La Sigel guadagna un punto nel freezer del PalaBellina. Un punto che, visto come si erano messe a un certo punto le cose, può senza ombra di dubbio essere considerato anche prezioso. Un punto ottenuto al termine di una partita tirata, che spesso stentava a decollare. Ma che ha ancora una volta messo in mostra la grinta e la rabbia di chi non ci sta mai a cedere all’avversario. Una squadra, quella azzurra, che quando è riuscita a giocare come spesso ha dimostrato di saper fare, ha lasciato poco scampo alle dirimpettaie. La ripresa delle attività, d’altronde, riserva sempre molte sorprese. E la gara di ieri, disputata contro un Acca Montella sicuramente ordinata e basata su una buona correlazione “muro/difesa”, è andata un po’ fuori dagli schemi tradizionali. Una gara, come detto, che ha iniziato a smaltire le “ruggini” della lunga pausa in maniera quasi scientificamente naturale. Con la logica difficoltà di entrambi gli schieramenti a entrare in partita. Molti errori, da entrambe le parti. E un lungo periodo di studio, cercando paradossalmente di sbagliare il meno possibile. E’ stata dunque una corsa a ostacoli quella della Sigel. Una cavalcata che, alla fine del quarto set sembrava potesse essere addirittura “vincente”. Ma forse un pizzico d’inconscio “appagamento” alla fine ha condizionato la squadra più del lecito. E così Montella ha potuto “consolarsi” con la conquista del tie-break, a dir la verità mai messa in discussione dall’andamento dello stesso. Una formazione, quella azzurra, che coach Campisi ha schierato come suo solito. Con Trabucchi palleggiatrice, Agostino libero, Centi e Giuliani centrali, M’bra e Marcone di banda e Biccheri opposto. Coach Guadalupi ha risposto con Saveriano in palleggio, Giacomel libero, Diomede e Piscopo centrali, Boccia e Ventura schiacciatrici nonché Mauriello opposto. Un primo set, come accennato, giocato col freno a mano tirato da entrambi i sestetti. Chi ne approfittava era però la compagine giallonera, la cui percentuale d’errore restava sicuramente accettabile. Montella creava così un ampio distacco nel punteggio e metteva ben sei punti tra sé e la Sigel, fino al 6-12. Anche perché, subito dopo il primo time-out tecnico (3-8), Campisi era costretto a metter fuori la Marcone colpita da un lieve malore. L’ingresso della Foscari comunque, dopo i primi normali minuti di sbandamento che facilitavano il compito della squadra ospite, rimetteva via via le cose a posto. La neoentrata non mostrava alcun timore reverenziale e, scambio dopo scambio, entrava sempre più nel vivo del gioco (alla fine sarebbe stata tra le poche a non sbagliare un servizio). Confezionando tre ace e permettendo alla Biccheri di chiudere il quarto punto. Così, quando la Sigel ritrovava i propri equilibri, l’inerzia della partita prendeva subito un’altra direzione. Il pareggio arrivava sul 16-16. Il set diveniva più incerto, ma Montella sfruttava al meglio il piccolo vantaggio costruito e chiudeva lo stesso sul 20-25. La rimonta mancata d’un soffio diveniva però propedeutica al secondo set, che le azzurre si aggiudicavano con una condotta di gara più spregiudicata. Come uscite da un letargo quasi condizionato dal freddo del PalaBellina (8-4 e 16-10 i parziali ai time-out tecnici). E quando Montella, nel finale della frazione provava a rialzare la testa, Campisi cambiava la diagonale. Mandando in campo la Buiatti e la Scirè. Toccava proprio a quest’ultima dare il là al successo nel set, chiuso perentoriamente da una schiacciatona della M’bra sul 25-21. Il terzo set tornava però a essere “dominio” della squadra irpina. Che acquisiva un vantaggio iniziale di quattro/cinque punti e riusciva a mantenerlo sino alla fine. Nonostante lo spunto finale della Sigel, che manteneva acceso il lumicino della speranza fino al 20-24. Da segnalare il ritorno in campo della Marcone, che sarebbe risultato determinante nel set successivo. L’atleta veronese, ripresasi a pieno, fugava subito ogni dubbio sulle proprie condizioni di salute entrando al posto della M’bra. Così il sestetto azzurro riprendeva l’assetto iniziale e su un’eccellente difesa imperniata sull’ottima prestazione di Silvia Agostino costruiva il proprio capolavoro: quella rimonta alla quale, forse, nessuno credeva più. Un quarto set equilibrato, giocato allo spasimo, sicuramente il più bello. Con le urla di coach Campisi che sottolineavano il cambio di passo di una squadra, quella azzurra, capace di resistere fino al secondo time-out tecnico (14-16) e sprintare sul filo di lana. Lasciando di sasso l’avversario. Finiva così 25-21, con il punto realizzato dalla Buiatti che abbatteva definitivamente la resistenza delle giallonere. Prima che Benedetta Marcone chiudesse le danze. Finiva in un ottimistico tripudio sottolineato dall’esultanza sfrenata delle ragazze lilybetane. Capaci di cogliere l’attimo e dare un senso diverso alla prestazione. Il tie-break però diventava terreno di conquista per l’Acca Montella. Bravissime le irpine a mantenere i nervi saldi e a sfruttare la sequenza del punteggio a loro subito favorevole. Il 6-15 finale, d’altronde, non lasciava adito a scuse o recriminazioni. La Sigel così si prende solo un punto, che comunque muove la classifica. Un punto da considerare quasi un talismano per il futuro. Prima o poi la ruota dovrà decidersi a girare per il verso giusto.
Sigel Marsala Volley-Acca Volley Montella 2-3 (20-25/25-22/20-25/25-21/6-15)
Sigel Marsala Volley: Trabucchi 1, Centi 10, Scirè 1, Macedo, M’bra 16, Foscari 8, Biccheri 16, Marcone 10, Guliani 7, Buiatti 2, Agostino (L), Titone – All. Ciccio Campisi
Acca Volley Montella: Negro, Ventura 17, Boccia 12, Mauriello 21, Piscopo 7, Diomede 13, Maffei, Devetag, Granese, Giacomel (L), Saveriano 3, Zonta, Cione (L) – All. Dino Guadalupi
Arbitri: Antonio Tanania, Giuseppe Salvatore Virga