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13/03/2017 06:20:00

Aeroporti: Trapani a metà della classifica nazionale. Nel 2016 calano del 6% i passeggeri

A giorni a meno che non succeda qualcosa di clamoroso sarà firmato il contratto di co-marketing per l'aeroporto "Vincenzo Florio" di Birgi, tra il presidente di Airgest, Franco Giudice, e la AMS la società che gestisce il marketing di Ryanair. Nell'attesa che si pongano le basi per i rilancio dell'aeroporto, sono stati pubblicati i dati ufficiali dell'Enac sul traffico dei passeggeri nel 2016, e in base a questi la classifica nazionale degli aeroporti italiani. Lo scalo trapanese si piazza a metà classifica e precisamente in 21° posizione su 42 aeroporti analizzati. I passeggeri che lo scorso anno sono transitati da Birgi sono 1 milione e mezzo, dato che attesta un calo del 6% rispetto al 2015.

Classifica Aeroporti Siciliani
Si piazzano decisamente meglio gli aeroporti siciliani di Catania e Palermo che rientrano tra i primi dieci scali nazionali per numero di passeggeri e voli. A portare la bandiera degli scali siciliani è Fontanarossa, che si piazza alla sesta posizione con 7 milioni e 800 mila passeggeri in transito, classificandosi come il primo aeroporto tra quelli meridionali, precedendo di due posizioni Napoli. Decimo posto per lo scalo Falcone-Borsellino con 5,3 milioni di passeggeri, registrando un più 8,5% sul 2015. Mentre le tratte Catania-Roma Fiumicino e Palermo-Roma Fiumicino sono fra i primi cinque collegamenti nazionali con il maggior numero di passeggeri. Mentre la Ryanair si conferma la prima compagnia aerea in entrambi gli scali. Sono questi i dati siciliani più significativi che emergono dal report pubblicato ieri dall'Enac e relativo al traffico aereo nel 2016. per quel che riguarda la classifica per numero di atterraggi e decolli, anche in questo caso tra gli aeroporti siciliani, Catania e Palermo si riconfermano tra i primi dieci: lo scalo etneo al settimo posto con 59 mila movimenti, in crescita dell'11% rispetto al 2015, e il Falcone-Borsellino con 42 mila, segnando un +4% sul 2015. Sul numero di arrivi e decolli, Catania e Palermo superano anche Roma Ciampino, che si attesta sui 33.500. Infine, seguono in ordine: 28° Lampedusa (con 3600 voli), 29° Pantelleria (3200) e 30° Comiso (3014 movimenti). In percentuale, lo scalo ragusano è quello che registra la maggiore crescita tra i siciliani con il 17% sul 2015. I due maggiori aeroporti siciliani spiccano poi nella classifica delle prime cinque tratte nazionali con il maggior numero di passeggeri. La prima in assoluto è Catania - Roma Fiumicino (1 milione), seguita a sua volta da Fiumicino – Catania. Terza è Palermo - Roma Fiumicino (798.736) e, a ruota, Roma Fiumicino - Palermo (797.862).

Classifica nazionale in base al numero di passeggeri
Sono 164.368.109 i passeggeri che sono transitati negli aeroporti nazionali nel 2016, con un aumento del 4,8% rispetto al 2015. Lo scalo principale si conferma anche quest'anno Roma Fiumicino, che ha superato i 41 milioni e mezzo di passeggeri, ricevendo oltre il 25% del totale del traffico. Medaglia d'argento per Milano Malpensa con 19 milioni. Terzo posto, Bergamo con 11 milioni di persone in transito. Tra gli aeroporti siciliani, Catania guadagna una buona sesta posizione con 7 milioni e 800 mila passeggeri, in aumento dell'11,4% rispetto al 2015. A pesare di più sono gli arrivi e le partenze verso e da destinazioni nazionali: 68%, contro il 32% di quelle estere. Fontanarossa è il primo tra gli scali meridionali, a seguire di due posti c'è l'aeroporto di Napoli (6 milioni e 700 mila passeggeri). Decima posizione, invece, per lo scalo palermitano con 5,3 milioni di passeggeri, registrando un +8,5% rispetto all'anno precedente. Anche per il traffico del Falcone-Borsellino a pesare per la stragrande maggioranza, il 78%, sono voli nazionali. Ventottesimo posto Comiso. Mentre seguono quasi a fine classifica Lampedusa e Pantelleria, rispettivamente 30° e 34° posizione. Il direttore generale dell’Enac, Alessio Quaranta, analizzando l'aumento di traffico aereo a livello nazionale sottolinea come: «I dati di traffico del 2016 confermano la crescita del settore aereo, un comparto di importanza strategica per lo sviluppo dell’intera economia nazionale e con ricadute importanti occupazionali ed economiche sul territorio in cui è inserito l’aeroporto».

