Giulia Adamo è stata condannata a restituire ben 181 mila euro in appello dalla Corte dei Conti per la questione spese pazze all'ARS. Lei dice che a pagare dovrebbero essere anche gli altri capigruppo, visto che la prassi consolidata era questa?
Ne avevamo parlato già circa due mesi fa, non dico che devono essere a pagare tutti i capigruppo ma tutti i deputati che sono stati capigruppo in quel periodo che sono stati condannati dalla Corte dei Conti. La questione è che a me non vengono contestate spese personali come a Bossi che entrò in politica parlando degli sprechi in Sicilia e poi pagò la laurea al figlio con i soldi pubblici... Nel mio caso succede che tutte le spese fatte per la politica, riunioni e convegni, sono state considerate non possibili. Un convegno con assessori regionali o sottosegretari nazionali, come quello sulla peronospera si scopre che non si poteva fare. Io non ho speso un euro per cose personali, ho rinunciato pure alla mia indennità che era pari al 10% della somma.
La Corte dei Conti, però, cita una serie di spese tra cui delle cravatte e carrè di seta per 1320 euro e poi un dono di nozze di 2000 euro ad un dipendente dell'Ars..
A questo dipendente ho fatto poi un mio personale regalo di 1000 euro, siccome questa persona aveva lavorato tanto allora il gruppo ha deciso che si doveva fare un regalo. Per quanto riguarda le cravatte di seta, che io non uso, usava il mio vice presidente per i regali che allora si facevano alle personalità politiche e ai giornalisti.
Però lo dice la Corte dei Conti che ci sono state delle spese, è tranciante nell'elenco...
Tutti possiamo sbagliare. Sbagliano i politici, sbagliano i giudici. Sbagliano. Non è una questione che riguarda solo me, tutti i capigruppo sono stati rinviati a giudizio, ma noi abbiamo utilizzato quelle somme per l'attività politica che abbiamo sempre fatto. Non c'è un euro riconducibile a me come interesse personale.
Ci sarà un impegno suo per queste elezioni Politiche e per le prossime amministrative di Marsala?
Ho sempre avuto passione per la politica, nel senso aristotelico del termine, come bene comune. Questa passione non mi abbandona ma l'impegno politico in prima persona assolutamente no. Due mesi fa ho tenuto una conferenza stampa a Marsala e ho parlato di cose di un certo peso, ho presentato un esposto dettagliata alla Procura della Repubblica.
Si tratta della questione della messa in sicurezza del porto, lei sostiene che aveva ottenuto da Crocetta i finanziamenti...
Certo, chi lo ha detto che il porto pubblico entrava in contrasto con quello privato? Forse quello privato non parte perchè non c'è quello pubblico, non avremo né l'uno né l'altro. Ma in questi due mesi dal mio esposto voi vi siete mossi? Intendete fare una battaglia su questo?
Seguiremo quale sarà l'iter dell'esposto...
Mi permetta di dire che c'è una via giudiziaria e una politica.
Entrambe non vengono dettate dai giornalisti a cui spetta il compito di raccontare il territorio.
Ai miei tempi esisteva il giornalismo d'assalto.
Lei ha tanto da insegnare, in questo campo....
Questa è una buona proposta