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22/05/2017 06:00:00

Trapani 2017, va avanti la surreale campagna elettorale

 A Trapani il terremoto giudiziario continua a far parlare di se, la campagna elettorale non si arresta, tutti i candidati al consiglio comunale sono al lavoro.

Manca, e si sente, la presenza dei due maggiori candidati alla carica di sindaco per la città di Trapani, Antonio d'Alì e Mimmo Fazio non ci sono, il primo ha deciso di lasciare la città e di rimanere a Roma, ha delegato,ai suoi, la pesante camminata che li porterà all'11 giugno.
Una assenza che si è sentita, sabato pomeriggio, all'inaugurazione del comitato elettorale di uno dei fedelissimi di d'Alì, Totò La Pica.
A fare gli onori di casa un altro braccio destro del senatore azzurro, Peppe Poma. Non è una campagna elettorale normale, non si può convincere la cittadinanza attraverso i surrogati, non è la stessa cosa, si crea maggiore smarrimento, la confusione di cosa accadrà dopo crea paura nel domani, non troppo lontano.

 

Il candidato di Forza Italia ha deciso di non prendere parte a nessun comizio e lasciare chi è sul territorio ad assumersi grandi responsabilità. Nino Oddo, leader dei socialista in provincia, sa che dovrà darsi da fare, che il compito è arduo, la scalata verso palazzo d'Alì diventa sempre più difficile.
Non condivide la scelta del senatore d'Alì di restare a Roma, lontano da Trapani con tutte le difficoltà di una campagna elettorale sui generis. Nel frattempo, Oddo, affida a facebook una riflessione su quanto accaduto:

“Molti mi chiedono come mi comporterei se mi trovassi in una vicenda analoga a quella di Fazio e d'Alì. Semplice. Rispondo non come mi comporterei ma come mi sono comportato. Il 15 novembre del 1993 fui arrestato in quello che all'epoca fu definito scandalo African. Gli arresti durarono solo 9 giorni. Ma io immediatamente mi dimisi dagli incarichi pubblici che ricoprivo al comune di Erice. Successivamente fui assolto su richiesta dello stesso Pubblico Ministero e lo Stato mi risarcì con 1500 euro. Il classico caso di errore giudiziario. Nel 2011 tornai nell'agone politico. Vengo a Fazio e d'Alì. Il senatore non deve essere giudicato. Lo è già stato, con due assoluzioni. La misura oggi richiesta, in assenza di elementi di inchiesta sopravvenuti non può inficiare il suo percorso politico. Pur comprendendo il suo stato d'animo di uomo ferito non condivido la sua attuale decisione di stare lontano da Trapani e di astenersi dalla campagna elettorale. E lo invito pubblicamente a rivedere tale decisione. Diversa la condizione di Fazio. Assolutamente simile alla mia del 1993. A prescindere se poi si rivelerà colpevole o innocente come gli auguro”.


Nonostante la bufera giudiziaria si andrà al voto, così fanno sapere dalla Regione, non ci sono elementi giudiziari che indicano le infiltrazioni mafiose, nessun danno, il Comune è chiamato al voto.

Che si deve votare lo afferma anche Antonio Ingroia, presidente di Azione Civile, che a Trapani ha il suo candidato alla carica di sindaco, Giuseppe Marascia con il movimento “A Misura d'Uomo”.
Ingroia sostiene che la città non può essere derubata della libera democrazia espressa con il voto dell'11 giugno, “a maggior ragione in una città come Trapani dove le istituzioni sono da sempre inquinate da mafia e massoneria”.
Sembra una sentenza quella di Ingroia, continua sostenendo che Trapani ha bisogno di un sindaco onesto, equilibrato e garantista. E' Marascia, infatti, a provvedimenti giudiziari emessi, che ha rilasciato dichiarazione con evidentemente preoccupazione per la strumentalizzazione politica che ne deriva dalla situazione.

Il sindaco di Trapani, Vito Damiano, dopo i primi giorni di silenzio affida ad una nota stampa il suo pensiero in merito alla situazione attuale. Damiano sostiene che non è giusto che si offenda una città intera solo per l'azione di singoli individui, il sindaco si sente offeso, con lui tutta la città, per gli ingiusti commenti che in molti hanno regalato alla cittadina trapanese che “non può essere identificata in un dichiarato diffuso e pervasivo malaffare”.

Apprezzamento da parte del movimento Cinque Stelle a Trapani per il candidato al consiglio comunale del PSI, Enrico Rizzi.
I grillini hanno fatto una vera e propria incursione presso il comitato elettorale del candidato animalista socialista, il senatore pentastellato, Maurizio Santangelo, lo ha ringraziato per la solidarietà espressa da Rizzi in occassione dell'atto intimidatorio nei confronti di una attivista stellata, Lia Grillo, che si è vista bruciare l'auto.

Ultimi colpi di campagna elettorale a Petrosino, ieri pomeriggio il candidato Gaspare Giacalone ha incontrato la cittadinanza, un incontro dal titolo Europa 2020-Progettare-Sviluppare-Fare.
Vincenzo D'Alberti, l'altro candidato sindaco petrosileno, alle 21 di ieri, al centro polivalente, ha presentato tutti i suoi candidati al consiglio comunale e i due assessori al momento indicati: Antonello Pizzini, Concetta Vallone.



Native | 2024-07-16 09:00:00
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