Anche a Marsala, ormai, la violenza la fa da padrona tra i giovani, soprattutto nella fascia tra i 12 e 16 anni.
Noi di Tp24.it - Rmc 101 abbiamo la fortuna di avere la redazione in centro, e tra i vicoli di Marsala, negli androni appartati, notiamo ogni tanto episodi strani. Gruppi di ragazzi che si muovono con aria di chi è padrone, altri ragazzini che fuggono, atti di vandalismo.
Spesso, inoltre, sentiamo urla e schiamazzi provenire dal retro del garage del palazzo dove ha sede la redazione di Tp24.it, il Palazzo Grattacielo, in Via Curatolo.
Purtroppo la prospettiva del nostro malmesso balconcino ci impedisce di vedere cosa succede, ma sentiamo davvero di tutto: urla, colpi, una volta anche una richiesta di aiuto. E’ uno scivolo che fa a gomito con la strada. Praticamente è nascosto.
La prova che qualcosa di brutto avvenga ce la fornisce adesso questo video che pubblichiamo in esclusiva. Riguarda un ragazzo che viene pestato proprio nel retro del palazzo di Via Curatolo. A pestarlo è uno, gli altri non fanno nulla.
Qualcuno, come purtroppo spesso accade, riprende con il telefonino. Poi fa il video, per vantarsene con gli amici. E’ un regolamento di conti, un vero e proprio regolamento di conti.
Cose tra ragazzi, si dirà. Non è così. Perchè c’è qualcosa di innaturale in questi nostri figli. A giovani si fa a cazzotti, è vero. Ma qua siamo di fronte ad una punizione, davanti ad altri che non fanno nulla. L’aggressore si chiama Ciccio. I ragazzi lo incitano. Le ragazze ridono. C’è un ragazzino che interviene, alla fine, per calmare l’aggressore. E’ piccolino, sembra un bimbo. Fuma. Ci siamo informati: fa la terza media, in una scuola del centro.
E in una scuola del centro vanno gli altri protagonisti di questo video, tutti ragazzini. Se vediamo i loro profili Facebook hanno facce innocenti, si mandano cuoricini, scrivono “ti amo” ai genitori. Anche questo fa paura.
Violenza chiama violenza. “Questo è solo un avvertimento” dice Ciccio, a soli 14 anni, al ragazzo che sta prendendo a pugni e calci. Il quale pare che si sia giò vendicato, in altro modo.
Il video è stato anche fornito agli inquirenti, che hanno avviato delle indagini. La speranza è che scuola, e soprattutto genitori e famiglie, arrivino prima delle forze dell’ordine, chiamati sempre più spesso ad intervenire nelle scuole per episodi simili.
Perché quando accadono questi episodi siamo davanti a giovani lasciati allo sbando che praticano atti di bullismo a scuola e di violenza per le strade delle città. Per sentirsi importanti ed essere presi in considerazione, sono costretti a compiere atti di violenza sui più deboli.
Prima si interviene, meglio è.
*Aggiornamento del 19/06/2020- Su richiesta dei familiari e dietro indicazione del Garante della Privacy il video è stato rimosso. Questo in osservazione della legge sul Cyberbullismo e delle regole deontologiche della professione giornalistica e della Carta di Treviso che prevedono che la tutela del minore costituisce la priorità sull'attività di informazione. Inoltre la notizia pubblicata due anni fa ha perso il carattere di attualità.