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05/09/2017 12:25:00

Trapani, carcere: sventato il tentativo dei detenuti di evadere in massa

Sventato il tentativo di evasione, in massa, progettato da 4 detenuti con alto spessore criminale del carcere di Trapani. Grazie all'intervento del personale di Polizia Penitenziaria, è stato scoperto il tentativo di evasione di massa. Alcuni dei detenuti protagonisti di questa vicenda era abilitati al "lavoro esterno", considerati quindi "lavoranti": dunque avevano anche la possibilità di studiare e conoscere le zone esterne al carcere, per individuarne gli eventuali "punti deboli" e ricavarne una via di fuga. 

Gioacchino Veneziano, Segretario Generale della UILPA - Polizia Penitenziaria della Sicilia, ha commentato il tentativo di evasione che si stava verificando presso il carcere Trapanese. Si dichiara "orgoglioso per la grande operazione messa in atto dalla Polizia Penitenziaria Trapanese", che ha permesso di sventare la possibile fuga dei detenuti. Eppure sottolinea le mancanze e i difetti presenti, tutt'ora, nelle strutture carcerarie, ormai risalenti agli anni '60 e dunque "obsolete", non più adatte alla vigilanza e al controllo costante richiesto al momento. Inoltre evidenzia la scarsità del personale di Polizia Penitenziaria, fra l'altro priva di tecnologia e strumenti adeguati allo svolgimento del lavoro.
Basti pensare, infatti, che presso il reparto dove si stava perpetrando il rocambolesco piano di fuga vi erano appena tre poliziotti penitenziari per controllare circa 200 detenuti, tutti aperti.

"E’ da rivedere il sistema Penitenziario
- commenta Veneziano - ed è impensabile somministrare la terapia del trattamento "premiale" a detenuti che hanno sulle spalle avversione verso le regole penitenziarie, perché così facendo si è fortemente indebolita l’autorevolezza dello Stato, considerato che oramai le carceri sono ingovernabili."

La UILPA - Polizia Penitenziaria Sicilia si era già occupata di denunciare più volte la precaria sicurezza di quel reparto nell'attuare il regime aperto, trasmettendo anche una durissima relazione al Capo del Dipartimento, al Direttore Generale dei Detenuti, al Capo del Personale del Dipartimento ed al Provveditore delle carceri Siciliane, chiedendo interventi decisi per limitare i danni alla salute al personale di Polizia di Trapani.

Alla luce di quanto accaduto, dunque, sono da rivedere i parametri di scelta dei detenuti da immettere nel lavoro esterno ed interno.
Veneziano segnala inoltre un clima particolarmente "teso" presso la Casa Circondariale di Trapani, specialmente a causa della presenza di almeno il 40% di detenuti extracomunitari, che si stanno contrapponendo a quelli italiani. Si sollecita quindi una maggiore durezza e intransigenza nei confronti dei detenuti che si sono macchiati di atti contro il personale di Polizia e delle regole penitenziarie per evitare che eventuali ipotesi di impunità possano compromettere l’ordine la disciplina e la sicurezza delle strutture penitenziarie, del personale di Polizia e addirittura dell’Ordine Pubblico.

 



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