Ultima parte del nostro confronto tra i candidati alla carica di Sindaco a Petrosino. Parliamo di Torrazza, una spiaggia frequentata da tanti bagnanti, una zona protetta, un luogo tanto caro ai petrosileni. Cosa vogliono fare i tre candidati sindaci? Che progettualità c'è su Torrazza?
Vincenzo D'Alberti: Torrazza deve diventare quello che non è stato in questi cinque anni, deve diventare lo sviluppo turistico di questa città. Su Torrazza sono stati fatti tanti proclami da questa amministrazione comunale, Gaspare Giacalone ha fatto la campagna elettorale dicendo “Torrazza di tutti”, sono passati cinque anni e non è successo nulla. Torrazza è più sporca, più brutta, più abbandonata di prima. Questo è sotto gli occhi di tutti ed è una tesi inconfutabile. Noi dobbiamo riproporre la delimitazione delle aree demaniali, ed è a costo zero, perchè Torrazza deve essere di tutti. Dobbiamo proporre al demanio regionale l'acquisizione del territorio della spiaggia, in modo che Torrazza resti di tutti. Per quanto riguarda quell'aria, sappiamo che è una zona umida, una zona SIC, ZPS, quindi dobbiamo fare quegli interventi che servono per renderla fruibile, rispettando l'ambiente in maniera eco sostenibile. Dobbiamo però parlare di servizi, i turisti che vengono a Torrazza devono poter avere servizi, ci vogliono le passerelle per i disabili, ci vogliono i bagni. Torrazza può davvero crescere e possiamo farlo con la programmazione europea. Sono stati emanati dei bandi sempre per quanto riguarda la programmazione attuativa regionale per la riqualificazione delle zone SIC E ZPS, c'è anche la possibilità di fare l'esproprio di alcune aree. Noi siamo per utilizzare bene la programmazione europea, intanto delimitare la parte demaniale in base a ciò che è stato proposto da Legambiente, dobbiamo renderla fruibile a tutti i cittadini affinchè diventi il motore dello sviluppo turistico di questa città.
Gaspare Giacalone: Sentiamo D'Alberti parlare di delimitazione demaniale quando cinque anni fa era assolutamente scandalizzato dalla firme che raccoglievamo e della battaglia che noi facevamo, si diceva tutto e il contrario di tutto anche in quell'occasione. Sono passati cinque anni ma si continua sulla stessa falsariga . Noi abbiamo sostenuto in maniera molto forte la delimitazione, che non è partita da chi sostiene D'Alberti, ma è partita da un comitato di cittadini che si è organizzato, noi lo abbiamo sostenuto e lo abbiamo portato in tutte le sedi, abbiamo subito capito che quella strada non portava da nessuna parte. I fatti mi hanno dato ragione, dopo cinque anni aspettiamo ancora questa delimitazione. Nel frattempo noi ci siamo mossi con due progetti, il primo per quanto riguarda l'esproprio e abbiamo già i soldi in bilancio e il progetto è pronto; il secondo progetto è di 2 milioni di euro e appartiene alla linea Life Nature a cui noi abbiamo voluto partecipare. In questo progetto ci sono tutta una serie di parcheggi e aree di sosta assolutamente compatibili che vanno a valorizzare e rendere più fruibile quella spiaggia. Ha dimenticato D'Alberti di chiarire cosa vuole fare con quell'aria tenendo conto delle vicende giudiziarie. Perchè se Torrazza oggi è così non è colpa di Gaspare Giacalone ma è colpa di chi sostiene D'Alberti: Michele Licata, che è un imprenditore, e oltre a doverci dare 2 milioni di euro, lì ha costruito. Io vorrei sapere, perchè questo non può essere tralasciato, che cosa si vuole fare di fronte ad una situazione del genere che ha bloccato lo sviluppo di Torrazza. Lo dovete dire in maniera chiara, per quanto mi riguarda Torrazza deve tornare ad essere di tutti, voglio che ci sia una linea unica. Finora ho sentito che Torrazza deve diventare un paradiso fiscale e dall'altra parte che deve diventare come Rimini e Riccione...
