"Non trasmettete quella fiction". E' la singolare richiesta che fa il Giornale di Sicilia, che ha diffidato Canale 5 a trasmettere stasera la fiction dedicata al giornalista Mario Francese, ucciso dalla mafia il 26 gennaio 1979.
In una lettera di fuoco inviata alla società produttrice (la Tao due di Pietro Valsecchi) e a Mediaset, l'editore del Giornale di Sicilia, Antonio Ardizzone scrive che il film "contiene frasi, immagini, commenti e affermazioni gravemente lesive dell’onore e della reputazione della nostra società e della testata giornalistica da essa edita". Recita un editoriale di oggi del Giornale di Sicilia:
"Questa fiction è distante anni luce dal ricostruire verità storiche. Una ricostruzione dei fatti che non esitiamo a definire grossolanamente falsa, strumentalmente artefatta e platealmente incongruente nella tempistica, nella logica e nei contenuti. E siccome non crediamo nell’ignoranza di chi l’ha concepita, non ci rimane che optare per una chiara e strumentale malafede, al solo scopo di denigrare l’immagine di questo giornale e dei suoi editori".
Nell’editoriale si parla anche del quotidiano Repubblica «che non perde occasione per attaccare o additare criticamente - e sempre a sproposito , sulla base di teoremi virtuali e ricostruzioni evanescenti - il Giornale di Sicilia».
Dice Claudio Fava, lo sceneggiatore del film: «Nel nostro lavoro, la vicenda pubblica di Mario Francese ripercorre con precisione quanto emerso nelle sentenze di condanna per i suoi assassini. Fu pesante la solitudine di Francese. E oggi, per la prima volta, arriva in televisione il racconto della zona d’ombra che ha segnato questa storia».
Pietro Valsecchi ribadisce: «Il film racconta la verità emersa dai processi, non mi aspettavo davvero un’aggressione di questo tipo. È un film sulla libertà di stampa per cui Francese si è battuto».