Cala il sipario sulla storia della Banca di Credito Cooperativo "Pietro Grammatico" di Paceco. Dopo essere stata la prima banca "commissariata" per mafia in Italia , è finita in liquidazione coatta amministrativa. Un bel boccone per la "Don Rizzo" di Alcamo, che l'ha acquisita a partire dal primo Dicembre scorso. Restano solo 12 dipendenti a tempo pieno.
La Banca Don Rizzo - Credito cooperativo della Sicilia Occidentale ha acquisito, dall’1 dicembre scorso, le attività e passività della BCC “Sen. Pietro Grammatico” di Paceco, sottoposta contestualmente a liquidazione coatta amministrativa con provvedimento di Banca d’Italia e della Regione Siciliana, dopo un lungo periodo di commissariamento conseguente a pregresse vicende giudiziarie.
L’operazione di acquisizione da parte di Banca Don Rizzo ha trovato realizzazione nell’ambito dell’intervento di risanamento e tutela dei risparmiatori e della forza lavoro, programmato con il sostegno del Fondo Temporaneo del Credito Cooperativo, che ha contestualmente rilevato i crediti in sofferenza della ex Bcc di Paceco. La Banca Don Rizzo ha acquisito quindi, con le attività e passività aziendali, i cinque sportelli bancari che si trovano a Trapani, in piazza XXI aprile, a Rilievo (Trapani) in via Marsala, a Paceco in via Amendola, a Tabaccaro (Marsala) sulla Strada Statale 115 e a Napola (Erice) in via Milano. L’operazione comporta, inoltre, l’assorbimento da parte di Banca Don Rizzo di 18 dipendenti della Bcc, di cui 4 part-time, mentre la restante forza lavoro ha usufruito di esodi e dimissioni agevolate.
“Si tratta di una tappa importante sulla via del rilancio della Banca Don Rizzo – spiega Sergio Amenta, Presidente dell’istituto bancario di Alcamo. Un risultato considerevole, ma anche un punto di partenza per un ulteriore decisivo sviluppo della banca nell’area della provincia Trapani, nell’ambito di un rafforzamento operativo e patrimoniale dell’intera struttura”.
Con l’acquisizione delle 5 filiali della Bcc di Paceco, Banca Don Rizzo consolida il suo radicamento nella Sicilia occidentale raggiungendo il numero di 22 filiali distribuite in 19 comuni, anche se come caratteristico dell’attuale momento gestionale del mondo bancario, è programmata una sia pur limitata revisione della rete, al fine di migliorare l’economicità gestionale della banca che conta sulla presenza di oltre 4 mila soci, 50 mila clienti, 255 milioni di impieghi vivi e 530 milioni di raccolta.
“L’operazione – commenta Antonio Pennisi, direttore di Banca Don Rizzo – consolida la presenza del nostro istituto nel comprensorio trapanese, area d’elezione e naturale propensione della Banca in un’ottica di radicamento nel territorio, secondo la vocazione propria delle Banche di credito cooperativo”.
Fondata nel 1902 da don Giuseppe Rizzo con il nome di Cassa Rurale ed Operaia l’Assunta, la banca è cresciuta, negli anni, ampliando l’area di intervento e, come è nello spirito del credito cooperativo, caratterizzandosi per il suo legame con il territorio. E, ancora oggi continua ad investire per rafforzare e rendere sempre più capillare la sua presenza, in particolare nella provincia di Trapani pur contando di una significativa presenza nell’area palermitana.
Sulle vicende giudiziarie della Bcc Paceco, che in verità sono poco cosa rispetto agli scandali delle grandi banche del nord..., abbiamo scritto in un articolo che potete leggere cliccando qui.