Vito Messina: Attualmente non mi posso pronunciare se non si risolve la vicenda giudiziaria che ha interessato quella zona.
Vincenzo D'Alberti: Il fatto che Michele Licata sia venuto ad ascoltare l'assessore regionale all'agricoltura, in un luogo pubblico, non significa nulla. Noi non abbiamo accordi di nessun tipo con quell'uomo, c'è la magistratura che fa il suo corso. Lì c'è bisogno della politica per risolvere quel problema, noi abbiamo quegli edifici che sono abbandonati, noi abbiamo pensato che vadano ripresi e farci occupazione, lavoro, crescita. Quello che è stato costruito o va buttato a terra o va valorizzato e si fanno lavorare le persone. Quelle strutture sono fuori dalla spiaggia, noi parliamo di delimitare la spiaggia. Noi di una cosa siamo sicuri e cioè del fatto che Torrazza è più sporca e più abbandonata rispetto a cinque anni fa.
Gaspare Giacalone: Finalmente D'Alberti è uscito allo scoperto, dovrà fare i conti al suo interno perchè ci sono anime e sensibilità diverse. Si è capito che lì non si vuole proteggere quell'aria, che è a protezione speciale. Per quanto riguarda l'occupazione non mi deve dare lezione nessuno, ho fatto il sindaco e il giorno stesso che è stato fatto il sequestro l'unico mio interesse sono stati i lavoratori e l'occupazione. Sono stato dal Prefetto, se oggi i lavoratori hanno uno stipendio e sono trattati per come è giusto è grazie a questo sindaco che ha fatto battaglie in tutte le sedi, dalla Procura alla Prefettura. La si smetta di fare speculazioni di bassissimo livello perchè una cosa sono i reati e un'altra cosa è l'occupazione.
Vito Messina: Non bisogna fare promesse ai giovani dicendo che ci sarà del lavoro per loro, il lavoro può avvenire aiutando le piccole e medie aziende, allora in questo caso c'è la possibilità che il lavoro possa avvenire per i ragazzi di Petrosino, non promettendo cose che non possono mai essere messe in atto.
Petrosino è un Comune povero, il più povero della provincia di Trapani. Come i candidati sindaci intendono contrastare la povertà che crea un disagio sociale?
Gaspare Giacalone: E' vero Petrosino è uno spaccato del meridione di Italia, soffre la crisi. Però attenzione, bisogna leggere i dati in maniera attenta per capire di cosa stiamo parlano. Noi abbiamo le rendite catastali perchè la nostra popolazione è fatta da agricoltori, quando vanno a fare la dichiarazione dei redditi il risultato che viene fuori è molto basso, dobbiamo tenere conto di questa cosa. C'è una popolazione, a differenza di quello che si dice in campagna elettorale, che è cresciuta, io l'ho trovata a meno di 8 mila abitanti e adesso siamo a circa 8.500 abitanti. Un flusso migratorio che è frenato e da questo dato bisogna partire. Noi in questi cinque anni abbiamo messo fine all'assistenzialismo, abbiamo messo fine ai soldi cash che si davano durante le feste comandate e abbiamo istituito l'assegno civico. E' un prototipo del reddito di cittadinanza, chiediamo ai cittadini che si trovano in situazione di disagio economico di collaborare con il Comune e rendere dei servizi. Siamo intervenuti nelle aree difficili, in presenza di reati e in situazioni di persone che per ragioni temporanee si sono trovate in povertà.
Vito Messina: La povertà non è solo sul territorio di Petrosino ma in tutta Italia, lo Stato ha messo in ginocchio tutta l'Italia per mancanza di lavoro. I signori politici invece più si va avanti e più si arricchiscono, quello che io farò sul sociale a Petrosino è stato inserito come punto del mio programma. Aiutare il sociale sarà il mio punto cardine del programma, ho inserito l'istituzione di una mensa per le persone di basso reddito, ho inserito la green card per i pensionati di basso reddito, ho inserito il cantiere scuola come esisteva una volta. Sono certo che il sociale deve essere aiutato in primis, soprattutto le famiglie, e lo dico da buon padre di famiglia. Combatterò all'infinito per il sociale.
