Sulla strada provinciale numero 8 che da Paceco conduce verso Castelvetrano, dopo 13 chilometri circa, usciti da Paceco, in contrada Cuddia, in territorio del comune di Trapani, in mezzo a vigneti in una vallata a sinistra della strada si incontra una grande struttura recintata.
A chi passa senza sapere non è facile intuire quella nuova e grande realizzazione a cosa possa servire. E’ il canile finanziato dalla comunità europea al comune di Trapani su un terreno confiscato alla mafia, più precisamente a Vincenzo Virga, capomafia Trapanese oggi recluso.
Strutturalmente è pronto da poco meno di un anno, ma al momento impegna solo la proprietà alla sua custodia. Mancano ancora dettagli tecnici, ma manca soprattutto un bando di affidamento che trovi l’attenzione dei naturali soggetti vocati alla gestione.
In coda alla sua sindacatura Vito Damiano, l'ex primo cittadino di Trapani, aveva fatto un concreto tentativo di procedere ad un affidamento temporaneo incaricando in tal senso il dirigente della Polizia Municipale Biagio De Lio. Ma subito sono emersi significativi punti di difficoltà.
Allo stato il comune di Trapani paga per 300 cani circa ad una struttura privata di accoglienza a Caltanissetta 2,80 euro circa al giorno. Viene facile pensare che il sostegno economico riconosciuto ai nuovi gestori del canile possa essere più o meno lo stesso.
Il bello è che i cani da Caltanissetta non rientrerebbero, il canile non li accoglierebbe tutti ma solo il 60% circa di essi e sarebbe pieno sin dall’avvio. Quindi: ti sei fatto la casa ma sempre in affitto resti.
24 mila euro circa la mese che il comune di Trapani versa e continuerà a versare alla struttura privata di Caltanissetta. In questo modo i nuovi ritrovamenti sul territorio potranno essere avviati nella struttura di contrada da Cuddia.
Ma la struttura è predisposta a molti più servizi: una sala conferenze per le attività divulgative, un infermeria per il soccorso sanitario, un' area destinata agli interramenti delle carcasse oltre che un incerenitore per cremazioni. Insomma, una macchina completa di cui non si intravede una facile partenza.
Il cappello finale della vicenda è legato all’approvvigionamento idrico. Al momento l’unica risorsa è l’autobotte. Improponibile. I costi sarebbero elevatissimi stante il fabbisogno di una simile struttura. A 4 chilometri circa c’è la conduttura dei fontanili del Consorzio di Bonifica 1 Trapani ma nessuno in fase di progetto e realizzazione ci ha pensato. Bastava una variante. Oggi è sempre possibile realizzarla, ma chi paga? Alcune associazioni si sono fatte parte attiva proponendo una gestione in associazione temporanea d’ impresa, con diversi soggetti che coprirebbero le aree gestionali diverse: mantenimento degli animali, sanità veterinaria, aree a verde, attività esterne e di promozione sociale.
Ma anche qui non si sa se chi scrive la gara per l’affidamento è disponibile ad ascoltare il territorio. Insomma, anche questa una storia di cattiva ordinaria pubblica amministrazione.