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20/09/2017 07:37:00

Regionali in Sicilia, Crocetta fa ancora nomine. Le liste: per un seggio serve il 10%

 I cinque anni di legislatura regionale, targata Rosario, stanno per terminare.
Non si arrende il Presidente Crocetta che da il suo colpo di coda con le nomine, anche dentro Riscossione Sicilia.
Ieri Crocetta ha deciso che il consiglio di amministrazione di Riscossione dovesse essere reintegrato, nascono nuovi ruoli.
A gestire l'incarico di presidente sarà Sergio Gelardi, due altri amici di Crocetta vengono piazzati nel cda: Giuseppe Amato e Antonina Buonisi. Crocetta piglia tutto, non utilizza nessun buon senso il governatore, non conosce ragioni di opportunità, tira dritto.
Sta costruendo così la sua personale campagna elettorale.
C'è un cavillo, le nomine non sono ancora operative, dovranno essere avallate dalla commissione affari legislativi.

Non è stato contento di queste, ulteriori, nomine Giovanni Ardizzone, presidente dell'ARS: “il governo dovrà puntualmente esplicitare le ragioni di necessità, urgenza e indifferibilità sottese a ciascuna richiesta di parere, così da poter consentire la legittima convocazione delle competenti Commissioni per il prescritto parere, nel rispetto delle norme e della giurisprudenza costituzionale”.

A parlare di inopportunità delle nomine Marco Falcone, deputato e capogruppo all'ARS di Forza Italia. Tutte le nomine fatte negli ultimi giorni, e che riguardano enti importanti come Iacp, dell'Ersu, dell'Irspi e di Riscossione Sicilia, sono una chiara indicazione di Crocetta e del Partito Democratico nel bloccare la perdita di voti che li sta consumando. Per Falcone Crocetta ha solo formalizzato le nomine ma il problema riguarda tutto il centro sinistra, tirando in ballo pure il presidente Ardizzone: “Con un blitz inopportuno e vergognoso, il presidente ha posto all'ordine del giorno due punti. Il primo, la nomina dei revisori dei conti della Fondazione Federico II. Il collegio dei revisori scade nel maggio 2018, ma Ardizzone ha lo stesso comunicato che nei prossimi giorni indicherà i nomi per rinnovare questo organo di vigilanza. Spero che Ardizzone non voglia concludere così i propri giorni all'Ars, soprattutto se si riveleranno vere le voci secondo cui tra i nuovi nominati ci sarebbe il cognato dell'onorevole D'Alia... Il presidente, Ardizzone, ha voluto rinnovare gli incarichi dei sette direttori di servizio dell'ARS ma, pur essendo persone degne di stima, sarebbe stato opportuno che il rinnovo fosse deciso dal prossimo ufficio di presidenza. Ardizzone è il peggiore presidente dell'Ars di cui si abbia memoria".

Non è mancata la replica di Ardizzone che annuncia di querelare Falcone: “Falcone aveva fatto al consiglio di presidenza la vergognosa proposta di ottenere a carico dell'Assemblea spese che ora sono a carico del gruppo parlamentare. E' una ripicca che avra' conseguenze in sede giudiziaria, non ho mai nominato parenti ne' di D'Alia ne' di altri. Le scuse non basteranno. Non accetto prediche da un partito che senza alcuna etica e' diventato un raccoglitore di personaggi in forte contrasto con lo stesso codice etico che voleva approvare quel galantuomo di Nello Musumeci".

Nel marasma delle nomine e degli annunciati esposti alla Procura ci sono i termini per la presentazione dei simboli. Il 23 settembre dovranno essere depositati i contrassegni elettorali per le elezioni regionali del prossimo 5 novembre. Le liste, invece, verranno depositate entro il 5 ottobre.

E intanto i partiti, con le relative coalizioni, si combattono a suon di sondaggi. L'ultimo è di Claudio Fava, candidato governatore di Si, Mdp-Art.1, che vede il candidato presidente di centro destra in vantaggio, testa a testa Fava con Giancarlo Cancelleri dei Cinque Stelle con il 25%.

Un altro sondaggio è stato commissionato dalla coalizione di centro sinistra che invece accredita il candidato presidente Fabrizio Micari in avanti. Come dire, ognuno si racconta la sua favola, speriamo non si cantino la ninna nanna.

Nella coalizione di centro sinistra si aggiunge una lista “ Sinistra Siciliana”, una coalizione larga, di centrosinistra, realmente aperta alla società civile ed ai territori: “Nei prossimi giorni incontrerò i promotori della lista con i quali abbiamo già avviato un percorso comune – dice Micari – questo progetto si caratterizza su temi ben precisi, ad iniziare da ‘lavoro’ e ‘diritti’. Sinistra Siciliana rappresenta un valore aggiunto importantissimo , sono certo che saprà rappresentare al meglio i tanti elettori di sinistra che si riconoscono nel nostro progetto e che intendono esprimere un voto utile e costruttivo”.

E' un pullulare di liste che arricchirebbero le coalizioni, la nuova legge elettorale, riducendo il numero di parlamentari da 90 a 70, ha di fatto in talune province della Sicilia innalzato lo sbarramento, intorno al 10%.
Questo meccanismo ha fatto sì che molti politici decidessero di non presentare nessuna lista, inserendo i propri candidati in contenitori più forti numericamente. Ecco il proliferare di liste tandem con due simboli uniti, sia Nello Musumeci, candidato presidente per il centro destra, che Fabrizio Micari, candidato presidente per il cento sinistra, avranno in appoggio cinque liste per coalizione.
Il centrodestra schiera Forza Italia, Udc, Popolari e Autonomisti, lista allestita da Saverio Romano e dagli autonomisti di Lombardo(con Idea Sicilia di Roberto Lagalla), Diventerà Bellissima, che unisce Fratelli d’Italia, Noi con Salvini e Energie per l’Italia (il movimento di Parisi).
Il centrosinistra è targato: Pd, Ap, la lista dei Territorio di Orlando, il Megafono di Crocetta Sinistra Siciliana.

 



Native | 2024-07-16 09:00:00
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