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14/12/2017 10:00:00

Marsala: traffico di migranti e contrabbando di sigarette, giudizio immediato per 19

Accogliendo la richiesta della Dda di Palermo, il gip Gioacchino Scaduto ha disposto il “giudizio immediato” per i 19 indagati coinvolti nell’operazione della Guardia di finanza “Scorpion Fish”, scattata all’alba dello scorso 6 giugno. L’indagine consentì di sgominare una organizzazione italo-tunisina dedita, secondo gli investigatori, al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e al contrabbando di sigarette.

L'organizzazione, capeggiata dai tunisini, a Marsala e in altre zone della Sicilia occidentale avrebbe goduto di complici italiani e grazie a veloci gommoni d'altura condotti da esperti "scafisti", capaci di percorrere il tragitto anche in meno di 4 ore, avrebbe trasportato in Italia persone in grado di pagare migliaia di euro per la traversata. Erano, insomma, al servizio di chi poteva pagare bene. Non di disperati che rischiano la vita in mare facendo la traversata su vecchi e malconci barconi.

La banda, infatti, avrebbe gestito i "viaggi di lusso" di piccoli gruppi di migranti disposti a pagare fino a 3 mila euro per raggiungere le coste marsalesi. Per ogni traversata il guadagna poteva arrivare fino a 40 mila euro, al netto del costo per lo "scafista" e il "navigatore", generalmente ricompensati, rispettivamente, con circa 5 mila e 3 mila euro. Contestualmente, la Guardia di finanza ha scoperto anche un fiorente contrabbando di sigarette (per lo più di marche estere "Pine Blue" e "Business Royals") che venivano poi rivendute nei mercati rionali del Trapanese e del Palermitano a non più di 3 euro a pacchetto.

A Capo Boeo operavano tre marsalesi (i fratelli Angelo e Salvatore Allegra, di 48 e 54 anni, pescatori, e Michele Graffeo, di 53 anni), un trapanese residente in contrada Rilievo (il 42enne Giovanni Manuguerra) e quattro tunisini da tempo residenti a Marsala: Mongi Ltaief, di 45 anni, Anis Beltaief, di 29, Nabil Ben Ahmed, detto “Angelo l’italiano”, di 38, e Chiheb Hamrouni, di 26. Quest’ultimo è residente nella borgata di Strasatti, mentre i primi due abitano nel centro storico.

Dalle indagini, è emerso che Angelo Allegra era il “punto di riferimento del promotore Ben Cheikh Jabranne per le attività logistiche ed esecutive perfezionate a Marsala”. Tra i 19 imputati, c’è anche la compagna del 28enne Ben Cheikh: la fiorentina Simonetta Sodi, di 55 anni. Ed Inoltre, Akrem Toumi, di 41, Sarra alias “Sara” Khaterchi, di 33, Amine Ben Alaya, di 26, Helmi Bouzid, di 32, Hamadi El Garib, di 42, Tarek Ben Massoud, di 29, Fathi Ben Hammar, di 49, Pietro Bono, di 64, di Menfi, e Felice Montalbano, di 59, di Santa Margherita Belice.

 



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