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09/10/2017 06:00:00

Scrive Antonino Spezia, su Terre di Giafar, i soci, i Minore, e la parola "tale"

 Egr. Direttore,
mi vedo costretto a scriverLe, mio malgrado, in quanto a nulla è valso il mio tentativo di raccontarLe, per ben due volte, via cellulare, la storia corretta della cantina Terre di Giafar.
Ebbene, la mia educazione, dettata dalla famiglia perbene da cui provengo, mi impone di operare sempre in piena onestà e con la massima diligenza e questo è stato il mio quotidiano.
Pertanto, non solo leggendo l'articolo da Voi pubblicato il 05/10/2017 dal titolo "Miserendino, il re dei beni sequestrati in provincia di Trapani", ho rilevato tante negligenze e superficialità nel dare la notizia, ma altresì si offende chi lavora onestamente e chi con i fatti e non con gli articoli "spot" fa vera economia per il territorio, dando lavoro e consentendo la realizzazione di utili alle aziende agricole.
Cominciamo con il precisare che il sottoscritto è un laureato in Scienza Agrarie con abilitazione alla professione e titolare di una azienda agricola di 20 Ha, nonché vincitore di concorso e, pertanto funzionario direttivo presso l'Assessorato Regionale per le Risorse Agricole e Alimentari; se poi ciò non bastasse, il sottoscritto ha conseguito due diplomi con relativa abilitazione come Geometra e Perito Agrario. Apostrofare quindi un professionista come "tale" senza minimamente preoccuparsi di verificare di chi si stia parlando, sembra leggermente irriverente oltre a lasciar intendere al lettore che si tratti di una persona messa a guidare un'azienda per caso senza alcuna competenza o, quel che è peggio, in maniera consapevole da parte di qualcuno che avesse qualche doppio fine.
Nell'articolo viene inoltre millantato che abbiamo pochi soci, suggerendo così ai lettori che non siamo una cantina sociale. Anche in questo caso, se Vi foste preoccupati di verificare le informazioni prima di pubblicarle, sapreste che siamo "solo" 90 soci. Facciamo quindi decidere ai lettori se siamo pochi!
Infine, è vero che facciamo lavorazione per conto per molte ditte, di cui alcune di levatura nazionale... ma per "caso" viene da Voi citata soltanto l'azienda Abate Franca Alba!
La ditta Abate Franca Alba è riconducibile alla famiglia Minore, ma per quanto mi riguarda, non solo la stessa ditta era già presente quando la struttura si chiamava Rinascita.
Inoltre, per dovere di cronaca, Le comunico che la suddetta azienda è stata allontanata ben quattro anni fa per motivi ecomici ad eccezione una causa in corso per recupero crediti. Come si vede, nessuna riverenza al nome di "Minore" può essere imputata al sottoscritto.
Volendo ora concludere, sorvolando su tutte le sbavature pseudo-giornalistiche e malamente raffazzonate, risultanti esclusivamente e gratuitamente diffamatorie nei riguardi della Cantina Terre di Giafar ma anche nei riguardi di tutti coloro che vi lavorano e che sono un enologo, un cantiniere/enologo, tre collaboratori, un amministrativo e un "tale" presidente oltre ai 90 soci, debbo aggiungere, ad onore della sacrosanta verità, che non solo sono fiero di rappresentare la Cooperativa ma mi fregio di gestirla senza avere un centesimo di debito, avendo pagato a saldo tutte le vendemmie compresa l'annata 2016, un bilancio positivo di circa un milione di euro, tutte le buste paga dei collaboratori pagate e versato il regolare canone di locazione al tribunale.
Infine, l'ennesima informazione fornita dal Vostro giornale assolutamente fuorviante è quella che il Dott. Miserendino controllava il bene gestito dal sottoscritto; ebbene, anche questa è un'ennesima bufala, infatti il Dott. Miserendino ha solo stipulato il contratto di locazione ben 10 anni fa. Poco dopo, sono stati nominati tre commissari liquidatori i quali hanno puntualmente ricoperto il loro ruolo di controllo dell'azienda, con la massima trasparenza e onestà, senza mai uscire dai binari della legalità, ne hanno anzi consentito la crescita in questi anni in maniera armoniosa e concreta fino ad arrivare ad essere considerati azienda da portare ad esempio.
Vi invito a pubblicare tempestivamente una rettifica dell’articolo precedente con quanto da me scritto. In mancanza di riscontro provvederò ad attivare tutte le procedure necessarie a tutelare l'immagine e il buon nome della Cooperativa che rappresento.

Distinti saluti.
Il Presidente Dott. Agr. Antonino Spezia e 90 soci.

 

Mai messa in dubbio trasparenza, legalità, onestà.
Tale non è offensivo. E' italiano. Neutro: un tale. 
90 soci sono tanti per una srl. Potrebbero essere pochini se si sta parlando di una cantina territoriale. Io non ne capisco nulla, ma dalle nostre parti, una cantina a vocazione territoriale come quella di Birgi di soci ne ha 600.
Poi su 90 soci bisogna andare a capire quanti sono quelli effettivi, ma questa è un'altra storia. Tra i conferitori c'era l'azienda riconducibile alla famiglia Minore, fino a poco tempo fa. Ultima annotazione, en passant. Dato che si tratta di un'azienda sequestrata alla mafia sarei curioso di capire, quanto guadagna il presidente e quanto i conferitori. Se fossi il Tribunale di Trapani, poi, mi chiederei, sempre a proposito di questa cantina,  quanto ancora sia rimasto di "territoriale" e quanto invece la gestione sia "individuale". 

Giacomo Di Girolamo



Native | 2024-07-16 09:00:00
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