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24/12/2016 09:00:00

Rifiuti, la Cisl chiede che il governo commissari la Sicilia

 Ci sono oltre tremila lavoratori dei vecchi Ato, società che gestivano i rifiuti in Sicilia e che dovrebbero chiudere i battenti, che non sono ancora transitati nelle nuove società di Comuni create dalla Regione. Così i sindaci per portare avanti la raccolta ricorrono spesso ad affidamenti diretti a ditte esterne, i costi lievitano e i lavoratori restano disoccupati. In tutto questo la raccolta differenziata è ancora al palo e le discariche rischiano nuovamente di collassare, tra qualche mese. È la denuncia della Cisl, che ha lanciato un appello al governo nazionale per commissariare la gestione del settore nell’Isola.

«La gestione dei rifiuti in Sicilia è disastrosa – hanno detto Mimmo Milazzo, segretario Cisl Sicilia, Amedeo Benigno, segretario Fit Cisl Sicilia, e Dionisio Giordano, segretario Fit Cisl Ambiente - il governatore tragga le conseguenze politiche di questo fallimento. Il sindacato è pronto alla mobilitazione».

Ieri il presidente della Regione, Rosario Crocetta non ha replicato direttamente, ma nell’ultima ordinanza con la quale ha prorogato la gestione emergenziale del settore, Crocetta ha minacciato di commissariare gli Ato che non faranno transitare i dipendenti nei nuovi consorzi. «Bisogna fare presto – dice Giordano – abbiamo registrato già un migliaio di licenziamenti». Dal dipartimento che si occupa dei Rifiuti, guidato da Maurizio Pirillo, sono già pronti a mettere in atto questa drastica misura.

La Cisl però lancia un altro allarme sul debito accumulato degli Ato, pari a quasi due miliardi, e ai livelli della raccolta differenziata ancora al palo. «Bisogna portare il ciclo integrato dei rifiuti con raccolta differenziata al 65% - dicono – che però è decollato in pochissime realtà e il rischio è che, in assenza di impianti, già dal prossimo secondo semestre 2017 i rifiuti debbano essere trasportati fuori dalla regione, con costi esorbitanti. Per fare un esempio, la sesta vasca della discarica di Bellolampo di Palermo potrebbe esaurirsi già il prossimo luglio, e scaricare le 900 tonnellate giornaliere di rifiuti del capoluogo siciliano in altri siti della Sicilia creerebbe concatenanti effetti negativi sull’intero sistema regionale, non solo per i costi. Le nostre richieste sono rimaste inascoltate – concludono i sindacalisti della Cisl - a questo punto è ora che il governo nazionale proceda al commissariamento della gestione dei rifiuti in Sicilia e che il governatore ne tragga le conclusioni logiche e politiche». Secondo la Cisl «la figura di un commissario appare quanto mai necessaria per velocizzare e snellire gli iter della costruzione di impianti e del passaggio dei lavoratori alle Srr, atto indispensabile per avviare una nuova fase della gestione dei rifiuti in Sicilia». 



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