Classifica nazionale in base ai decolli e agli atterraggi
In base al numero totale di aerei in transito, sia come decolli che atterraggi, il primo scalo è ancora una volta Roma Fiumicino con 310 mila movimenti, segue Milano Malpensa con 162 mila voli. A fare la parte del leone nel traffico dei due aeroporti sono le destinazioni internazionali, con il 65% nel caso dello scalo romano e ben l'87% in quello milanese. A livello nazionale, salta agli occhi il primato negativo di Foggia e Grosseto, rispettivamente, con 2 e 8 voli in totale. Più rilevante, su base nazionale, l’aumento del trasporto cargo (merce e posta) con un totale di 998 mila tonnellate, il 6,1% in più del 2015. Per questa tipologia di voli, Milano Malpensa si conferma l’aeroporto maggiormente utilizzato, con un’incidenza addirittura del 54,9% sul totale, seguito dagli scali di Roma Fiumicino e di Bergamo. Fanno meno bene, pur piazzandosi nella prima metà della classifica, Catania e Palermo. Fontanarossa è all'11° posto con 6 mila tonnellate, mentre il Falcone-Borsellino appena 407 tonnellate, segnando un crollo del -65,7% rispetto all'anno precedente.

Ryanair prima tra le compagnie
Tra i 100 vettori operanti in Italia in base al numero totale dei passeggeri, per il 2016 la graduatoria generale di collegamenti nazionali e internazionali vede al primo posto la compagnia irlandese Ryanair, con Alitalia al secondo posto, che però si conferma prima per i collegamenti nazionali. Per gli scali siciliani di Catania e Palermo a primeggiare è Ryanair. Inoltre, nelle tratte nazionali operate con vettori low cost in base al numero dei passeggeri trasportati sul podio ci sono Roma Fiumicino – Catania e Roma Fiumicino – Palermo, entrambe con Ryanair.

Per Alitalia le regole non sono uguali per tutti
Ed è una vera guerra tra compagnie tradizionali da un lato e low cost dall’altro quella che si sta delineando. Alitalia nei giorni scorsi ha chiuso le sue rotte da Reggio Calabria che perdono 6 milioni di euro all’anno dopo tentativi di intesa andati a vuoto e mancati incentivi. L’ex compagnia si bandiera si sente penalizzata dall’attuale sistema di elargizione degli incentivi che le Regioni e gli Enti locali danno alle compagnie che, favorirebbero le low cost e in particolare Ryanair che riceverebbe fino a 80 milioni di euro all’anno da alcuni aeroporti italiani. Alitalia, che sta affrontando un nuovo periodo di difficoltà economica chiede maggiore trasparenza e regole uguali per tutti. Da tempo lo scettro di prima compagnia che opera in Italia appartiene a Ryanair. Il vettore irlandese continua ad aumentare le rotte e continua a firmare accordi. Un sistema che a volte funziona benissimo come a Bergamo e Pisa. In altri casi invece, dopo il boom iniziale, il sistema non regge, iniziano ad esserci perdite e i piccoli aeroporti hanno difficoltà per cercare di far rimanere il vettore, come sta accadendo a Trapani. Per Nino Cortorillo, della Filt-Cgil, «alcuni aeroporti periferici sono legati a doppio filo a Ryanair che li vincola e in sua assenza è a rischio la stabilità economica. E’ un’arma di ricatto». Da tempo la compagnia irlandese è finita sotto la lente dei sindacati anche per le condizioni di lavoro dei dipendenti, molti dei quali hanno contratti con una società interinale a Dublino, quindi le tasse non vengono pagate in Italia né viene applicato un contratto nazionale.