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13/05/2017 22:00:00

A che punto siamo con l'inchiesta Consip?

di Leonardo Agate - A che punto siamo con l’inchiesta Consip, la centrale acquisti della pubblica amministrazione italiana?
L’ultima notizia che la riguarda è di ieri alle 19,40, quando le agenzie di stampa cominciarono a diffondere informazioni sull’interrogatorio del capitano del Noe, Giampaolo Scafarto, avvenuto il giorno prima presso l’ufficio del procuratore aggiunto di Roma Paolo Ielo, con la presenza del pm Mario Palazzi. Oggi il Messaggero e altri giornali danno in lettura ampi stralci del verbale di interrogatorio. Non so come la prenderà la Procura di Roma che il 4 marzo aveva revocato la delega ad indagare su Consip al Noe, di cui Scafarto è capitano, perché “le indagini sono state oggetto di ripetute violazioni di notizie coperte da segreto…sia verso gli indagati…sia nei confronti degli organi di informazione”.

Dal 4 marzo le indagini sulla Consip, revocate al Noe, sono state affidate al nucleo investigativo di Roma dei Carabinieri. La fuga di notizie continua. E’ arduo ipotizzare una nuova revoca delle indagini al nucleo investigativo di Roma, a favore di un nuovo incarico a un altro reparto delle forze di polizia giudiziaria. Non so se, di passaggio in passaggio delle indagini, la ricerca della verità si affinerebbe e raggiungerebbe il suo scopo, o se invece i tempi si allungherebbero a favore degli indagati, e la confusione totale aumenterebbe.

Il capitano Scafarto è stato interrogato per falso materiale e ideologico nell’ambito dell’inchiesta Consip per avere, in una informativa, attribuito all’imprenditore napoletano Alfredo Romeo, e non al suo consulente Italo Bocchino, una frase intercettata, e relativa a un incontro con Tiziano Renzi, padre dell’attuale segretario del Pd. Secondo l’accusa, Scafarto inoltre avrebbe accreditato erroneamente la presenza di uomini dei servizi segreti nel corso degli accertamenti sul caso Consip.
L’indagine in corso sul capitano Scafarto è un sottofilone dell’inchiesta Consip, iniziata presso la procura di Napoli con l’assistenza del Noe. L’Inchiesta ha per oggetto il presunto pagamento di tangenti e la costituzione di cordate nell’ambito di un appalto da 2,7 miliari di euro. Sono indagati Tiziano Renzi, padre dell’ex presidente del consiglio dei ministri Matteo, ora segretario del Pd, per traffico di influenze illecite, il ministro Luca Lotti per avere rivelato all’Ad di Consip la presenza delle cimici, i generali dei Carabinieri Del Sette e Saltalamacchia per rivelazione di segreto d’ufficio e favoreggiamento.
Non è dato sapere se il capitano Scafarto abbia convinto gli inquirenti di Roma, o se gli inquirenti chiederanno il suo rinvio a giudizio. Certo è che l’indagine su Scafarto appare condotta velocemente. Vorremmo sperare che questo avvenga per accelerare la mega indagine su Consip. E’ una speranza che vogliamo coltivare, dato che molti hanno osservato che la Procura di Roma non è più il porto delle nebbie di una volta.