Vincenzo D'Alberti: Noi abbiamo un motto: “Non c'è povertà senza difetto”, noi paghiamo lo scotto di una amministrazione comunale che ha avuto molti difetti, non si è aperta al mondo dell'impresa, non ha portato avanti il Piano Regolatore. Noi siamo il comune più povero della provincia di Trapani, abbiamo bisogno di chiedere con forza azioni affinchè a Petrosino possa arrivare una zona di fiscalità di vantaggio, dove gli imprenditori possano venire ad investire. Dobbiamo essere accoglienti con gli imprenditori perchè la povertà si combatte con il lavoro sicuro, con il lavoro giornaliero, con un lavoro stabile. Noi non abbiamo un Piano Regolatore, sono stati fatti convegni, proclami, ma il Piano non c'è. Dobbiamo progettare affinché a Petrosino ci sia una zona industriale, affinché ci sia una zona di fiscalità di vantaggio e affinché si creino le condizioni di sviluppo. La burocrazia va completamente annullata, in questi mesi di campagna elettorale ho girato tanto e gli imprenditori mi dicono che per portare avanti una pratica al Comune impiegano decine di mesi. Lentezza burocratica, fiscalità di vantaggio e sviluppo imprenditoriale pensiamo che siano i temi dove si possa creare occupazione. Per quanto riguarda l'assegno civico pensiamo che sia pure una forma di assistenzialismo, pensiamo che bisogna dare il lavoro alla gente non le 200 euro per due mesi e poi lasciarli in mezzo alla strada.
Gaspare Giacalone: Il Piano Regolatore Generale è stato sbloccato grazie a questo consiglio comunale, grazie a questa Amministrazione, era fermo dal 2004. Guarda caso a mettere mano a quel grande fallimento totale ci sono sempre i sostenitori di D'Alberti, non mi stupisco che dica queste cose. Il consiglio comunale e l'Amministrazione lo hanno sbloccato, ci sarà una gara pubblica e non con dipendenti del Comune, che poi chiedevano delle parcelle salatissime: sono amici di D'alberti. Abbiamo detto di no, abbiamo fatto una selezione pubblica in tutta Italia, la progettazione è partita. Per quanto riguarda l'efficienza della burocrazia ci dobbiamo mettere d'accordo, dicono che io sia cattivo perchè faccio lavorare i dipendenti. Deve chiarire D'Alberti cosa intende fare con la macchina comunale e con i dipendenti e dire anche come renderla efficiente.
Vito Messina: Dico solo che non ci vogliono le parole ma ci vogliono i fatti, con l'impegno dei cittadini ci sarà il massimo impegno mio per il sociale.
Vincenzo D'Alberti: Il Piano Regolatore a Petrosino non c'è, ho visto solo qualche convegno per fare propaganda. La burocrazia serve per applicare le leggi, la legge dice che una risposta va data in trenta giorni, legge Monti del 2012. Noi dobbiamo essere in grado di dare risposte agli imprenditori che a Petrosino perdono 15 mesi per spostare una pratica da un ufficio all'altro. Giacalone non ha fatto lavorare nessuno, i funzionari sono in giro a fare tutt'altro.
Ecco infine l'appello al voto dei candidati:
Vito Messina: I cittadini devono essere liberi di dare il voto a chi vogliono votare, non devono essere obbligati a votare a nessuno. Dico solo fate attenzione a chi votate perchè vi ritroverete di nuovo con una macchina dietro le quinte che possa arrecare ancora dei danni. Fate attenzione a chi date il voto. Io combatterò per il sociale.
