13,00 - Continua la polemica nel Pd per le candidature. Questa la dichiarazione del deputato uscente Peppe Ribaudo: "“Apprendo dalle agenzie di stampa la notizia della mia candidatura nel collegio uninominale Camera Circoscrizione Sicilia1 (Monreale), nelle liste che sembrano far cambiare la natura del Partito democratico. Bisogna fare un excursus su questi ultimi giorni per capire a fondo lo strappo che si è consumato in queste ultime ore. I rappresentanti dei circoli e gli amministratori di 41 comuni del suddetto collegio hanno chiesto ai vertici del partito, attraverso una lettera appello, che si tenesse conto nella composizione delle liste di quelle che sono le sensibilità e le esigenze territoriali, auspicando una mia ricandidatura per dare proseguo all’attività politica svolta in questi anni in un territorio difficile come quello del corleonese, in cui sono stato riconosciuto unilateralmente come punto di riferimento. Alla lettera hanno fatto seguito due riunioni territoriali tenutesi rispettivamente a Corleone e Carini, convocate dal segretario provinciale Carmelo Miceli, alla presenza di rappresentanti dei circoli e diversi amministratori del collegio che hanno ribadito l’assoluta necessità di una mia candidatura sia nel proporzionale che all’uninominale, al fine di assicurare la continuità al meticoloso lavoro svolto in questi anni. Lo stesso segretario ha dovuto prendere atto della proposta impegnandosi personalmente a traferire le istanze territoriali agli organi dirigenziali. Rimango davvero esterrefatto nel leggere il nome di Miceli come candidato capolista nel collegio plurinominale in questione. Proprio colui che aveva il compito e la funzione, in qualità di segretario, di portare e supportare le istanze territoriali e di farsi portavoce presso i vertici nazionali di questa candidatura l’ha usurpata, disattendendo una volontà ampia e condivisa da tutti i rappresentanti dei circoli che lamentavano tra l’altro la mancata inclusione in scelte così importanti, prese in passato attraverso la partecipazione alle elezioni primarie. Un vero e proprio abuso di potere di una candidatura nata in segreteria, nella stanza dei bottoni, lontano dalla gente che in questi anni ha contribuito a dare vita all’esperienza del Partito democratico. Appare chiaro che tutto ciò si inquadra in una strategia più complessiva nella formazione delle liste che ha generato non poche delusioni tra le componenti di minoranza e di sinistra del partito, che ha come obiettivo cancellare un pezzo di storia della sinistra e delle forze progressiste che fino a ieri hanno collaborato alla vita politica del partito. Per questo non posso accettare la proposta di candidatura solo all’ uninominale, essendo la stessa una “foglia di fico” con cui si tenta di camuffare lo scempio ormai consumato ai danni delle minoranze di questo partito. Non ci sono quindi le condizioni necessarie per affrontare con serenità la campagna elettorale. Credo sia davvero indispensabile a questo punto una seria riflessione, insieme agli amici ed ai compagni che in questi anni hanno supportato la mia attività di parlamentare, per capire come superare questa fase di profonda crisi di democrazia interna del partito".
11,00 - Alla luce degli ultimi sviluppi l'unica candidatura con delle serie possibilità per il territorio di Marsala e Trapani, per quanto riguarda il centrosinistra è quella di Annamaria Angileri. L'assessore marsalese è infatti terza alla Camera dei Deputati per il Pd, ma la capolista, Maria Elena Boschi, ha un seggio blindato a Bolzano. Quindi Angileri è virtualmente seconda, dietro Carmelo Miceli. Una buona affermazione del Pd farebbe scattare quasi sicuramente il seggio. Il nome della Ministra Boschi è stato inserito in tre collegi in Sicilia per garantire l'alternanza di genere obbligatoria per legge e allo stesso tempo non modificare le liste già approvate dalla Direzione Nazionale.
