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24/04/2017 06:00:00

Mazara, se il Comune non vede i rifiuti neanche a casa sua...

 Quintali e quintali di sfalci e ramaglie (scarti vegetali derivanti da potature) da mesi, se non addirittura anni, sono impunemente accatastati, nelle immediate vicinanze delle scalinate del campo di calcio che si trova in contrada Affacciata. Gli scarti sono all’interno della recinzione e le chiavi dei cancelli, chiusi con catene e lucchetti, sono in possesso degli uffici comunali.

INTOLLERANZA? SOLO VERSO GLI ALTRI – “Ci sarà tolleranza zero – si leggeva in una nota stampa diramata dal Comune il 30 marzo 2017 – anche per l’abbandono indiscriminato di ramaglie, verde e sfalci di potatura di ville e giardini”. Tolleranza assoluta, invece, se gli stessi rifiuti vengono raccolti e depositati dalla stessa amministrazione, all’interno dello stadio di calcio in contrada Affacciata. Così accade che la mano destra – che fa scrivere comunicati stampa a profusione, ricordando quasi una sorta di nuovo episodio biblico della serie: ‘le sette piaghe d’egitto’, spettanti ai dissoluti insozzatori delle pubbliche superfici – non sa, o fa finta di non sapere, ciò che fa la sua mano sinistra. Il sito, a scanso di equivoci, è di proprietà del Comune di Mazara. Periodicamente qualche cittadino ha visto, infatti, squadre di operai comunali che utilizzando delle pale meccaniche sistemavano gli sfalci verdi, accatastandoli alla bella e meglio dentro la recinzione ormai quasi tutta arrugginita: degrado su degrado.

VERDE POTATO E ABBANDONATO – Sono decine di quintali gli scarti vegetali lì accatastati. Come si vede dalle foto c’è un po’ di tutto: rami di Ailanto (foto 1 e 2) volgarmente detti ‘summacchi’, presenti su tutto il lungomare cittadino e pianta dall’alto potere infestante; potature di alberi di pino, palme (foto 3 e 4) e altro fogliame ed arbusti di vario genere.

NON SOLO SFALCI E RAMAGLIE – Non poteva mancare, in questa galleria degli orrori ambientali – come il più classico dei ‘dulcis in fundo’ – il rifiuto indifferenziato: si possono notare (foto 5 e 6), infatti, alcune matasse di cordame e belle grosse anche ed una variegata abbondanza di altri rifiuti.

UN’ORDINANZA SINDACALE ANCORA FRESCA – “L’abbandono indiscriminato (…) dei rifiuti di qualsiasi genere – scriveva l’amministrazione cittadina appena pochi giorni fa – nei luoghi ed in orari diversi da quelli stabiliti nell’ordinanza, saranno combattuti con una intensa azione di controllo e con sanzioni secondo il principio ‘chi inquina paga!’.

FUORI CONTROLLO PURE IN CASA PROPRIA – E se il controllore coincide con il controllato? L’amministrazione dovrebbe sanzionare, e anche pesantemente, se stessa o ‘eventuali’ dipendenti infedeli. “Le sanzioni previste – recita la nota stampa del 30 marzo scorso – variano a seconda del tipo d’infrazione e della tipologia di utente che la commette. Si va da un minimo di 100 euro – continuava la nota dell’Ente – per la prima infrazione, a 300 euro per le successive. Nel caso le infrazioni vengano commesse da esercenti attività commerciali si va dai 300 euro, per la prima, a 500 euro per la seconda, a 1000 euro per la terza infrazione con chiusura immediata dell’esercizio per tre giorni consecutivi. Per le infrazioni più gravi – concludeva il comunicato con cui si dava notizia dell’ordinanza sindacale ‘disciplina per i rifiuti solidi urbani e raccolta differenziata’ – che costituiscono reato” c’è la “previsione d’arresto da 6 a 24 mesi e sanzione fino a 26 mila euro”.

UTILIZZIAMO I BENI CONFISCATI ALLA CRIMINALITÀ PER FINI SOCIALI” – Il 27 marzo scorso viene diffusa dal Comune una prima nota stampa. Una nuova puntata delle ‘comiche’ by Mazara del Vallo. Leggendola si apprende che, un’area confiscata alla mafia, in Via dei Giardini Fioriti, sarà adibita momentaneamente dall’amministrazione Cristaldi, come centro raccolta del materiale da potatura.

“In attesa che quest’area venga assegnata a seguito di nostro apposito avviso pubblico – dichiarava il primo cittadino – abbiamo individuato l’area di Via dei Giardini Fioriti per consentire la raccolta di tutto il materiale verde proveniente da sfalci da potatura, comprese erbacce e fiori secchi. Chiunque – ha concluso il sindaco – venga sorpreso ad abbandonare tale tipo di rifiuto sarà contravvenzionato come previsto dalla normativa vigente”. Un avviso stantio che non suona nuovo. Era già accaduto. Quante altre volte toccherà ai cittadini mazaresi doverlo leggere, senza avere la sensazione di sentirsi prendere in giro, non ci è dato sapere.

LE POTATURE COMUNALI SARANNO SMALTITE O TRASFERITE? – Adesso ci sarebbe pure il sito dove trasferire le tonnellate di alberi potati e sfalci verdi vari. Ne varrà però la pena data la ‘provvisorietà’ della soluzione già indicata nel comunicato? Trasferire tutti quei rifiuti costerebbe un pacco di soldi. E poi bisognerebbe ritrasferirli. Che sia una nuova ipotesi di business? A parte gli scherzi, l’unico posto che può e deve accogliere una tale mole di rifiuti è una discarica. E l’amministrazione comunale deve attivarsi prima possibile: il tempo è ampiamente scaduto. Il senso del ridicolo, quello no. E, purtroppo, si annunciano all’orizzonte nuove ed imminenti puntate in tal senso.

 

Alessandro Accardo Palumbo

www.facebook.com/AlessandroAccardoPalumbo
Twitter: @AleAccardoP



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