Gaspare Giacalone: Io mi sono candidato perchè noi abbiamo fatto un lavoro straordinario, cercando di riportare un livello di civiltà che mancava da decenni. Oggi più che mai dobbiamo difendere Petrosino da un ritorno al passato, questo è quello che rischiamo. Non solo si nega l'evidenza ma si dice che per il Piano Regolatore non è stato fatto nulla, quando il Piano è già stato affidato al progettista, tempo sei mesi e sarà pronto. Questo per dire che si hanno gli occhi bendati o si è in malafede o si è consigliati davvero male. Credo sia una miscela di tutti e tre, io credo che D'Alberti sia circondato da persone che lo consigliano molto ma molto male ed è un pericolo per Petrosino perchè costituirebbe un salto all'indietro, questo io non lo permetto.
L'appello che faccio io è votare Cambia Petrosino e Gaspare Giacalone per andare avanti e non tornare indietro.
Vincenzo D'Alberti: Noi abbiamo visto quello che ha fatto Gaspare Giacalone, il Piano Regolatore non c'è. Dal punto di vista elettorale non mi faccio condizionare da nessuno, ho dei sostenitori ma ho le mie idee, ho un programma elettorale certo, concreto e che guarda al futuro, alla crescita economica della città di Petrosino. Abbiamo un programma che guarda all'economia circolare, allo sviluppo, noi vogliamo un'amministrazione che ci metta la faccia, che faccia battaglie insieme ai cittadini. Vogliamo un Comune che sia aperto ad un confronto 365 giorni l'anno e non solo nei mesi di campagna elettorale, abbiamo bisogno di portare le istanze dei cittadini a Roma , a Palermo, a Bruxelles. Abbiamo bisogno di lavorare per la crescita di questa città, voi siete stati un amministratore di condominio, avete asfaltato le strade e fatto le luci ma non avete guardano alla vita dei condomini. Noi vogliamo guardare alla vita dei cittadini che significa iniziare a creare la cultura di crescita economica e di occupazione, tutto il resto è il solito chiacchiericcio che c'è in giro. Io dietro non ho nessuno, ho solo un programma concreto e fattibile, ho una squadra fatta di giovani, di volenterosi che sono soprattutto persone per bene. Con queste persone noi ci candidiamo ad amministrare la città, con i candidati al consiglio comunale e agli assessori designati noi chiediamo il voto ai cittadini.
Vito Messina: D'Alberti parla di persone per bene e c'è da andarci piano perchè dietro ha tutto il vecchio stampo politico, è circondato da politici UDC, PD, chi più ne ha più ne metta. E' un bravo ragazzo ma è circondato da persone che lo porteranno a sbattere.
Gaspare Giacalone: Potrei condividere il pensiero di Vito Messina, potrei parlare di una delle sostenitrici di D'Alberti che ha fatto una serie di comunicati, Ester Bonafede, che dopo qualche giorno è stata indagata per corruzione. E poi altre persone più o meno in questa situazione. Si è circondato da un ambiente che non lascia presagire nulla di buono, D'Alberti deve stare attento con chi fa le cene elettorali, rischia di trovarsi con persone che fanno cadere tutte le sue dichiarazioni anche relativamente alla legalità, lui sa bene a cosa mi riferisco.
Vincenzo D'Alberti: Io confermo che i sostenitori della mia lista sono tutte persone per bene, in molti sono alla prima esperienza politica. Abbiamo la possibilità concreta di iniziare a lavorare al futuro di questa terra, noi non ci nascondiamo nel dire che i partiti politici hanno sposato il nostro progetto politico. Io ho presentato il mio progetto e lo ha spostato il PD, Sicilia Futura, il PSI, anche l'UDC di Ester Bonafede in qualità di vice commissario regionale del partito, quindi istituizioni partitiche non le singole persone. E' questo quello che non si capisce, ci sono le istituzioni e ci sono le persone. I partiti non mi hanno chiesto niente, non mi hanno chiesto assessorati e molti sostenitori di Giacalone sono persone che erano venute da me in prima battuta a chiedere assessorati. Noi abbiamo dato un progetto politico forte e certo, sono orgoglioso che il PD, il PSI, l'UDC, Alternativa Popolare, lo abbiano sostenuto.