Un incrocio e una strada al buio, un’auto ferma, uno scooter o quello che rimane a terra e a qualche decina di metri di distanza il corpo di un giovane senza vita. Una scena che troppe volte abbiamo visto sulle strade marsalesi. Un dolore straziante, una fotografia terribile che difficilmente dimenticheranno gli automobilisti di passaggio, i carabinieri e i soccorritori chiamati subito dopo l’incidente costato la vita, venerdì scorso, al diciassettenne Vito Di Girolamo.E non lo dimenticherà facilmente nemmeno l’uomo di 76 anni che era alla guida dell’auto che si è scontrata con lo scooter del ragazzo.
Uno strazio e una sofferenza che non si possono spiegare a parole, quelle vissute dai genitori, nonni, cugini e amici di Vito, un dolore che nessuno mai dovrebbe provare nella vita, perché alla morte per cause naturali, forse, ci si può anche abituare ma a quella causata da un incidente no. Una giovane vita che si spegne, che svanisce con la sua energia e la carica vitale che solo i giovani a quell’età hanno, è assurda, e tantomeno può essere compresa dalla ragione umana.
Solo chi ha vissuto una tragedia simile può comprendere fino in fondo il dolore che provano in questo momento i familiari di Vito. Ma bisogna andare avanti e dopo lo smarrimento iniziale per una notizia così drammatica, avere la lucidità di analizzare il fatto in sé e, almeno noi dobbiamo porci e porre delle domande, su questa strada, sulla sua pericolosità e sul fatto che la luce non è mai stata accesa nonostante il ripetersi di tanti incidenti mortali.
Questa ennesima tragedia avvenuta lungo la strada provinciale 84 che collega Marsala a Petrosino, purtroppo, come sempre accade quando si tratta di un incidente, è la terribile conseguenza finale di una serie drammatica di coincidenze ed eventi, a cominciare dalla disattenzione alla guida, oggi provocata dall’utilizzo di smartphone e navigatori, dall’alta velocità, dal non rispetto delle regole del codice della strada, spesso dalla non efficienza dei mezzi, tutte cose che messe assieme determinano, a volte, la tragica fatalità.
A queste tante concause però va aggiunta quella altrettanto importante, che riguarda la sicurezza passiva che deve garantire una strada, con un asfalto che sia integro e regolare, con guard-rail idoneo a trattenere auto e moto, e che oltre alla funzione di contenimento abbia anche quella di assorbire l'energia cinetica del veicolo dopo l’impatto. La SP84 risponde a queste caratteristiche di sicurezza? La risposta possiamo anticiparla, perché ad oggi è inconfutabile: assolutamente no. Poi c’è il capitolo illuminazione. Questo aspetto è quello che interessa in particolar modo quel tratto e quell’incrocio maledetto. Qui sotto potete vedere un nostro video che mostra perfettamente qual è la situazione reale.
La competenza su questa strada è dell’ex provincia regionale di Trapani, oggi Libero Consorzio Comunale. Una strada estremamente pericolosa a tal punto che potrebbe avere l'appellativo di "strada della morte”, visti i tantissimi incidenti mortali che si sono verificati da quarant’anni a questa parte, e purtroppo, in tutti questi anni, nonostante le tante vite stroncate non si è fatto nulla per rimediare. Continua a non essere illuminata e con un guard-rail ormai senza catarifrangenti che in alcuni casi si è trasformato in killer, come lo scorso anno, quando a seguito di un incidente è rimasto vittima il ventenne, giocatore di calcio, Antonino De Vita (potete leggere qui).
Basta, questa strada non può e non deve continuare a rimanere al buio e per questo vogliamo rivolgerci direttamente a chi ha la competenza per poter intervenire, affinché si faccia qualcosa di concreto. La domanda che ci facciamo e che rivolgiamo alle istituzioni è? Perché questa strada non può essere migliorata e messa in sicurezza per come si dovrebbe fare? Perché non deve avere una protezione laterale, ben più moderna rispetto a quella lamiera che ormai è superata e pericolosa rispetto alla mobilità attuale e perché ad ottobre del 2017, non può avere un normale ed efficace impianto d’illuminazione? Questo, oltre che un dovere di chi oggi ci rappresenta è un diritto dei cittadini e, se realizzato, sarebbe anche un bel gesto di civiltà e la prova di una presenza forte di chi ha la responsabilità di amministrare questo territorio. La strada in questione non si trova nel bel mezzo del deserto ma è una tra le arterie principali della provincia che congiunge due importanti città, Marsala e Petrosino, e non può essere lasciata in questo stato e continuare a causare vittime. Forse sarebbe il caso che gli stessi sindaci di queste due città e il commissario straordinario del Libero Consorzio Comunale si riunissero attorno ad un tavolo, magari assieme allo stesso prefetto per cercare di trovare una soluzione.
