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28/11/2017 14:45:00

Castelvetrano, all'Istituto Ferrigno una manifestazione contro la violenza sulle donne

In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, l'I.S.S.I.T.P. "G.B. Ferrigno" di Castelvetrano ha avuto il piacere di ospitare giorno 23 Novembre, presso l'Aula Magna "A. Moceri" dell'Istituto, la Federazione FIDAPA, per affrontare la piaga del femminicidio e, in generale, della violenza fisica e psicologica subita dalle donne, la tematica trattata: "L'omicidio di identità". Presenti alla conferenza diverse personalità, la dott.ssa Giulia Flavio, Dirigente Scolastico del G.B. Ferrigno, la prof.ssa Nunziatina Agosta, Presidente FIDAPA – sezione di Castelvetrano, la dott.ssa Alessandra Camassa, Presidente del tribunale di Marsala, il dott. Alfonso Abate, avvocato penalista del foro di Catania e la signora Barbara Bartolotti, Presidente dell'Associazione Libera di Vivere e protagonista del libro dal titolo "Una storia barbara" di Sara Favarò.  Presenti anche molti esponenti delle Forze dell'Ordine del territorio.  Fondamentale la partecipazione degli alunni dell'Istituto Ferrigno. Il benvenuto della Dirigente, dott.ssa Giulia Flavio, ha dato il via ad un interessante dibattito proprio sul tema della violenza subita dalle donne.

Gli interventi dei vari relatori sono stati spunto di riflessione per i presenti. In particolare, la Presidente della FIDAPA ha puntualizzato quanto sia importante dialogare con le nuove generazioni, perché sensibilizzare in tal senso garantirà un futuro senza violenza, speranza auspicata da tutti gli intervenuti.  Un momento particolare, durante la conferenza, è stato vissuto per l'esposizione dei lavori realizzati dagli alunni del Ferrigno che si sono cimentati nella lettura di brani tratti da diverse fonti che raccontavano di violenze subite da donne in diversi contesti sociali. Emozionante è stata l'interpretazione di lettura di alcune poesie, scritte anche dagli stessi discenti. Alcuni ragazzi si sono espressi attraverso canzoni che denunciano tale piaga.

Toccante è stata la testimonianza della signora Barbara Bartolotti che ha raccontato della violenza subita da parte di un collega di lavoro. Un giorno come tanti altri… in via Cristoforo Colombo, a Palermo, e il collega si trasforma in carnefice! Una martellata, una seconda, una terza, fino alla quarta. Una furia omicida, accompagnata da una coltellata al ventre che uccide il bambino che aveva in grembo. "Non ti posso avere, meglio ucciderti", ripeteva. L'uomo pensava di ultimare la violenza spargendo del liquido infiammabile sul corpo della vittima, dandole fuoco. Solo il fingersi morta salvò la vita a Barbara Bartolotti. Soccorsa in seguito da due ragazzi, oggi può essere testimone di tanta violenza.
Barbara va nelle scuole, parla con i ragazzi, sente giornalmente il bisogno di gridare quanto le sia successo, affinché nessuna donna subisca ciò che ha vissuto lei.
Un impressionante silenzio in Aula Magna mentre scorrevano le sconvolgenti immagini sullo schermo che la ritraevano nel periodo subito dopo l'aggressione. Visibile l'emozione negli occhi dei presenti, sconvolti i visi degli alunni nel sentire e vedere una così abominevole violenza.
L'incontro si è concluso con la consapevolezza da parte dei presenti che nulla sarà come prima…, qualcosa è cambiato! Sicuramente "cambiati" sono gli alunni che silenziosamente hanno lasciato l'Aula Magna dell'Istituto G.B. Ferrigno.

 ABC Alcamo interviene sul tema della violenza sulle donne -  Ogni giorno tante, troppe donne subiscono maltrattamenti.
La violenza è un evento tragico e doloroso che che lascia ferite profonde sulle vittime.  ABC dice basta alla violenza, parlando di violenza.  Chi subisce violenza spesso deve lottare non solo contro le botte e le offese, ma anche contro una società sorda e muta. Nessuna donna maltrattata dovrebbe sentirsi sola e abbandonata.  Nella giornata contro la violenza sulle donne , ABC vuole offrire il proprio contributo , ricordando che la violenza si combatte superando il muro dell’indifferenza che troppe volte avvolge la vittima. Al silenzio delle violenze domestiche, abbiamo l’obbligo di opporre parole in grado di costruire una cultura di rispetto e comprensione. Le parole hanno il potere di demolire quegli stereotipi e quei pregiudizi che ingabbiano la donna in una condizione di emarginazione e sofferenza . Servono parole di rispetto ed equità per rendere la violenza sulle donne un fenomeno visibile, sempre. È importante che ogni donna vittima di violenza percepisca di non essere sola, ma piuttosto di essere affiancata da una società in grado di dare voce e accoglienza alla sua sofferenza.
Le donne e gli uomini di ABC si augurano una comunità che mantenga sempre elevata l’attenzione contro il fenomeno della violenza e di creare occasioni di dialogo e confronto tra i cittadini così da contribuire alla costruzione di nuove sensibilità e creare reti di sostegno e tutela.