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15/05/2017 06:00:00

Mazara, il Sindaco Cristaldi e il flop della raccolta differenziata

 Sembra quasi una maledizione biblica la sequenza impressionante di insuccessi collezionati dal nostro beneamato sindaco in tema di rifiuti. Nel nostro intervento della scorsa settimana abbiamo denunciato la crescita incontrollata dei costi della raccolta dei rifiuti, sperando seriamente in una circostanziata smentita. Gli insuccessi dell’amministrazione sono sempre insuccessi della città, costretta a pagare molto per servizi scadenti. In questi sette anni di sindacatura Cristaldi in cui, lo ricordiamo, per molti di questi è stato (o avrebbe dovuto essere) ben presente nella gestione di Belice Ambiente, di differenziata non si è discusso e operato: né interventi, né proclami, né comunicati stampa, né opera di educazione civica per far nascere nella cittadinanza la “ cultura” della raccolta differenziata. Nessun progetto per organizzarne materialmente il processo di raccolta e conferimento.

I dati ufficiali, che legittimano le nostre affermazioni, sono forniti dall’ISPRA ( Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ) e attestano il fallimento di tale servizio nella nostra città.

Infatti, dal 12,66 % di differenziata nell’anno 2010, l’ultimo dato disponibile, relativo al 2014, indica una diminuzione addirittura al 4,79 %. Le aree più virtuose del nord si attestano al 60 % e il centro naviga oltre il 40%.

Questo non invidiabile risultato raggiunto dal Sindaco Cristaldi è la conferma di tutto ciò che abbiamo scritto sulla gestione scriteriata della raccolta rifiuti.

Finanche durante il periodo di Presidenza della SRR ( Società per la regolamentazione dei rifiuti Trapani provincia Sud), che avrebbe dovuto essere la “cabina di regia” per una politica virtuosa del trattamento rifiuti, silenzio assordante, nessuna traccia, nessun atto di indirizzo, nessun tentativo di guardare strategicamente al futuro. Quella carica, di alto profilo politico, probabilmente per il Nostro non era che una carica onorifica, un atto dovuto nei confronti di sua maestà - la m minuscola non è un refuso –anche se non possedeva i requisiti necessari per ricoprirla e, per questo, e’ stato costretto a dimettersi. Senza competenze personali o mutuate da collaboratori preparati, nessun politico può più esser considerato tale, ne’ ricoprire ruoli delicati e strategici.

Notiamo, inoltre, che nel Piano economico-finanziario dei rifiuti non si trovano tracce dei ricavi dalla vendita di plastica, vetro, cartone etc., somme che sarebbero servite per incentivare la premialità ai singoli utenti riducendo la tassazione anziché aumentarla al massimo.

I numeri impietosi da noi richiamati dimostrano, senza ombra di dubbio, che a Mazara non vi è mai stata una politica seria sulla differenziata e, per quel poco che si è fatto, stranamente non è dato sapere se si sono realizzati dei ricavi e che fine abbiano fatto. Un po' di trasparenza sarebbe gradita.

Soltanto adesso si scopre l’urgenza della raccolta differenziata e il sindaco corre ad affidare a privati il servizio con ordinanza sindacale contingibile ed urgente ex art. 191 del D.Lg 152/2006 in deroga alla Legge sugli appalti, al codice dell’Ambiente ed alle Leggi regionali sui rifiuti.

Ribadiamo che, a nostro parere, questa tipologia di affidamento è illegittima per mancanza di presupposti essenziali, non rivestendo alcun carattere di urgenza la separazione del cartone dal vetro o dalla plastica.

Concludiamo con un calcolo semplicissimo: se la differenziata fosse oggi ad un modesto 30%, le 80 tonnellate che secondo il sindaco produce giornalmente Mazara (come ha fatto notare un documentato foglio cittadino, le sue delibere parlano di 60 ton/gg; sarà bene che si metta d’accordo con se stesso) sarebbero soltanto 56, al di sotto della quota di conferimento assegnataci di 60 ton/gg!

Risultato: senza differenziata siamo sommersi dai rifiuti peggio di prima, quando a gestire la raccolta dei rifiuti erano “altri” e tutto finisce in discariche ormai al collasso con incremento dei costi sulle bollette. Come direbbe Totò: “e io pago”. Purtroppo non è una gag ma una triste realtà.

Centro Studi “ La Voce “



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