Quantcast
×
 
 
25/02/2017 06:15:00

Birgi: accordo di co-marketing quasi pronto, ma mancano le certezze sui fondi regionali

Seguiamo costantemente la vicenda del rinnovo del contratto di co-marketing per l’aeroporto di Birgi e ormai abbiamo fatto l’abitudine ai continui rinvii e alle tante riunioni con un nulla di fatto. Oltre alla difficoltà in sé per concludere una trattativa così importante per il territorio, ci siamo però abituati anche alle novità che arrivano un po’ a singhiozzo e a sorpresa. C’è comunque in questa vicenda la conferma di una bassissima propensione al pragmatismo da parte delle istituzionali impegnate a gestire tutte le varie fasi per riuscire a trovare  l’accordo. Insomma, è come se ci trovassimo di fronte a chi ha bene in mente l’obiettivo da raggiungere, ma ci gira sempre attorno, senza mai avvicinarsi. Ma vediamo, a proposito di novità, quali sono le ultime che sono venute fuori dall’incontro che si è tenuto mercoledì alla Camera di Commercio e quali passi avanti sono stati fatti verso la firma che consentirebbe a Ryanair di poter continuare a volare da Trapani, con tutti i benefici che questo comporta al territorio dal punto di vista economico.                                                                                                                    

Bozza-Proposta Camera di Commercio                                                                                                                                               Come già abbiamo raccontato precedentemente, il presidente della Camera di Commercio, Pino Pace, si è rimesso di nuovo a gestire la consolle della “cabina di regia” di questa trattativa. Mercoledì durante l’assemblea del co-marketing sono state presentate due bozze d’intesa per il rinnovo contrattuale. Una è quella presentata della Camera di Commercio che regolamenta i rapporti tra i Comuni trapanesi, la AMS, la società che gestisce il marketing di Ryanair e lo stesso Ente camerale. Una delle condizioni che Pace mette sul tavolo è che il contratto abbia una durata minima di tre anni, che ripercorra quindi quello che era stato fatto con il vecchio firmato nel 2014, riconfermando l’impegno dei Comuni a finanziare una nuova intesa che, in soldoni si traduce in 2 milioni di euro all’anno per 3 anni. Tra le novità in vista dell’accordo emerge questa volta che il contratto non verrà più firmato dal presidente Pace con la AMS, ma direttamente con Airgest e quindi con il suo presidente Franco Giudice che poi si rapporterà con Ryanair. Altra novità rispetto a tre anni fa, è che la Camera di Commercio non verserà più la sua quota di 300 mila euro, pagheranno solo i Comuni che verseranno i soldi alla Camera che trasferirà a sua volta i soldi ad Airgest e questa, a sua volta, alla compagnia irlandese.

Bozza-Proposta Comuni                                                                                                                                                                      L’altra bozza che è stata formulata dai segretari generali dei Comuni di Trapani e di Marsala riguarda la convenzione da sottoscrivere con l’Airgest, la società di gestione dell’aeroporto di Birgi, e che farà da riferimento per l’utilizzo dei quattro milioni di euro stanziati dal governo regionale in sede di variazione di bilancio a dicembre. Questa bozza prevede le novità e le richieste da parte dei 24 Comuni che chiedono fondamentalmente una concreta promozione del territorio della provincia di Trapani, mediante un sistema di servizi di marketing che vedrà l’Airgest impegnata a propagandare il territorio mediante la pubblicazione di materiale promozionale sui siti dei vettori che operano nello scalo gestito dalla società. Questa bozza conferma l’impegno dei sindaci al co-marketing e delega alla Camera di Commercio la funzione di rappresentante unitario dei firmatari, ma mettendola al riparo da sorprese. Così si legge nella bozza: “Il soggetto rappresentante è autorizzato a sottoscrivere con Airgest un contratto nel quale dovrà specificarsi che ciascun sottoscrittore il presente accordo risponderà verso la società di gestione dello scalo trapanese, senza vincolo di solidarietà, limitatamente alla somma indicata nella scheda allegata alla presente scrittura e che alcuna responsabilità sarà ascrivibile al soggetto rappresentante, salvo quelle derivanti dall’inadempimento del contratto di mandato”. In pratica se i comuni non pagano, non sono chiamati a risponderne né la Camera di Commercio né tantomeno gli altri comuni.

Fondi della Regione Bloccati                                                                                                                                                         Delineata questa situazione riguardante l'accordo da firmare, mancano, però, le certezze sulle risorse finanziarie da parte della Regione che poi sono quelle che dovranno garantire l’accordo stesso. Sono ancora “congelati” infatti i 5 milioni di euro stanziati per il 2018 e i 5,5 milioni per il 2019 per sostenere e potenziare il co-marketing che in precedenza era a carico della società di gestione dell’aeroporto di Birgi. Ed è ancora bloccata la prima tranche di 6 milioni di euro che servono per ripianare i debiti dell’Airgest - la Regione è maggiore azionista -, che ammontano ad un totale di circa 16 milioni. Blocchi che certamente fanno aumentare l’incertezza a fronte delle richieste di Ryanair che per garantire il flusso come quello del 2016 di circa un milione e mezzo di viaggiatori chiede 4 euro a passeggero e, pertanto, per mantenere questo livello di traffico necessitano 6 milioni di euro. Di certezze sulle somme che potrebbero essere utilizzate per il co-marketing arrivano dal commissario del Libero Consorzio Comunale di Trapani, l’ex magistrato Raimondo Cerami, che ha ribadito che nelle casse dell’ex Provincia ci sono 2 milioni e 400 mila euro, di cui un milione che deriva da una mini finanziaria dell’ARS e un milione e 400 mila euro dal risarcimento dello Stato per i danni causati dalle operazioni militari in Libia del 2011. Le bozze sono state presentate, una volta passate al vaglio di Airgest si potrà firmare l'accordo, ma vista la perdurante incertezza sulla disponibilità dei fondi, sicuramente ci sarà ancora qualche "settimana di passione" e di attesa prima che si arrivi alla firma definitiva.