Nino Oddo segretario regionale del partito socialista italiano. Come va Oddo si è ripreso dal risultato delle elezioni?
Ma, io do il giusto peso alle cose. È la seconda volta che faccio il parlamentare regionale. Anche dopo la prima esperienza non fui rieletto e sono tornato dopo i cinque anni. La vita e anche la politica sono fatte di momenti. Io non enfatizzo i risultati positivi e nemmeno quelli negativi. Ringrazio i 4mila elettori che mi hanno votato, continuo il mio impegno politico.
Oddo 4 mila voti sono tantissimi anche se non sono stati sufficienti per essere eletti. Ma lei ha già fatto incontro con le segreterie dei vari comuni per ripartire.
Guardi, ho fatto già un piccolo miracolo. Noi siamo una piccola squadra che riesce a giocare in un campionato di serie con altre formazioni ben più forti in questo momento in provincia di Trapani. Subito dopo il voto è normale che ci sia uno smottamento. Oggi ci sono i topi che scattano dalle barche quando affondano, addirittura quando ci sono solo delle onde. Mi pare che il grosso del partito regga. A Marsala in particolare i consiglieri hanno fatto un comunicato per ribadire la loro vicinanza a me e al partito e questo mi conforta.
Quali sono i prossimi obiettivi?
Le nazionali sono il primo obiettivo. E’ evidente che noi lavoriamo per fare una lista che prenda il 3%, quello previsto dal nuovo sistema elettorale.
Oddo lei crede nella possibilità di una coalizione unica del centrosinistra?
Il centrosinistra di solito è bravo a farsi del male, abbiamo un know how in materia. Vediamo se stavolta ci sarà un po’ di buon senso. Oggi in Italia e anche in Sicilia in questa situazione economica difficile chi governa perde le elezioni successive.
Quelli bravi sono quelli che cambiano schieramento un mese prima come hanno fatto molti che hanno fiutato il vento di centrodestra.
Ci sono alcuni molto bravi. Io siccome sono un “monogamo”, non ho mai cambiato partito dall’età di 18 anni, mi sfuggono questi movimenti ondulatori e sussultori.
Nino Oddo, Giacomo Tranchida commentando il suo risultato elettorale ha detto Oddo chi, continua a ignorarla.
Mi sembrano atteggiamenti puerili.
Quali sono secondo lei gli obiettivi di Tranchida?
Non lo so, io lavoro e continuo a lavorare perché in questa terra ci sia una spinta riformista che possa essere utile ai nostri giovani. Per me il primo interlocutore rimane il Partito Democratico, a condizione che non prevalgano spinte come quelle di Tranchida. Noi non abbiamo candidati da imporre, noi abbiamo una comunità di uomini e donne del PSI che meritano rispetto. Se questo ci sarà noi saremo nella nostra collocazione storica che è quella del centrosinistra.
Oddo, cosa è mancato alla coalizione di centrosinistra affinché Micari potesse essere eletto?
Micari ha scontato due problemi. Il primo che lui è poco conosciuto fuori dal mondo accademico e perché è stato individuato fuori tempo massimo. Secondo, si sono scontrati di giudizio negativo sul governo di centrosinistra. Il risultato era quasi scontato. Io ho detto che la eventuale vittoria di Musumeci non sarebbe stata un dramma. E lo dico di nuovo, spero che Musumeci sia un buon presidente della Regione perché la Sicilia ha bisogno di un buon presidente.
Nino Oddo a Marsala intraprenderete una via di dialogo con il sindaco Di Girolamo. Avete contribuito ad eleggerlo.
Il sindaco con cui ho sul piano personale buoni rapporti e stima, a mio parere ha intrapreso una deriva che non porta a nulla di buono. Il suo indice di gradimento a Marsala è molto basso. Ha reciso i rapporti con la stragrande maggioranza del consiglio comunale, io non vedo niente di buono. Le ultime nomine assessoriali all’indomani delle elezioni mi pare che abbiamo accentuato il suo distacco dal consiglio comunale. Vedo molte nubi davanti al sindaco Di Girolamo, spero di sbagliarmi, perché su di lui avevamo investito come Partito Socialista 4 mila voti, avevamo messo da parte la questione delle primarie di coalizione per accettare un nome imposto dal PD e avevamo fatto dei sacrifici perché attribuivamo molta importanza a questa esperienza di governo nella quinta città della Sicilia.