Mazara, parla l'ispettore Rifiorito: "Io a processo per abuso d'ufficio per troppo zelo"

 “Sono imputato a causa del mio eccesso di zelo. Per aver fatto il mio dovere anche quando ero in ferie o oltre l’orario di lavoro. Ho sempre agito nel pieno rispetto di leggi e regolamenti”. Si è difeso così, davanti il Tribunale di Marsala, l’ispettore di polizia del Commissariato di Mazara Giuseppe Rifiorito, 56 anni, processato per abuso d’ufficio.

Secondo l’accusa, Rifiorito avrebbe vessato il presidente della Lega Navale di Mazara, Giovanni Rocca, con controlli alla struttura e multa per mancanza di un’autorizzazione reputata necessaria per una serata con musica e balli. Della Lega Navale il poliziotto sotto processo era anche socio e secondo l’accusa pare ci fossero frizioni con il presidente. A difendere Rifiorito è l’avvocato Gianni Caracci, che nell’ultima udienza ha chiesto e ottenuto l’acquisizione agli atti del dibattimento di una serie di documenti che secondo il legale “confutano l’ipotesi accusatoria”.

Per il 5 aprile è prevista la requisitoria del pubblico ministero e l’arringa della difesa. Come ha spiegato, alla prima udienza, il teste Antonino Russo, componente del direttivo della Lega navale mazarese, tra l’ispettore Rifiorito e Giovanni Rocca ci sarebbe stata della “ruggine”. Al poliziotto, che era socio del circolo nautico, era stato, infatti, contestato l’ormeggio di un’imbarcazione lunga oltre i canonici dieci metri, che era il limite entro il quale era possibile avere l’esenzione dal pagamento di ulteriori supplementi. Rocca, dopo i controlli e la multa, si recò in Commissariato e raccontò tutto, facendo scattare l’indagine, che poi è stata condotta dalla sezione di pg della Guardia di finanza della Procura e coordinata personalmente dall’ex procuratore Alberto Di Pisa.

I fatti contestati a Rifiorito sono relativi all’agosto/settembre 2014.