magica ma cominciamo dalle piccole cose.
Pensiamo al lavoro stagionale, che in Sicilia c'è, e che viene pagato in nero. Si potrebbe attraverso il voucher far diventare questo lavoro una garanzia.

Lei è stata voluta fortemente in lista da Lorenzo Cesa dell'UDC...

Ho lavorato con il mio partito in questi cinque anni. Mi sono occupata di cultura. Ho fatto l'imprenditrice della cultura promuovendo l'Italia. Ho fatto due trasmissioni televisive, una in Inghilterra e una in America, promuovendo le aziende siciliane. E poi ho realizzato due festival uno in Spagna e uno a Belgrado promuovendo il cinema e la cultura italiana.


E' degli ultimi giorni la notizia di alcuni produttori di pomodorino Pachino che sono costretti a non raccogliere il loro prodotto, sulle nostre tavole arriva quello del Camerun. Se il parlamento europeo rimane inerme come il futuro governo italiano potrà risolvere la questione?


Non deve rimanere inerme il parlamento europeo. Intanto, l'Italia non può essere trattata come gli altri paesi che non hanno la nostra stessa vocazione all'agricoltura. Non avere rivendicato la nostra tipicità è stato un grave errore. Si potrebbe anche dire all'Unione Europea che se non ci aiuteranno a tutelare i nostri produttori, noi come Paese potremmo non versare più le quote di partecipazione e investire quindi nelle nostre produzioni. Non c'è un'altra strada. Noi non siamo un Paese dell'industria pesante ma dell'agricoltura e del manifatturiero, delle piccole imprese.

Come si convince il partito del non voto, pari al 33%, a non disertare le urne il 4 marzo?

Va detto che ci sarà qualche altro che deciderà per chi non è andato a votare. Nella mia coalizione ci sono tanti esponenti politici che hanno già dimostrato di aver saputo amministrare. Siamo in Sicilia, parlo allora di Saverio Romano che ho conosciuto quando era Ministro dell'Agricoltura, ha fatto tantissimo per questa terra. Ha combattuto le imitazioni dei prodotti italiani e mise in atto una serie di misure per tutelare le imprese italiane. Bisogna dare fiducia a Noi con l'Italia, andate a vedere chi siamo e cosa abbiamo realizzato.


Lo scontro è sui programmi, spesso però si parla per slogan, luoghi comuni e contenitori vuoti. Un esempio è l'attuale situazione dello scalo Trapani-Birgi. Proviamo a riempirne una di scatola?

Il piano delle infrastrutture è già nel nostro programma. In Sicilia c'è una amministrazione di centro destra che farà molto bene. Il presidente Nello Musumeci si è già interessato al problema rifiuti.
Facendo sponda con il governo nazionale si troveranno le soluzioni. Si faccia l'esempio della Spagna che era molto più indietro di noi e adesso è passata avanti. Hanno intercettato i fondi strutturali europei. Perchè noi no? Questo dobbiamo fare, sono soldi europei a nostra disposizione, servono però i progetti esecutivi altrimenti i soldi tornano indietro.

Berlusconi nel programma di centro destra dice che andranno via una serie di tasse e poi parla di aumenti alle pensioni minime. E' facile promettere in campagna elettorale. Ma dove troverete la copertura finanziaria?

Se davvero riusciamo a mettere in atto la flat tax subito tutti saranno messi nelle condizioni di pagare, ci sarà meno evasione fiscale. Immettiamo una legge fiscale che permette a tutti di pagare, si mette in moto un meccanismo virtuoso. Con un sistema fiscale equo ci saranno delle risorse che potranno essere impiegate per fare altro.

Se dovesse fare un appello al voto?

Siamo persone pragmatiche, date fiducia a delle persone che hanno già dimostrato di sapere fare. Voglio partire dalle aziende siciliane che hanno bisogno di andare all'estero per creare nuovi posti di lavoro qui in Sicilia.