L'accordo firmato tra Unicredit e sindacati permetterà fino a 550 assunzioni di giovani in Italia in cambio delle uscite volontarie.
L'accordo stabilisce un allargamento del bacino delle possibili uscite fino più delle 915 persone che mautureranno i requisii per andare in pensione entro il dicembre 2023. E' stao concordato, infatti, che anche i circa 800 lavoratori che matureranno i requisiti nel primo semestre 2024 potranno aderire.
Si stima quindi di raggiungere un numero di adesioni volontarie sufficiene per le oltre 500 assunzioni. Al Sud le adesioni all'esodo sono ovviamente inferiori rispetto a quelle del Nord Italia. Su 915 italiani che non hanno aderito all'esodo 174 sono siciliani, ad esempio.
Ma i dipendenti che maureranno il requisio pensionisico entro il primo gennaio 2020 potranno presentare la domanda di risoluzione volontaria del primo trattamento pensionistico. Insomma le assunzioni ad Unicredit si basano sui pensionamenti anticipati.
"L’accordo prevede un premio di produttività pari a 800 euro lordi per tutto il personale del Gruppo (Unicredit SpA, Ubis, Fineco, Unicredit Leasing, Unicredit Factoring, Cordusio, Unicredit Bank AG), che sarà liquidato a giugno 2018. Per chi decide la liquidazione a «conto Welfare» l’importo sale a 1.150 euro. È un accordo che - dicono i sindacalisti - costituisce un riconoscimento dell’impegno profuso dai lavoratori in tempi difficili per tutti e che ha consentito anche quest’anno ad Unicredit di raggiungere ottimi risultati di bilancio".
"L’accordo tra la banca e i sindacati - scrive in una nota Unicredit - intende sviluppare competitività, produttività e redditività del Gruppo grazie a misure che contribuiscano a migliorare le prospettive occupazionali, in un contesto di marcata disoccupazione giovanile".