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07/06/2017 06:00:00

Mazara, mafia. Le interrogazioni a Cristaldi sugli appalti alla "moglie del Visir"

L’inchiesta in quattro parti, pubblicata nei giorni scorsi da Tp24.it, scaturita dall’operazione antimafia ‘Visir’, ha avuto anche uno strascico sul piano politico cittadino. Nel corso dell’ultima seduta consiliare mazarese, infatti, si sono registrate due interrogazioni, che si sono concentrate, più in particolare sulla vicenda: una da parte del consigliere penta stellato, Nicola La Grutta, l’altra a firma di Giorgio Randazzo (indipendente). 

LE INTERROGAZIONI IN AULA – “Si è appreso tramite un’inchiesta giornalistica – ha dichiarato in Aula, La Grutta – che per quanto attiene ai lavori pubblici di somma urgenza sono emersi diversi affidamenti alla ditta individuale ‘Cucchiara Fina Daniela’ il cui marito è stato coinvolto nell’inchiesta ‘Visir’. Per questo pretendo – ha continuato il portavoce grillino – che le istituzioni diano risposta. Occorre che si sappia se, su questi procedimenti, sono stati effettuati i controlli del codice degli appalti, le interdittive antimafia e le direttive europee. La ‘white list’ in prefettura è stata verificata? Se la legge consente delle sottigliezze, bisogna fare controlli. Volete fare i controlli (interdittive) su tutte le ditte fiduciarie del Comune? Come mai il Comune non aderisce al Protocollo di legalità ‘Carlo Alberto Dalla Chiesa’? E Il piano ARO? C’erano ditte prese da un elenco provinciale – ha concluso La Grutta – ma non basta! Sto verificando se, in quell’elenco, vi siano ditte interdette”.

DIREZIONE INVESTIGATIVA ANTIMAFIA E PROCURE ALLERTATE – Altro tentativo, di allargare il cerchio della nostra inchiesta giornalistica, è stato fatto dal consigliere comunale Randazzo. Questi, infatti – oltre al sindaco Nicola Cristaldi (Fratelli d’Italia) – ha incluso, nell’intestazione del suo atto ispettivo anche la Direzione Distrettuale Antimafia presso la Procura della Repubblica di Palermo e la Procura della Repubblica di Trapani. “Vista la notizia riportata dagli organi di stampa – scrive Randazzo – circa la cosiddetta ‘Operazione Visir’ disposta dalla DDA di Palermo, mediante le quali sono state emesse 14 ordinanze di custodia cautelare in carcere; considerato che tra i destinatari di tali provvedimenti vi è il congiunto della titolare della ditta ‘Cucchiara Fina Daniela’ destinataria di numerosi affidi diretti tramite ‘somma urgenza’ tra il 2014 e il 2015 con determine dirigenziali e ordinanze sindacali; ritenuta in un territorio come il nostro ad alta ‘influenza mafiosa e delinquenziale’, primaria la difesa dei principi di legalità e trasparenza della pubblica amministrazione e dei detentori di incarichi politici anche a tutela dell'immagine dell'ente Comune e di tutto il territorio comunale; s'interroga il sindaco della Città, circa la ‘responsabilità’ e la sussistenza o la verità sui fatti prima esposti, dell'apparato burocratico e politico in riferimento a tali vicende e, se, eventualmente l’ente Comune in toto (impiegati, dirigenti e politici) sia stato destinatario di un qualsiasi provvedimento giudiziario ed eventualmente quali azioni s'intende mettere in campo per preservare la Città da qualsiasi condizionamento ‘anomalo’ a garanzia della ‘terzietà’ delle istituzioni politiche e burocratiche”.

DOMANDARE È LECITO RISPONDERE È CORTESIA (ISTITUZIONALE, MA ANCHE OBBLIGO DI LEGGE) Come al solito gli interroganti hanno chiesto risposta scritta ed urgente entro cinque giorni dalla presentazione. Accadrà come al solito che nessuna risposta ‘scritta ed urgente’ sarà data agli interroganti? Segnaliamo, infatti, che – nove volte su dieci – le risposte alle interrogazioni dei consiglieri comunali non arrivano ai diretti interessati. Tranne qualche eccezione costituita da quelle a ‘risposta diretta’, quasi sempre effettuate in Aula direttamente dal vice sindaco, Silvano Bonanno, da sempre delegato a fare le veci del primo cittadino in Consiglio, gli atti ispettivi restano lettera morta. Ricordiamo che, non rispondere reiteratamente agli atti ispettivi costituisce un’altra violazione di legge (art. 43 comma 3 del Testo unico degli enti locali).

 

 

 

 

LA NOSTRA INCHIESTA – Della strana mole di affidamenti diretti per ‘somma urgenza’ e gare d’appalto per lavori pubblici, vinti dalla ditta individuale Cucchiara Fina Daniela, noi di Tp24.it ci siamo ampiamente occupati, nei giorni scorsi. L’azienda in questione, tra le altre cose, era inserita nella ‘white list’ della Prefettura di Trapani, ma qualche giorno dopo l’operazione antimafia ‘Visir’ è scomparsa da quell’elenco che legittima le imprese a prendere parte alle gare d’appalto, e non solo, delle pubbliche amministrazioni. Probabilmente c’è stato un ‘aggiornamento’, effettuato dalla Prefettura, dopo le note vicende che hanno coinvolto Fabrizio Vinci, marito di Daniela Fina Cucchiara. Solo tra il 2014 ed il 2015, questa ditta individuale ha giovato di 13 impegni di spesa per gare o affidamenti diretti a suo favore, per un totale di 78 mila 837,71 €, incassato per nove fatture liquidate dal Comune di Mazara.

 

 

 

 

 

LA DITTA ‘A SOMMA URGENZA’ – Più preoccupante, e per questo oggetto specifico delle due interrogazioni consiliari è stato il presunto ‘canale privilegiato’ da parte del sindaco, Nicola Cristaldi, di cui avrebbe beneficiato questa azienda: gli affidamenti diretti per ‘somma urgenza’ e, cioè, senza alcuna gara ad evidenza pubblica. Sono quattro le ‘urgenze’ costate alle casse comunali. Rivediamole: 1) 12 mila 928,95 euro per la sistemazione del manto stradale in alcune vie cittadine (non è specificato quali siano) a gennaio 2014; 2) 15 mila 930 euro, per una “ulteriore” sistemazione del manto stradale per altre vie cittadine (anche qui non specificano quali) a maggio 2014 (ordinanza sindacale n. 89 del 10/05/2014); 3) 2.989 euro (determinazione del dirigente 3° settore Lavori Pubblici n. 394 del 22/04/2014) avente ad oggetto: lavori di pulitura degli arenili e vie limitrofe di Tonnarella ed area sottostante la sopraelevata. Anche qui, si legge la motivazione nell’atto: “accertato che è necessario intervenire urgentemente per garantire il rispetto delle norme in materia di pubblica incolumità (sabbia per strada); 4) 15 mila euro (determinazione del dirigente n. 141 del 15/02/2014) per una “ulteriore sistemazione del manto stradale nelle vie della Città” dopo altra ordinanza sindacale (n. 17 del 07/02/2014). Il totale incassato dalla ditta sospetta, tra il 2014 ed il 2015 ammonta a 325 mila 159,29 euro, tra affidamenti diretti e gare vinte su invito.

 

 

 

 

 

Alessandro Accardo Palumbo

 

 

 

 

 

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Inchieste | 2024-11-16 06:00:00
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