Di seguito una nota a firma del neo coordinatore comunale di Forza Italia ad Erice, dott. Antonino Fontana:
«Il presidente del Consiglio Comunale di Erice, Giacomo Tranchida, vero dominus dell'amministrazione comunale nel segno di una continuità degna delle versioni più aggiornate del dispotismo orientale, ha preso l'iniziativa di promuovere un'azione concertata con i Comuni dell'ex agro ericino e con gli altri della provincia interessati dal problema, al fine di contrastare il dilagante fenomeno degli incendi boschivi, che ha flagellato il territorio trapanese nelle ultime settimane. Lo scopo è quello di giungere ad un accordo con la Regione per una gestione diretta del patrimonio boschivo da parte dei suddetti Comuni, che si assume possano meglio della prima interpretarne il ruolo di custodi, e di intraprendere una serie coordinata di interventi, anche fiscali, per favorire il recupero delle aree montane abbandonate attraverso la loro “riantropizzazione”.
Viene subito da porre in evidenza come l’iniziativa, in merito a quest'ultimo punto, si ponga in netta contraddizione con quanto l'amministrazione Tranchida ha saputo fare finora riguardo al problema dell'abbandono del centro storico della vetta e di tutto il territorio montano del Comune di Erice, dato che non è riuscita, nonostante i molti anni di mandato, a porvi rimedio neppure in parte, lasciando anzi che la situazione peggiorasse inesorabilmente senza porre in essere alcun intervento veramente significativo, e addirittura trasferendo le attività dell'amministrazione dalla vetta alla valle, rendendo così anche logisticamente l'idea di quanto la questione sia effettivamente stata sino ad oggi una sua priorità.
Inoltre, ci si domanda perché si sia deciso di aspettare che la campagna incendiaria fosse avviata per cercare di contrastarla, anche nel tentativo, peraltro, di sopperire almeno in parte alle gravi mancanze della Regione, presa da un'imperdonabile impasse, specialmente riguardo all'attività di prevenzione: il rischio di incendi, infatti, non è certo una novità di quest'estate, sebbene stavolta si sia concretizzato con una violenza forse mai vista. Una buona amministrazione si fonda sulla programmazione, non sull'improvvisazione.
Immaginiamo che l'imminenza della campagna per le regionali di novembre rappresenti un notevole incentivo a passare all'azione, o almeno a dare l'impressione di volerlo fare.
Constatiamo infine che l'iniziativa in commento dimostra chiaramente come persino l'amministrazione Tranchida percepisca che gli angusti limiti di un piccolo Comune, quale oggi è quello ericino, non consentono di affrontare con la necessaria efficacia le maggiori emergenze che l'attualità ci pone innanzi, e come sia quindi necessario muoversi in una prospettiva territoriale più ampia, quale, nel caso di specie, quella riferibile al vecchio territorio del Comune di Erice (che con somma stupidità fu smembrato negli anni Cinquanta del secolo scorso), se si vuole veramente essere all'altezza delle soluzioni, considerazione che non può non condurci a sottolineare che siamo gli unici nel panorama politico trapanese, con il progetto della Grande Città, ad avere fatto di questa intuizione la precisa scelta programmatica di superare la perniciosa frammentazione amministrativa che insiste sul nostro territorio, e come quindi, financo, le azioni dei nostri detrattori stiano a testimoniare la bontà delle nostre proposte».