Il 31enne pregiudicato marsalese Alessio Sparla è stato posto agli arresti domiciliari dalla polizia con l’accusa di detenzione di sostanza stupefacente (23 grammi di cocaina).
La droga è stata trovata dagli agenti nella sua abitazione, nel popolare quartiere di via Istria. La perquisizione domiciliare è stata effettuata dopo un primo controllo sulla sua auto, che aveva dato esito negativo (evidentemente, i poliziotti avevano dei sospetti sul suo conto).
Condotto davanti al giudice monocratico del Tribunale di Marsala per la convalida dell’arresto, il magistrato ha confermato la misura cautelare, ma, in ossequio alla legge, lo ha rimesso in libertà, imponendogli comunque l’obbligo di dimora a Marsala e l’obbligo di firma alla pg.
Nel febbraio 2007, Alessio Sparla era stato condannato dal Tribunale di Marsala per rapina a mano armata. All’epoca gli furono inflitti 3 anni e mezzo di reclusione. Gli furono, però, condonati due anni e mezzo. E per questo, i giudici ordinarono la sua immediata liberazione (dopo un periodo trascorso in carcere, era stato posto ai domiciliari). I fatti relativi a quel processo erano datati 25 febbraio 2006, quando Sparla fu arrestato dai carabinieri dopo una rapina ad una tabaccheria alla periferia di Marsala. Un ‘’colpo’’ messo a segno nonostante la coraggiosa reazione della vittima, una donna di 78 anni (M.S. le iniziali) che, incurante del rischio cui andava incontro, non esitò ad afferrare la canna della pistola impugnata dal malvivente. Quest’ ultimo, comunque, decise di non premere il grilletto, ma si limitò a strattonare la tabaccaia, procurandole ferite alla mano destra giudicate guaribili in dieci giorni, per poi arraffare il denaro che era in cassa (alcune centinaia di euro) e fuggire. A fine settembre 2007, invece, fu arrestato, sempre dai carabinieri, insieme ad Angelo Rallo e a Giovan Battista Della Chiave, con l’accusa di essere uno degli autori della rapina commessa, il 26 giugno dello stesso anno, ai danni dell’ufficio centrale delle Poste di Marsala. Qui, alle 8.30, subito dopo l’apertura, fecero irruzione due malviventi armati di pistola che costrinsero gli impiegati a consegnare loro circa 80 mila euro (parte del bottino andò perduto, nella fuga, nei pressi dell’ex Fortino). Anche in questo caso, è stato condannato.