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09/01/2017 06:00:00

Come far rivivere a Marsala la lezione del "maestro" Tullio De Mauro

 Dopo la scomparsa, avvenuta qualche giorno fa, di Tullio De Mauro, il grande linguista italiano che, da circa un decennio, aveva scelto di vivere nell’incanto della Laguna dello Stagnone, si pone un problema: come può, la Città di Marsala – evitando la retorica o, peggio ancora, l’agiografia – omaggiarne la memoria, dopo avergli conferito, l’estate scorsa, la Cittadinanza Onoraria? Traduttore del “Corso di Linguistica Generale” di Ferdinand De Saussure (fondatore della disciplina e padre dello strutturalismo e della semiologia) e autore della “Storia Linguistica d’Italia”(testo ‘rivoluzionario’ che descrive l’evoluzione della lingua intrecciandola alla storia sociale del Paese) De Mauro si convinse che, per superare le difficoltà di comprensione di un testo che affligge il 70% della popolazione italiana, non basta aver frequentato la scuola media inferiore e, in molti casi, non è sufficiente nemmeno aver conseguito la maturità. Ecco perché l’autore de “La cultura degli Italiani”, sostenne, da un lato, la linea del ‘Long Life Learning’ e dei ‘Centri di Educazione degli Adulti’ e, dall’altro, la necessità di rilanciare un capillare ‘Sistema delle Biblioteche Scolastiche’. Nei Paesi civili (Stati Uniti, Giappone, Scandinavia, Francia, Germania, etc.) al centro delle scuole di ogni ordine e grado ma, in Italia, ridotte a ‘Cenerentola’ nell’ambito della stragrande maggioranza delle Istituzioni.

Allora: se rientra nei meriti dell’Amministrazione Di Girolamo aver conferito, la scorsa estate, la Cittadinanza Onoraria, al ‘Maestro della Lingua Italiana’, oggi, la stessa, ha il dovere di essere conseguente con quella saggia scelta,trovando modalità efficaci per farne rivivere l’alto magistero. Quali? Ne esistono decine, mi limito, qui, ad indicarne soltanto un paio. La prima: contribuire al rilancio di quel Sistema Bibliotecario che, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze dell’Educazione dell’Università di Padova, coinvolse decine di docenti di tutte le scuole del Distretto Marsala – Petrosino, allo scopo di farne dei ‘Documentalisti’ in grado di trasformare, anche da noi, le Bibliteche Scolastiche in centri propulsori delle attività di ricerca e in luoghi eletti ove coltivare il “Piacere della Lettura’. Su questo argomento, peraltro, col conforto dei dati registrati nell’ambito del Biennio degli Istituti Superiori presso cui, negli utimi anni, ho prestato servizio, mi propongo, a breve, di tornare. La seconda: a scadenza biennale, promuovere l’organizzazione – in collaborazione con l’Ateneo Palermitano – di un Convegno Nazionale su un tema cui De Mauro dedicò gran parte delle sue energie e che, proprio in Sicilia, assume particolare rilevanza: il rapporto tra Lingua e Dialetto. Magari affidandone la supervisione scientifica a Franco Lo Piparo, docente di Filosofia del Linguaggio all’Università di Palermo e brillante allievo di Tullio De Mauro, e quella letteraria a Nino De Vita, poeta eccelso e nostro illustre concittadino.

G. Nino Rosolia



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