Marcella Pellegrino, vicesindaco di Petrosino. E' stata prima degli eletti con un pacchetto di voti che se lo sognano tutti. Ha preso 1029 voti, ma a Petrosino su una base elettorale molto esigua, è come se a Marsala avesse preso ventimila voti. Il trucco qual è?
Non c'è trucco, devo dire che è stato anche per me inaspettato. I nostri concittadini hanno capito il lavoro che stiamo svolgendo, la nostra presenza sul territorio, l'impegno e la nostra disponibilità. La gente di Petrosino non è stupida, ha capito che per governare non c'è bisogno di politici di "spessore", ma bisogna fare l'amministratore con il cuore, stando in mezzo alla gente, e soprattutto ascoltando le loro necessità e i loro problemi. Io in cinque anni non ho mai ricevuto per appuntamento, la mia porta è sempre stata aperta e sono stata sempre disponibile.
A differenza del sindaco che vuole la carta d'identità. Tanti fanno polemica su questa cosa.
Anche a Marsala penso sia così. All’inizio quando siamo arrivati al Comune di Petrosino c’era di tutto, chi vendeva pesce, il fruttivendolo, quindi non una cosa molto seria. Penso che in qualsiasi Comune civile sia necessario mettere delle regole.
Marcella Pellegrino, in quanti le hanno detto che fra cinque anni lei sarà sindaco di Petrosino?
Devo dire molti, ma io rimango con i piedi per terra. Intanto pensiamo ad amministrare ora con un sindaco fantastico che è Gaspare Giacalone, io devo ringraziare lui che ha creduto in me e in tutta la squadra. I petrosileni hanno capito che bisognava riconfermare tutta la squadra e devo dire che ci siamo quasi tutti, tranne uno che mi dispiace tantissimo che è Di Dia, a cui voglio un mondo di bene, ma per il resto siamo stati tutti riconfermati.