"Non sa vincere”. Ha detto così Nino Oddo del sindaco di Erice Giacomo Tranchida l'indomani delle primarie del Pd in cui ha vinto Daniela Toscano, vice sindaco della città e sostenuta da Tranchida stesso. Sindaco, come commenta le parole del deputato regionale del Psi?
Non capisco queste accuse che mi si muovono, da quale presupposto partono e come mai Oddo sia così interessato alle primarie interne del Pd. E' vero che ha mandato qualche messaggio interno ai suoi ad andare a votare alle primarie e sostenere Todaro. C'è una questione di stile e di rispetto delle forze politiche che non imparerà mai il cosiddetto deputato Nino Oddo. Ma sono problemi suoi, ce ne facciamo una ragione.
I toni della campagna elettorale potevano essere più calmi, però...
Io mi sono limitato a stigmatizzare la notizia di certe presenze ingombranti. Quando arrivano noti pregiudicati alcamesi dalle parti di Erice e sostengono un determinato candidato fanno del male a quel candidato e al partito. Io mi riconosco ancora in un partito che manifesta in favore di tanti che si sono battuti a rischio della vita per affermare democrazia e libertà rispetto al fenomeno mafioso. Non mi piace che poi ci siano comportamenti ondivaghi e ambigui. Ho invitato a fare attenzione a certe frequentazioni, in politica conta. Il vecchio detto è “se li conosci li eviti”.
Paolo Ruggirello è rimasto molto deluso per la performance di Francesco Todaro. Il messaggio che arriva è che lei debba chiedere scusa per le parole usate contro Todaro altrimenti Ruggirello e i suoi vanno da un'altra parte, cercano nuove alleanze. E' un pretesto per sostenere Nacci, per andare via?
Ruggirello esprime un grande potere politico, economico, finanziario. Se le sue sono minacce politiche nei miei confronti faccio spallucce. Se sono minacce al partito sarà il Pd che avrà motivi per ricondurlo al rispetto delle regole. Sulle scuse, io non so con quale faccia mi si chieda di dire scusa. Anzi, deve essere Ruggirello a chiedere scusa per certe sue frequentazioni, come Giambalvo di Castelvetrano che inneggiava a Matteo Messina Denaro. Io vengo da una famiglia molto modesta dell'agro ericino per noi i punti di riferimento storico e culturali sono state personalità come Sebastiano Bonfiglio, amministratore ucciso dalla mafia. Siamo due lunghezze diverse. Non capisco che scuse si chiedono a me. Io ho anche un dovere in più da pubblico ufficiale, quello di segnalare e denunciare eventuali fenomeni che possano compromettere l'equilibrio e gli interessi legali di una comunità. Ho fatto il mio dovere da amministratore pubblico, da cittadino, da politico. Se questo viene considerato un'onta allora viaggiamo su binari diversi. Decideranno i cittadini.
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