Da accusatore, protagonista di speciali televisivi e servizi sulla mafia a Trapani, ad accusato. La Procura di Trapani indaga su Antonino Birrittella, l'imprenditore mafioso "pentito", che ha rivelato ai magistrati il patto tra mafia e imprese per il controllo degli appalti nel territorio.
In tanti, però, nel tempo hanno messo in dubbio l'attendibilità di Birritella e adesso anche al Procura di Trapani cerca di vederci chiaro. Antonino Birritella è indagato, infatti, per calunnia e falsa testimonianza.
Non un'indagine di poco conto, se consideriamo che le dichiarazioni di Birrittella sono al centro dell'inchiesta della Procura antimafia di Firenze sull'imprenditore trapanese Andrea Bulgarella.
E Bulgarella chiesto nuovamente di essere sentito dalla Procura di Trapani nell’ambito del procedimento che vede iscritto nel registro degli indagati il collaboratore di giustizia Antonino Birrittella per i reati di calunnia e falsa testimonianza.
Tra l'altro l’indagine nasce dalla denuncia presentata dall’imprenditore nel settembre del 2016 a seguito delle dichiarazioni rese a suo carico da Birrittella nel corso della sua collaborazione.
Dichiara Andrea Bulgarella: "Chiedo, ancora una volta, di poter smentire punto per punto le accuse mosse nei mei confronti dal collaboratore di giustizia e indicare i nomi delle persone, tra le quali anche esponenti delle istituzioni, che possono fornire un utile apporto alle indagini per la ricostruzione della verità".
Aggiunge Nino Caleca, legale dell'imprenditore trapanese:
“Bulgarella si rivolge ancora una volta alle istituzioni per cancellare quel sospetto incredibile che contrasta con la sua storia imprenditoriale ed i valori cui ha ispirato la sua vita. Per quel "sospetto" paga come imprenditore un prezzo altissimo. Ristabilire la verità, per Bulgarella, e' quindi una necessità improcrastinabile.”
Birrittella, nel 2015, a distanza di dieci anni dalla sua collaborazione nel corso della quale ammise di avere agito da “socio in affari” di mafiosi trapanesi (era il 2005) ha chiamato in causa Bulgarella accusandolo di “offrire la sua disponibilità” alla famiglia mafiosa di Trapani, senza mai tuttavia citare un episodio concreto. Da qui la denuncia per calunnia.