10,00 - Dopo il caos nel Partito democratico, sulle liste per le elezioni politiche da schierare in Sicilia c'è anche un caso Forza Italia. L'ex sottosegretario Antonio D'Alì ha infatti annunciato di non voler correre nel collegio uninominale di Trapani-Marsala per il Senato: "Non essendo stata convocata alcuna riunione del partito di Forza Italia in Sicilia per le candidature - dice - apprendo da notizie di stampa della definitiva composizione di listini bloccati di Forza Italia in Sicilia, che mortificano la Sicilia e, in particolare, la provincia di Trapani. Se tali notizie dovessero essere confermate, invito il coordinatore regionale onorevole Miccichè, che non manca occasione per mortificare il sottoscritto e i nostri elettori, a non disporre della mia candidatura".
09,00 - Ennesima rivoluzione delle liste del Pd nella notte. Adesso sono definitive. E purtroppo il territorio ne esce ancora una volta mortificato, davvero, dato che Maria Elena Boschi, che è stata rifiutata dalle sezioni del Pd di tutta Italia, si trova capolista in tutti i collegi della Sicilia Occidentale.
Questa mossa porta Annamaria Angileri, che aveva discrete possibilità di essere eletta, a scendere di una posizione nel listino: adesso è terza. A Mazara - Sciacca ancora peggio: la capolista è Daniela Cardinale, la figlia di Totò.
Al Senato, Davide Faraone è primo, Paolo Ruggirello è terzo. I candidati del centrosinistra nei collegi uninominali sono: per la Camera, Pamela Orrù a Marsala e Gaspare Culotta a Mazara. Per il Senato, Paolo Ruggirello. A questo link potete leggere tutte le candidature in Sicilia del Pd.
07,00 - Una parte del Partito Democratico è sul piede di guerra per le decisioni assunte da Matteo Renzi, segretario nazionale.
Eppure, lo stesso Fausto Raciti, alla direzione regionale dem, lo aveva anticipato: sarà Renzi a siglare ogni candidatura, a sceglierla. Si sono ascoltati i dirigenti provinciali ma non c'è stato, per la maggiore, nessun tipo di accoglienza delle proposte avanzate.
Il Renzi nazionale ha voluto rinnovare il partito con elementi a lui graditi, slegati da vecchie logiche del “capo politico territoriale”, che si circondava di poche anime pronte ad annuire. Ha ripulito le liste, e il partito. Ha dettato una linea. Vediamo i candidati al maggioritario e al proporzionale.
Per la Sicilia occidentale, all'uninominale Camera, per Marsala – Trapani c'è Pamela Orrù, a Mazara – Sciacca per la lista “Insieme” c’era Nino Oddo, ma ha rifiutato.
Posizione blindata per il plurinominale alla Camera per Carmelo Miceli per Palermo e provincia, in seconda posizione va la marsalese Annamaria Angileri.
Per il collegio di Mazara-Agrigento c'è Daniela Cardinale, segue Marco Campagna e in terza posizione Teresa Diadema. Sia Campagna che Diadema sono vicini a Baldo Gucciardi, ex assessore regionale alla Salute. Difficile la loro elezione.
Al Senato per la candidatura uninominale per il collegio di Trapani c'è Paolo Ruggirello; capeggia la lista per il collegio plurinominale Davide Faraone.
Non c'è traccia di una candidatura di Giacomo Tranchida, nonostante gli oltre 10.500 voti. Dario Safina, dirigente regionale, non ci sta: “Sono state fatte scelte che non prendono in considerazione il territorio, ma soltanto le necessità di questo o quel capo corrente che siede accanto al capo. La nostra proposta intendeva utilizzare le risorse migliori che erano state spese, con successo, nelle recenti Regionali per costruire una base di consenso più ampia. Ma il nostro lavoro è stato vanificato da una chiusura netta ed incomprensibile... per quanto riguarda la segreteria provinciale ha subito tutto quel che c’era da subire, senza mai tentare di far valere le ragioni del nostro territorio. Non ha mai voluto prendere in considerazione scelte diverse da quelle che si stavano delineando a Roma e che avevano poco a che fare con le ragioni del Pd trapanese. L’attuale gruppo dirigente si sta assumendo una grave responsabilità. Ha consegnato il partito a logiche che non ci appartengono. Il Pd trapanese è ormai una succursale di quello palermitano”.
