Nubi nere si avvicendano sul cielo azzurro di Forza Italia, in quel di Trapani.
Nella giornata di domenica di sono svolti degli incontri, palermitani, voluti dal coordinatore regionale, Gianfranco Miccichè.
L'obiettivo è rifondare la classe dirigente del trapanese, dopo le dimissioni da coordinatore provinciale del senatore forzista, Tonino d'Alì.
Le dimissioni seguirono al mancato riconoscimento dell'impegno, preso in campagna elettorale per la competizione delle regionali, dell'assessorato in capo a Giuseppe Guaiana.
Lo stesso Guaiana, da uomo di partito, decise di non candidarsi lasciando campo libero ad altri colleghi di partito. In cambio Miccichè promise un assessorato.
Mai arrivato, nessuna promessa mantenuta. Ne conseguì una presa di posizione molto forte di tutto il territorio trapanese, non solo con le dimissioni di d'Alì ma anche di coordinatori vicini alle posizioni del senatore azzurro.
Posizioni che ancora ad oggi sono rimaste vacanti, ancora per poco.
E' intenzione di Miccichè nominare il commissario provinciale, in vista delle elezioni politiche.
Le interlocuzioni dell'ultimo periodo sono state indirizzate verso un determinato orientamento.
La nomina a commissario di Forza Italia, per la provincia di Trapani, potrebbe ricadere sul parlamentare appena eletto Stefano Pellegrino.
Un ulteriore passaggio, questo, che non lascerebbe intatti gli animi forzisti vicini a d'Alì.
Lo stesso senatore non se ne starà a guardare il suo declino politico, per mano “miccicheana”.
Il partito dovrebbe, quindi, riorganizzarsi sui territori con Stefano Pellegrino.
Dal canto suo d'Alì ha una personale amicizia con il presidente Silvio Berlusconi, rapporto consolidato da anni, che lo porterà ad essere nuovamente candidato al Senato.
Se la nomina di Pellegrino dovesse essere confermata anche gli assetti dentro il consiglio comunale di Marsala potrebbero cambiare.
Al momento c'è solo un orientamento, indicato da Miccichè. Nomina che potrebbe essere stoppata per non inasprire gli animi, in una campagna elettorale non troppo semplice da gestire. Stefano Pellegrino, peraltro, del senatore azzurro è stato anche avvocato difensore.
Fu il senatore che anni fa lo volle in politica e proprio adesso potrebbe ritrovarselo come avversario.