Non si può continuare a trovare giustificazioni e lavarsene le mani con un semplice: “Non abbiamo i soldi, la Regione non ce li trasferisce più”, troppo facile così. Non ci sono i fondi disponibili? Cercateli, richiedeteli fino all’esasperazione all’assessorato regionale o al ministero delle Infrastrutture, chiedeteli all’Unione Europea e possibilmente sottoponete la questione al futuro Governatore della Sicilia, visto che tra un mese esatto sarà eletto il nuovo parlamento e il nuovo governo regionale. E se anche in quel caso non si dovesse riuscire, perché non unire le forze e cercare di fare ognuno la propria parte. Sarebbe un bel gesto di buona politica, il modo giusto di rispettare la memoria di Vito Di Girolamo e di tutte le altre vittime di quella strada che, fino a questo momento, sono solo dei numeri e non vite, se il loro sacrificio non è servito a cambiare questa condizione di pericolo. Non si capisce cosa si aspetti dopo che ci sono scappati tanti morti.
Il problema dell’illuminazione pubblica delle strade di Marsala, lo sappiamo, è un problema cronico che da tempo affligge un po’ tutta la città, dal centro storico alle periferie. In via Trapani ci sono diversi tratti totalmente al buio e anche in questa via principale sono accaduti diversi incidenti mortali. Uno a dicembre dello scorso anno, quando a perdere la vita fu il 23enne Diego Liuzza. Qualche mese dopo, a febbraio, rimase ucciso un ragazzo di 25 anni di nazionalità nigeriana ospite in una comunità d’accoglienza. Anche in questo caso di soluzioni, nonostante la perdita di queste due giovani vite, non ne sono state trovate. E come potete vedere dalle foto qui a lato nella gallery, ci sono ancora troppe zone in totale oscurità.
Stessa cosa in via Dante Alighieri. Abbiamo girato questo breve filmato pubblicato qui sotto e sulla nostra pagina facebook dove si vede, anzi, non si vede l'illuminazione che risulta totalmente assente.
Altra strada principale è la via Salemi. Una delle più trafficate in assoluto, dove, tra l’altro si corre e tanto, e anche qui c’è un lunghissimo tratto al buio che certamente ne pregiudica la sicurezza (a lato nella gallery fotografica potete vedere le foto). Nei giorni scorsi il vicesindaco, Agostino Licari, rispondendo alle nostre domande ha detto che si sta preparando la nuova gara d’appalto per il rifacimento dell'illuminazione pubblica. Ecco, quanto accaduto venerdì sera dovrebbe essere un sollecito a far svolgere più velocemente le procedure della gara d’appalto.
E per continuare con altri esempi di questa cronica mancanza nelle strade della provincia, tra i più rappresentativi e forse il più emblematico, c’è quello della strada provinciale 21 che passa per l’aeroporto di Birgi. Lì si trova la rotonda all’ingresso dell’aerostazione che è totalmente al buio da diversi anni e altrettanto la strada che costeggia le piste dell’aeronautica militare. Di incidenti solo questa estate ne abbiamo contanti almeno tre, e la risposta del Libero Consorzio è stata sempre la stessa: “Non abbiamo soldi per intervenire”.
Ecco, parlando di Birgi e di aeroporto, non può che venire in mente l’altro grande tema che interessa i cittadini della provincia di Trapani in questi giorni: il futuro dell’aeroporto. Se sulla necessità del rilancio non c'erano dubbi, pensando alle nostre strade, alla rotonda al buio che non si riesce ad illuminare, alla SP 84, e a tutta una serie di interventi di messa in sicurezza che non si riesce a fare, come l'intervento sul ponte dello scorrimento veloce dove manca il cemento, qualche dubbio se ci meritiamo realmente un aeroporto affiora.
Un messaggio, un appello va comunque rivolto agli amici di Vito Di Girolamo, a quei tanti ragazzi che a bordo dei loro scooter hanno dimostrato amicizia e affetto al loro sfortunato amico. A loro, così vicini a Vito, il compito di essere dei testimoni di questa terribile tragedia affinché su strada sia loro che i loro amici e compagni di scuola siano più attenti e, soprattutto, guidino i loro motorini con diligenza e con rispetto della loro stessa vita.