Anche Piero Savona, ex candidato sindaco a Trapani, recrimina la scelta dei candidati: “Un partito politico dovrebbe sempre tenere conto della opinione degli uomini e delle donne impegnate a sostenerne le idee ed i programmi da proporre ai cittadini e valorizzare chi, oltre a dimostrare coerenza politica e di militanza, ha dalla sua il consenso elettorale che, in buona sostanza, è quell’elemento che determina il successo. E’ del tutto evidente che le scelte effettuate dal PD nella individuazione delle candidature per le elezioni politiche nazionali, sono assolutamente criticabili perché discriminanti per tutta la nostra provincia di Trapani che, per come è congegnata questa assurda legge, non è stata rispettata malgrado alle ultime elezioni regionali ed amministrative della città capoluogo, siano stati conseguiti risultati straordinari se paragonati a quanto avvenuto in tutto il resto della Sicilia.
Non sono prevalse solamente le logiche componentizie, fatto già disdicevole in una situazione di difficoltà, ma quelle di autoconservazione di singoli soggetti che, per proprio tornaconto politico, hanno deciso di mortificare un territorio potenzialmente capace di esprimere grandi consensi elettorali. Non c’è dubbio che sosterremo i nostri candidati, autorevoli e capaci, ma è certo che una riflessione su quanto avvenuto in Sicilia alle scorse Regionali e su quello che avverrà alle prossime competizioni Nazionali, sia doverosa per chi ha voglia di continuare a sperare, malgrado tutto, in un percorso di cambiamento e di vera democrazia di un centro sinistra da rifondare”.
Ci sono dei grandi esclusi in casa PD, non ci sarà Beppe Lumia, nessuna deroga concessa per tutte le legislature collezionate.
Non c'è lui, non c'è la sua corrente, che un giorno si dichiarava con Lumia, l'altro con Faraone.
Durissimo l'attacco che Antonello Cracolici sferra a Renzi: “Ognuno dovrà assumersi tutta la responsabilità di quanto sta avvenendo. Il "dopo 4 marzo" rischia di presentarsi come il tempo di ulteriori divisioni e ulteriori addii. Ma chissà, forse in definitiva è quello che si vuole". Cracolici si riferisce ad una resa dei conti, non si
accorge che è già avvenuta, per mano di Renzi.
Terremoto in Forza Italia. La candidatura del senatore uscente Tonino d'Alì all'uninominale è completamente smentita dallo stesso d'Alì: “Non essendo stata convocata alcuna riunione del partito di Forza Italia in Sicilia per le candidature, apprendo da notizie di stampa della definitiva composizione di listini bloccati di Forza Italia in Sicilia, che mortificano la Sicilia e, in particolare, la provincia di Trapani. Se tali notizie dovessero essere confermate, invito il coordinatore regionale on. Miccichè, che non manca occasione per mortificare il sottoscritto e i nostri elettori, a non disporre della mia candidatura”.
Resta da capire adesso ad Arcore cosa deciderà Silvio Berlusconi, di cui d'Alì è amico personale.
Al proporzionale, per i forzisti, il capolista al Senato è Renato Schifani.
I candidati sono amici diretti del Cavaliere o della sua fidanzata, Francesca Pascale. Non mancano i collaboratori interni e fidati.
Un mix tra modelle e vecchie volpi. Alla Camera, Sicilia occidentale, per Marsala – Trapani all'uninominale c'è Tiziana Pugliesi, avvocato di Alcamo, in quota destra.
Non si arrende e tenta tutte le competizioni elettorali Toni Scilla, per lui un posto in lista all'uninominale di Mazara.