Lo si può definire un governo tecnico, quello che ha preso le redini dell’Airgest, la società che gestisce l’aeroporto di Trapani Birgi.
Gianluigi Amico e Lucia Di Fatta sono stati nominati dal governatore siciliano Nello Musumeci ai vertici della società di cui la Regione possiede il 99,93% delle quote. Amico è capo di gabinetto della presidenza della Regione, Di Fatta è capo di gabinetto dell’assessore al Turismo Sandro Pappalardo.
Le loro nomine sono state ufficializzate nel corso dell’assemblea dei soci di Airgest in cui, contestualmente, ci sono state le dimissioni del presidente del cda Franco Giudice, del vice Paolo Angius e di Daniela Virgilio. E il posto di Giudice dovrebbe prenderlo proprio Amico. Intanto si aspetta un terzo nome per completare il consiglio di amministrazione.
Alla fine è sfumato il nome di Tiziana Terranova, capo di gabinetto dell’assessore alle attività produttive, Mimmo Turano.
Tante incertezze però regnano all’Airgest e soprattutto tanti misteri sulla gestione della socieà. Queste nomine infatti sono a tempo determinato, fatte per tappare il buco che ci sarebbe stato fino al 4 marzo, quando saranno fatte, dopo le elezioni, le nomine “politiche”. E’ la pratica dello spoil system, quella di sostituire i vertici delle società pubbliche quando arriva in carica un nuovo governo.
Ma si rischia di perdere tempo, mentre la situazione dei voli da e per Trapani è drammatica. Dopo il ricorso dell’Alitalia accolto dal Tar di Palermo contro il bando per il co-marketing, i voli per la stagione estiva sono a forte rischio. E’ il momento più buio, questo, per l’aeroporto di Trapani Birgi. Ryanair non ha programmato alcun volo per l’estate, e gli operatori turistici e tutto il territorio sono in forte apprensione. Un consiglio di amministrazione di passaggio non aiuta le cose, ed è difficile, in questo momento, pianificare una strategia per salvare la stagione estiva. Lo stesso Franco Giudice, poco prima di dimettersi, ha detto che parte della stagione è andata persa.
La domanda che tutti si fanno è se ci sarà abbastanza tempo per pianificare una soluzione per programmare i voli. Se il cda provvisorio aprirà la strada per salvare il salvabile. Ryanair, ricordiamolo, è stata l’unica compagnia a presentare un’offerta al bando per il co-marketing, dal valore di 14 milioni di euro. Un bando impugnato da Alitalia e che potrebbe essere rifatto. Si potrebbe ripartire da zero.
Ma è comunque uno scenario molto molto preoccupante. Come sottolinea Paolo Salerno, imprenditore trapanese che fa parte dell’assemblea dei soci di Airgest: “C’è una vacatio. Chi si occuperà di fare ricorso contro la sentenza del Tar o indire un nuovo bando?”. La domanda è se il nuovo e provvisorio cda potrà prendersi questa responsabilità, in sostanza, o farà da tappa buco.
“Con burocrati regionali si rischia di rallentare tutto. Il mercato dell’aviazione civile non aspetta il 4 marzo” ha aggiunto Salerno che ha lanciato un appello agli operatori turistici. “Debbono, oltre protestare, porsi il problema e spingere per una governance per il turismo nel territorio che finalmente possa fare un po’ di programmazione”.
Per Gregory Bongiorno, presidente di Sicindustria Trapani, dovrà essere questo cda provvisorio a indire il nuovo bando con carattere di urgenza coinvolgendo gli assessorati regionali. “Non si può attendere oltre, si rischia di far svanire un sogno che si stava avverando ossia che in questa provincia si poteva vivere di turismo” .
Tante, in questi giorni, le reazioni alla crisi dell’aeroporto, alla situazione di incertezza. E anche alle nomine fatte per la governance di Airgest.
La deputata regionale Eleonora Lo Curto ha annunciato che "nelle prossime ore, finalmente, verranno convocate dalla Regione tutte le parti in causa di questa vicenda che è assurda da tanti punti di vista. Soprattutto mi chiedo come mai chi c'era prima di noi non si è accorto dei bilanci in perdita dell'Airgest o degli errori del bando evidenziati dal Tar".
Sono intervenuti anche i sindacati.
“Per salvare il destino dell’aeroporto di Trapani Birgi occorrono tecnici e non burocrati. Siamo di fronte a una vera e propria emergenza e perdere tempo vuol dire assumersi specifiche responsabilità sulle conseguenze negative che una ulteriore e pesante riduzione delle attività dell’aeroporto di Birgi potrebbe avere in termini di occupazione e di economia del territorio”.
Lo affermano Filippo Cutrona, Leonardo La Piana, Eugenio Tumbarello e Gregory Bongiorno, rispettivamente segretario generale Cgil Trapani segretario generale Cisl Palermo Trapani, segretario generale Uil Trapani, presidente di Sicindustria Sicilia, in seguito alle nomine di due dirigenti regionali ai vertici dell’Airgest da parte della Regione.
“Non mettiamo in dubbio le capacità amministrative dei designati – dicono – ma in questa delicata fase sarebbe stato opportuno nominare dei tecnici, senza attendere come ha annunciato il presidente della Regione l'esito delle elezioni politiche, per predisporre in maniera celere il nuovo bando per la ricerca di vettori che operino sul Vincenzo Florio".
Cgil, Cisl e Uil a proposito dell’emergenza aeroporto hanno chiesto un nuovo incontro con il prefetto di Trapani Darco Pellos, dopo quello che si è svolto lo scorso mese di ottobre.
“Il rischio è concreto – concludono Cutrona, La Piana, Tumbarello e Bongiorno - bisogna difendere il territorio trapanese. Attendiamo risposte concrete dalla politica e soprattutto dai parlamentari che rappresentano il territorio, poiché da esse dipendono le sorti dell’aeroporto e di una provincia già pesantemente martoriata dalla crisi economica”.
Anche Peppe Bologna, candidato sindaco di Trapani, ha parlato del futuro dello scalo di Birgi nell’incontro con Stefano Pellegrino, presidente della commissione affari istituzionali all’Ars. La proposta di Bologna è di aprire l’aeroporto anche ad altre compagnie in grado di svolgere il servizio, senza contributo ed a prezzi concorrenziali, per tentare di salvare la stagione estiva ormai alle porte.
Riguardo all’eventuale concessione di slot, il candidato sindaco ha fatto sapere che da interlocuzioni ufficiose con i vertici di Enac è stata confermata la disponibilità ad accelerare l’autorizzazione di nuove tratte.