“La violenza è l’ultimo rifugio degli incapaci” diceva il compianto scrittore e biochimico russo Isaac Asimov. La città di Marsala riesce ad inglobare due facce della stessa medaglia in un unico agglomerato urbano: da un lato c’è la storia e la bellezza della città del vino con il mare che graffia le sue coste, che si tinge di rosso la sera come i calici che s’innalzano al cielo, tra la luce che si riflette sulle pareti scoscese e ruvide, impregnate di sapore antico e caratteristico, che si nasconde negli anfratti per rimanere eterno.
Uno strato di epidermide superiore che indubbiamente esiste, che fa parte della città e dei suoi abitanti, ma non è certamente la realtà assolutistica vigente, si tratta infatti di una sublime apparenza agli occhi di chi non vuole andare oltre la soglia del proprio naso.
Vi è infatti l’altra faccia della medaglia, lo strato di epidermide inferiore che al calar del sole si mostra sinistra e inquietante e destabilizza il cittadino che vorrebbe godersi le sopracitate bellezze.
Mercoledì 17 gennaio i Carabinieri hanno arrestato e condotto presso il carcere “Malaspina” di Palermo un diciassettenne originario del Gambia ospite in un centro di accoglienza per minori, per aver tentato di violentare due educatrici. L’attività che ha condotto a tale provvedimento è nata dalla denuncia di due educatrici che ricevevano continue avances da parte del giovane, successivamente il suo atteggiamento è peggiorato fino a sfociare la vera e propria violenza sessuale.
Si sono verificati episodi di violenza anche nei punti nevralgici della città come Porticella - come ha riportato Tp24.it - una donna è stata picchiata da un uomo, davanti a diverse persone, perché avrebbe rubato un orologio. Schiaffi e spintoni che hanno fatto cadere a terra la donna di 40 anni, di nazionalità romena, che veniva colpita e mentre era a terra piangeva. Successivamente qualcuno ha chiamato i Carabinieri che sono intervenuti e hanno ricostruito i fatti.
Una città che vive nella morsa della paura, nell’insicurezza e nell’instabilità che si interfaccia con la storia e la cultura che dall’alto, con sguardo deciso, osserva in religioso silenzio. Come il video pubblicato sempre da Tp24.it in cui si vede un ragazzo di soli 14 anni, che prende a calci e pugni un proprio coetaneo con la manforte dei suoi amici attraverso risate, urla e incitamenti vari che fagocitano ulteriormente la necessità di imporre una sua posizione all’interno del “branco”.
Il Consigliere Eleonora Milazzo chiede maggiori controlli poiché i fatti delittuosi persistono e la città e diventata teatro di microcriminalità organizzata e ha dichiarato: “E' vergognoso e deplorevole quanto sta accadendo in questi giorni nel centro storico e nelle aree periferiche della città. Quanto detto impone un rafforzamento dei controlli del territorio, da parte delle Forze dell'Ordine, che già fanno tanto, e ne siamo consapevoli, ma a cui si chiede uno sforzo maggiore. Marsala non può apparire come terra di nessuno, in mano a branchi di teppisti o ladruncoli, che instaurano un clima di paura nei cittadini. C'è la necessità non più rinviabile di riprendere questo controllo, con un lavoro sinergico tra Comuni, Prefettura, Forze dell'Ordine e i cittadini. Garantire sicurezza e tranquillità al territorio e ai cittadini marsalesi è una priorità. Non possiamo abbassare la guardia – conclude dicendo- ma occorre, attraverso un lavoro sinergico, sradicare questi fenomeni che avranno radici diverse ma che comunque turbano la quiete pubblica e privata”.
Due facce della stessa medaglia che convivono nel silenzio di chi fugge via, lasciandosi tutto alle spalle preferendo quindi tacere; nella paura di chi è costretto a convivere ogni giorno questo tipo di fenomeno e deve scegliere se alzare la testa e ribellarsi o rimanere in silenzio per salvaguardare la propria incolumità; nel coraggio di chi lotta contro questi fenomeni, come le forze dell’ordine e la pubblica amministrazione, che s’impegnano quotidianamente, e in modo differente, per tutelare i cittadini.
Angelo Barraco