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06/08/2017 06:15:00

Se al Sindaco di Marsala non interessa l'approvazione del Piano Regolatore

di Leonardo Agate - Nell’intervista rilasciata dal sindaco Alberto Di Girolamo a Tp24.it, pubblicata il 27 luglio scorso, a un certo punto l’intervistatore chiede: “E’ in agenda il Piano Regolatore Generale?”, e il sindaco risponde: “ Prima c’è il Piano Paesaggistico: abbiamo fatto ricorso al TAR e ci dovrebbe dare ragione. Il Piano Regolatore viene dopo…”

 Sono stato tra coloro che l’hanno votato, e ne ho fatto pubblica ammenda circa un anno fa. Ribadisco di aver commesso un errore, quando, ammaliato dall’aura di perbenismo che si insufflava addosso, gli diedi il voto. Anche con il mio voto è diventato sindaco, e abbiamo fatto un male alla città, io e lui.

 Non basta essere perbene per essere buon amministratore. Tenuto conto delle dimensioni della nostra città, e della sua collocazione geografica, il metro di giudizio di un sindaco, per noi, non può limitarsi al perbenismo. Gli diamo per acquisito che è perbene, e non se ne parli più. Quello che, invece, davvero conta è se sa amministrare oppure no.

 Quando il sindaco, nell’intervista, ha risposto che il Piano Regolatore viene dopo, ha dimostrato di non capire un tubo di politica.

 Il Piano Regolatore Generale è lo strumento urbanistico principe, che regola nei dettagli l’intero territorio comunale. Nella nostra Provincia ci sono 24 Comuni. Solo 5 non hanno un Piano Regolatore Generale: Favignana, Gibellina, Salemi, Petrosino e Marsala. Ho preso i dati dal sito Web della Regione. Sono aggiornati al dicembre 2012. Non so per gli altri quattro Comuni, ma Marsala non ha il Piano Regolatore Generale, e il sindaco ha dichiarato che “il Piano Regolatore viene dopo…”.

 Marsala è inserita nel Piano Comprensoriale approvato con DPRS n. n. 133/A del 29 novembre 1977, con le sue norme di attuazione. Il Piano Comprensoriale è uno strumento a maglie molto larghe, tanto vero che ha avuto bisogno di corpose Norme di Attuazione, il cui art. 2 stabilisce che il Piano Comprensoriale si attua  a mezzo dei piani particolareggiati, del piano di lottizzazione e di singole licenze. Senza avere un vero e proprio strumento programmatorio, i consigli comunali hanno potuto approvare piani particolareggiati e piani di lottizzazione, per esigenze temporanee, dettate da spinte clientelari, quando non speculative. Il sindaco, e poi i dirigenti, hanno firmato le singole autorizzazioni a costruire. Il risultato è sotto gli occhi di tutti quelli che voglio guardare: costruzioni regolarmente assentite dove un Piano Regolatore Generale non avrebbe permesso, e costruzioni abusive sorte come funghi senza un’efficace azione di prevenzione e di repressione comunale. Persino il divieto assoluto di edificare manufatti entro 150 mt. dalla battigia, previsto dalla l. r. n. 78/1976, è stato eluso con la realizzazione di centinaia di opere abusive. Gli immobili abusivi da acquisire al patrimonio comunale o da abbattere sarebbero 509. Dal 2011 a oggi ne sono state abbattute 28. Si tratta di cifre non contestate, anche se non provengono ufficialmente dal Comune, nel cui sito Web di quest’argomento non ho visto traccia, o perché non ‘è oppure perché nascosto chissà dove.

 E il nostro sindaco ha risposto, nell’intervista, come rispondono i marsalesi neghittosi: “Poi si viri…”.