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29/03/2017 06:00:00

Castelvetrano e i richiedenti asilo, la posizione del Comune: "Ecco la situazione"

 Dopo il nostro articolo (che potete leggere qui) sui mancati pagamenti lamentati dal presidente Scozzari della Cooperativa Insieme, per l'accoglienza dei richiedenti asilo,  il segretario comunale di Castelvetrano Livio Elia Maggio ha trasmesso al sindaco Felice Errante una nota che ci ha inviato (e che pubblichiamo interamente in coda), in cui fa più di una precisazione.

Già al momento del suo insediamento quale dirigente ad interim del settore servizi al cittadino, avvenuto il primo febbraio del 2015, aveva preso atto che la Cooperativa Insieme era stata individuata come ente gestore del servizio Sprar (Sistema di protezione e accoglienza di richiedenti asilo e rifugiati) “senza procedura di selezione pubblica” e la stessa aveva poi richiesto di aver affidato allo stesso modo un ulteriore progetto per minori stranieri non accompagnati. Un progetto il cui bando prevedeva un rimborso di 45 euro per minore, dove invece la cooperativa di Scozzari (unica partecipante) avrebbe presentato un’offerta per circa 75 euro a minore.

La cosa non andò in porto e da quel momento il segretario rappresentò alla cooperativa che “qualunque spesa doveva essere effettuata in armonia con le procedure ad evidenza pubblica o facendo riferimento all’albo fornitori del Comune, in quanto risorse pubbliche”.

Ma quasi sempre, scrive il segretario, “venivano presentate fatture emesse da Cooperative o fornitori i cui soci erano amministratori, parenti o altri dipendenti della stessa Cooperativa Insieme. Per fare un esempio, se serviva un’auto a noleggio, la fattura veniva emessa dalla Cooperativa Rent Insieme, così come per la pulizia dei locali, mentre se serviva un computer la fornitura veniva effettuata dalla Cooperativa Tecno Insieme, se serviva un lavoro veniva effettuato dalla Cooperativa Costruiamo Insieme”.

 

C’è anche un gruppo di lavoro che ha controllato tutta la documentazione dal 2014 in poi, riscontrando carenze sull’idoneità e sull’agibilità dei locali, e verificato la documentazione prodotta da ammettere a rimborso.

Dal 2014 al 2016 sarebbero stati pagati alla cooperativa Insieme circa 4 milioni e centomila euro.

Per quanto riguarda le strutture, invece, sono state riscontrate carenze in ordine alla idoneità dei locali ed alla loro agibilità, oltre a problemi sulla documentazione prodotta al fine di ammetterla a rimborso.

 

Inoltre la Cooperativa Insieme, aveva chiesto 120.437,37 euro per posti straordinari relativi a beneficiari ospitati presso i locali della casa S. Francesco di Palermo. Il Comune ha negato l’importo, contestando – scrive Livio Elia Maggio – “violazioni di norme nell’affidamento dei lavori e delle forniture e nella loro congruità, nonché la mancata autorizzazione preventiva all’esecuzione dei suddetti lavori da parte del Ministero”.

Dopo le insistenze della cooperativa, tutto è stato trasmesso al Ministero che, a metà febbraio “ha ritenuto legittime le contestazioni del Comune e non ha ammesso a rimborso l’intera somma”.

 

Secondo quanto contenuto in questa nota del segretario Elia Maggio, i debiti nei confronti della cooperativa Insieme ammonterebbero ai soli mesi di ottobre e dicembre 2016, “le cui cifre sono rispettivamente di € 29.823,58 ed € 13.456,53”. Somme che non possono ancora essere certificate, né dichiarate certe, liquide ed esigibili, “in quanto – specifica il segretario - esiste, come la stessa cooperativa sottolinea, un debito nei confronti dell'INPS e INAIL per il quale si dovrà procedere all'intervento sostitutivo”.

 

Diversa sembrerebbe invece la questione relativa al pagamento del "poket money", per cui si sarebbe proceduto alla richiesta di autorizzazione al Ministero, che il 14 marzo scorso ha risposto positivamente e quindi, “nel più breve tempo possibile, compatibilmente con le risorse disponibili si procederà al relativo pagamento”.

 



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