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17/01/2018 22:00:00

Trapani, il processo a Salone per i rimborsi. Il Comune si costituisce parte civile

 Il Comune di Trapani si è costiuito parte civile nel processo a carico di Francesco Salone e altri due. L'ex consigliere comunale di Trapani è imputato perchè secondo l’accusa “con artifizi e raggiri consistiti nel simulare l’esistenza di un rapporto di lavoro subordinato tra la società Delfino 1997 srl e il consigliere comunale al fine di percepire i rimborsi di cui all’art. 20 co. 5 L. R. 23/2000 n. 30 previsti a carico degli enti pubblici, procurando al Comune di Trapani un danno patrimoniale complessivo pari ad oltre 50 mila euro”. Il commissario straordinario del Comune, Francesco Messineo, ha quindi deciso di far costituire il Comune parte civile per la tutela dell'immagine del Comune. 

E' un vecchio trucco quello dei rimborsi ai datori di lavoro. Il trucchetto infatti è sempre quello: la Regione Siciliana riconosce un rimborso ai datori di lavori privati dei consiglieri che sono anche dipendenti di un'azienda, per rimborsare le imprese del "danno" subito dalle assenze del consigliere per cause legate al suo ruolo politico. E allora cosa combinano i politici nostrani? Si fanno assumere, con stipendi ben pagati, spesso in un patronato di qualche amico. Così si beccano il gettone da consigliere, e anche lo stipendio per un lavoro che non hanno fatto.


Chiarisce Salone: "Si tratta di un rapporto di lavoro che con ho instaurato ed esaurito con una impresa di San Vito Lo Capo nel corso del mio incarico politico, dal novembre 2012 al giugno del 2014. Nello specifico mi sono occupato di un progetto di marketing e di fattibilità per l'avvio di un'attività turistica a San Vito Lo Capo. L'indagine prende le mosse da un esposto anonimo nei confronti miei e di altri consiglieri comunali".



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