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03/01/2018 06:00:00

Sicilia, l'agenda politica tra il destino dei Liberi Consorzi e la lotta alla povertà

 Il 31 dicembre sono scadute le nomine dei Commissari dei Liberi Consorzi.

Ieri Bernadette Grasso, assessore regionale alle Autonomie Locali, ha firmato il decreto con cui concede la proroga di un mese ai Commissari.

Continueranno, pertanto,  a svolgere le loro funzioni in attesa che a febbraio vengano scelti i sostituti.

In questo modo si eviterà che la macchina amministrativa possa subire uno stop.

Con le nuove nomine  ci dovrebbe essere un cambio di passo, nessun nome legato alla matrice crocettiana, per gli uscenti nessuna riconferma.

Per l'autunno prossimo ci potrebbero essere nuove elezioni  e così ridare vita alle Province.

Nel mese di febbraio arriveranno i nuovi commissari per Enna, Trapani, Caltanissetta, Ragusa, Siracusa e Agrigento. Per Palermo e  Catania  la situazione è diversa, trattasi di città metropolitane e pertanto guidate dai sindaci metropolitani, senza alcun potere in tal senso. A Messina resterà il vecchio commissario.

Da cosa dipende l'incertezza di nuove elezioni per le Province? Dalla pronuncia della Corte Costituzionale, se si pronuncerà dando ragione al ricorso presentato dalla Regione si tornerà al voto. In caso contrario si applicherà   la norma varata dal governo Crocetta: elezione indiretta del presidente del Libero Consorzio solo per sei province siciliane. Le città metropolitane restano  sotto gestione del sindaco della Città.

L'assessore Grasso ha stilato una lunga relazione nella quale, congiuntamente al presidente della Regione  Nello Musumeci e  a Gaetano Armao, assessore all'Economia,  chiede al governo nazionale di rivedere i termini secondo cui operare il prelievo forzoso dello Stato nei confronti delle Province.

Il rischio è quello di avere perennemente i conti in rosso, il dissesto finanziario una concreta realizzazione.

La morte del senzatetto a Palermo e il suo rinvenimento da parte di Vincenzo Figuccia, ex assessore regionale all'Energia, ha scosso le coscienze di molti. Non di tutti, a pochi passi dai portici di via F. Crispi,  molti palermitani si compiacevano del fatto che la città venisse insignita  la capitale della cultura.

Claudio Fava, parlamentare de i Cento passi, in Aula nel gruppo misto, chiede gesti concreti ai suoi colleghi parlamentari.

Fava chiede che   venga approvata  subito  la legge che riguarda la povertà assoluta che venne presentata il primo giorno di inizio di questa legislatura.

Intervento urgente e immediato  per evitare altri simili e tragici accadimenti: “Il disegno di legge che abbiano proposto prevede strumenti di sostegno economico per gli oltre 400 mila emarginati sociali che in Sicilia sopravvivono sotto la soglia della povertà assoluta. Non servirà a restituire la vita al pover'uomo morto la scorsa notte ma può contribuire ad evitare che in Sicilia si continui a morire per miseria”.

 



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