In questi giorni diversi sono stati gli appelli da parte di cittadini che hanno scritto sui social, e che ci hanno scritto, proponendo soluzioni, e invitandoci a fare un appello alle istituzioni affinché facciano qualcosa per migliorare la sicurezza di quella strada. Questo l’appello del nostro lettore Carlo Giacalone che propone, in maniera estrema, la chiusura della strada nel periodo estivo: “Tutto ciò non è più tollerabile, ricordo che la triste serie d’incidenti è iniziata negli anni settanta con Peppe Casano e Nicola Grillo (mio coetaneo) per finire al povero ragazzo dell'altra sera. Ritengo che è arrivato il momento di prendere dei seri provvedimenti anche estremi, tipo la chiusura, specialmente in estate. Oppure le istituzioni presentino un nuovo progetto di rifacimento adeguato alle nuove esigenze di viabilità. Vi chiedo di lanciare un appello alle istituzioni affinché si faccia qualcosa di concreto”.
C’è poi un appello diretto al sindaco di Marsala, Alberto Di Girolamo, e lo fa su Facebook un’amica di Vito Di Girolamo, Natalia Lombardo. Di seguito quello che la giovane ha scritto al sindaco:
“Caro signor sindaco Alberto Di Girolamo, le scrivo a nome di tanti ragazzi stanchi e tristi di sentire notizie, o meglio, tragedie sui propri amici. Lei sa come ci si può sentire ad un'improvvisa telefonata? Sa come ci si sente a perdere una persona importante a soli diciassette anni? Il giorno prima c'è, l'altro dopo no. Le parlo a nome di tutti questi ragazzi perché, io il loro dolore l'ho vissuto, l'ho visto con i miei occhi. Centinaia di ragazzi impegnati a dare un degno ultimo saluto al loro caro amico, hanno organizzato tante cose, dalle più piccole alle più grandi, solo per lui. Ma secondo lei, è normale fare ciò per un ragazzo di 17 anni? È normale accettare la sua morte? È inammissibile, un ragazzino come lui non può terminare il suo percorso in questo modo, aveva dei sogni, dei progetti, tante ambizioni da portare a termine, e sicuramente non dovevano finire a quest'età. Detto ciò, sappiamo tutti che la morte non è prevedibile, ma credo si possa salvaguardare la vita di noi giovani, non pensa? Secondo lei è normale guidare per strade prive di luci, la notte? Quell'incrocio viene definito "della morte" poiché è stato causa di molti decessi, dobbiamo ancora continuare così? Mettendo a rischio l'incolumità pubblica? Per concludere le dico una cosa: noi non abbiamo bisogno di cantanti, non abbiamo bisogno di notti bianche o di festival, abbiamo bisogno di una città sicura, e penso che un paio di pali della luce possano contribuire molto. Chiediamo tanto?”.
E sul tema dell'illuminazione pubblica e la pericolosità dell'incrocio della SP84 ha fatto un intervento sul suo profilo facebook il consigliere comunale di Marsala Calogero Ferreri che, a proposito dell’incrocio maledetto, fa una sua proposta da sottoporre e condividere con le due amministrazioni di Marsala e Petrosino: quella di istituire il senso unico di marcia. Qui il post di Ferreri:
Oltre agli appelli, però, alcuni cittadini si stanno organizzando per una manifestazione di protesta per la mancanza di luce lungo la SP84. Questo l'appello che gira sui social e su whatsapp in queste ore:
"Tutti al viale di Petrosino muniti di cartelloni e voce per protestare sulla scarsa illuminazione tra il tratto di strada che porta da Marsala a Petrosino. Abbiamo perso troppi angeli su questa strada per colpa della scarsa illuminazione, facciamo qualcosa per loro di concreto, non solo le solite chiacchiere su facebook ecc. Facciamo in modo che i sindaci delle seguenti città, Marsala e Petrosino, ci ascoltino. Perche un angelo in più lassù equivale ad un'altra famiglia ferita qua giù. Fate girare, abbiamo pochissimo tempo per spargere la voce, fate girare più in fretta possibile. Facciamolo per le famiglie dei nostri amici. Facciamolo anche per noi stessi".
La protesta per gli angeli.
A questa possibile manifestazione ha risposto con un post su facebook il sindaco di Petrosino Gaspare Giacalone. Rivolgendosi direttamente alle mamma e ai papà e ai giovani, spiegando che la strada in questione non è di competenza del Comune di Petrosino, ma che è pronto a fare una battaglia su questo fronte, cominciando da subito. Oggi, infatti, è stato convocato un tavolo tecnico provinciale a cui sono stati invitati tutti i comuni. "Lì come amministrazione di Petrosino - ha annunciato il sindaco - farò sentire forte la nostra voce e chiederemo al Libero Consorzio di intervenire proprio sulla viabilità della provinciale 84 riprendendo il progetto già avviato".
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