Quantcast
×
 
 
30/10/2017 16:07:00

Dallo scandalo al Parlamento inglese agli atti di indirizzo in consiglio a Marsala

 Scandalo al Parlamento inglese

 Secondo il Mail on Sunday, Mark Garnier, sottosegretario del Governo conservatore, avrebbe chiesto alla segretaria di comprare dei giocattoli erotici e l’avrebbe chiamata “tette di zucchero“. Cinquantatré anni, sposato e padre di tre figli, Garnier ha ammesso di aver fatto queste cose ma ha affermato che si trattava di uno scherzo.

 Se vi ricordate, quando Silvio Berlusconi, allora presidente del Consiglio, sottrasse alle pastoie della questura

la minorenne Ruby Rubacuori,

si giustificò affermando che la ragazza fosse la nipote di Mubarak.

 Tutto il mondo è paese, e lo zucchero delle tette, sia a Londra che a Milano, fa lo stesso effetto sui politici.

Asia Argento, figlia di Dario,

ha raccontato di essere stata violentata a 21 anni da Harvey Weinstein e di essere stata molestata da altri due uomini, anche quando aveva 16 anni. Ora, al momento delle rivelazioni ha 42 anni. La signora Argento, cui sembra di non aver ricevuto solidarietà per le sue rivelazioni, ha manifestato l’intenzione di andar via dal nostro Paese.

  La grande maggioranza degli italiani, che non hanno ricevuto benefici dallo Stato, che invece, con il fisco e la burocrazia, è stata molestata per tanti decenni, può fare un’azione collettiva contro la classe politica o deve preparare la valigie e andar via dall’Italia come ha intenzione di fare la matura attrice?

 All’ordine del giorno del consiglio comunale di Marsala

che doveva riunirsi il pomeriggio del 26 ottobre scorso ( Marsalac’è, 26 ottobre) figuravano 42 atti di indirizzo del consiglio all’esecutivo, guidato dal sindaco Alberto Di Girolamo. Non sappiamo quanti ne siano stati approvati, perché il sito istituzionale del Comune non è aggiornato. In ogni caso pensiamo che, anche se approvati, sarà tempo perso. L’esecutivo e la burocrazia non eseguono a volte nemmeno le delibere approvate dal consiglio, figuriamoci in che conto tengano gli atti di indirizzo.