Ultimi giorni di accordi, per i nomi da blindare nelle liste per le elezioni politiche del 4 marzo.
Il segretario regionale dem, Fausto Raciti, è volato a Roma da Renzi per rappresentare le istanze dei segretari provinciali.
Il Partito Democratico, a livello nazionale, vorrebbe che ad andare in lista fossero i deputati regionali, appena eletti.
Questione di voti. Il PD in Sicilia è in grandi difficoltà, lo sa bene Renzi.
E quindi, in provincia di Trapani il super gettonato è Baldo Gucciardi, che però una volta eletto dovrebbe dimettersi da deputato regionale. Al suo posto all'ARS andrebbe
Giacomo Tranchida, oltre 10.600 consensi. In termini spiccioli, significherebbe che Tranchida sui territori non lo fermerebbe più nessuno.
E allora, a Roma, lo confermano fonti interne al partito nazionale, Gucciardi spinge per Domenico Venuti, sindaco di Salemi, eletto con circa 1.900 voti.
Il nome di Tranchida viaggia spedito, perché a Roma conoscono bene la sua quotazione e la presa che ha nei confronti dell'elettorato.
Al Senato pare non si possa prescindere dall'uscente Pamela Orrù, che dopo anni di conflitti politici con lo stesso Gucciardi, ora ha la sua benedizione per fare il bis in Senato.
Marsala? La città è destinata a rimanere al balcone.
Non ci sarà alcuna espressione diretta che rappresenterà il territorio.
Una posizione dovrebbe esprimerla e pretenderla il sindaco, Alberto Di Girolamo. Eletto con bandiera PD, rappresenta la quinta città della Sicilia, non ha interloquito con il suo partito a livello nazionale, perorando la causa dell'importanza di un candidato per il territorio marsalese.
Magari Di Girolamo ha avuto ordini, politici, di restare fuori la questione liste.
Venuti è un ottimo amministratore a Salemi, ha raggiunto buoni risultati, è giovane e ha dalla sua una buona dialettica. La questione è a cosa si punta? A Marsala, un qualunque assessore, ha un bacino di voti più ampio rispetto al sindaco di una cittadina così piccola.
La lista di “Insieme”, una gamba del centro sinistra, che unisce i socialisti, i verdi e i prodiani, schiera per Trapani il segretario regionale del PSI, Nino Oddo.
Oddo è anche ex deputato questore , sotto procedimento dalla Corte dei Conti, in seguito ad un esposto presentato da Francesco Salone, per le consulenze all'ARS.
Liberi e Uguali su Marsala punterebbe a candidare il consigliere comunale Daniele Nuccio. La sua posizione non sarebbe utile per l'elezione, del resto alla Camera per il plurinominale verrà schierata Mariella Maggio. A Palermo schierano Erasmo Palazzotto. Nel collegio plurinominale Mazara-Agrigento la capolista è Bianca Guzzetta. Per il Senato, in Sicilia occidentale, c'è Pietro Grasso. Per la Sicilia orientale ci sarà Guglielmo Epifani, ex segretario della Cgil.
Il Coordinamento Regionale di Art1-Mdp-LeU della Sicilia si è riunito a Enna, e dissente sul metodo utilizzato per la definizione delle liste. Per il coordinamento sono stati negati i principi fondanti di trasparenza e di rappresentatività di LeU.
Tutto bloccato, allora, sarà Grasso ad intervenire sulla questione. Candidature congelate tranne quella di Bianca Guzzetta.
Forza Italia a Roma discute dei collegi di Trapani, incertezza sulla candidatura di Tonino d'Alì, al suo posto potrebbe andare l'ex direttore di Panorama, Giorgio Mulè.
A palazzo Grazioli, però, confermano che d'Alì sarà comunque candidato al senato.
Mugugni e mal di pancia per la posizione alla Camera, tanti i nomi che aleggiano ma nessua conferma ancora. Nel mazarese ci potrebbe essere la candidatura di Silvia Calvanico, mentre Toni Scilla non correrebbe per queste nazionali, è pronto a lanciarsi alla candidatura a sindaco di Mazara, nel 2019.
Per il movimento Cinque Stelle in campo per la Camera al plurinominale c'è l'alcamese Antonio Lombardo. Altra buona affermazione è stata quella del senatore uscente, Maurizio Santangelo, che dapprima capeggiava la lista al plurinominale al Senato, scalzato poi, per via dell'alternanza uomo-donna, al secondo posto. La capolista è Antonella Campagna di Termini Imerese.