La sorpresa alla fine c'è stata. Ma non nel senso che tutti si aspettavano, di un candidato in più. La sorpresa è stata quella di un candidato in meno, su due che erano rimasti, e di un vero e proprio caos. Vincenzo Abbruscato, capogruppo in consiglio comunale, ha annunciato il suo ritiro dalla corsa alle primarie del Pd di Trapani per la scelta del prossimo candidato Sindaco. Dopo il ritiro di Dario Safina, annunciato giorni fa, il dietrofront di Abbruscato comporta che rimane in campo solo Pietro Savona, ormai dunque candidato del Pd alla carica di Sindaco.
Abbruscato ha deciso anche di dimettersi dalla segreteria provinciale del partito. Una carica «che era frutto della condivisione di un percorso nel momento del congresso – afferma Abbruscato -. Questa condivisione è finita e mi sembra corretto abbandonare la carica».
«Non ho mai avuto timori nello spendermi quando, a torto o a ragione, mi sono convinto delle ragioni di una idea, di una proposta, di un’azione – afferma Abbruscato, in una nota -. L’ho fatto agli inizi, quando è nata l’idea del Pd, un partito moderno che si proponeva di non abbandonare il proprio percorso storico, al fianco delle classe sociali deboli, a difesa di chi non ha difese. Oggi i dati elettorali ci vedono sconfitti nelle periferie, vincenti nelle aree più ricche». Circa le primarie: «Ribadii la mia candidatura quando gli amici Savona e Safina avevano ufficializzato la loro partecipazione. L’idea che nel Pd trapanese si aprisse un confronto aperto, dove i nostri sostenitori avrebbero deciso la linea da intraprendere e le cose da fare, mi sembrava la strada corretta. E questo malgrado, a livello nazionale, la linea del partito cominciasse a convincermi sempre meno». . Ma, «da uomo di partito ho provato a lavorare all’interno, abbassando ogni tono durante un appuntamento elettorale importante come quello referendario».
Ed allora: «Mi ritiro dalle primarie perché ritengo anche che si stiano trasformando in qualcosa di diverso da quello che avrebbero dovuto essere». «Ora inizia per me e per una fetta importante di questo partito, un periodo di riflessione e di azione nuova, anche se non è nemmeno in discussione il mio impegno a favore del partito per tutte le competizioni elettorali, come è sempre stato».
Tutto confermato invece ad Erice. Alle 20 si sono chiuse le accettazioni delle candidature per le Primarie del 22 gennaio e sarà una gara a tre fra Daniela Toscano, Laura Montanti e Francesco Todaro. Tutti e tre hanno regolarmente presentato le liste dei candidati al consiglio comunale (che comunque potranno essere integrate e modificate successivamente) anche se l’ultima arrivata, Laura Montanti, ha fornito solo dodici nominativi oltre al suo. Sei i seggi a disposizione degli abitanti ericini: Napola, Ballata, Mokarta, Erice vetta e due all’hotel Erice di San Giuliano. Tre aree ben distinte, ad Erice, quelle che si contendono il ruolo di candidato sindaco ufficiale: ex Ds per la Toscano, ex Margherita per la Montanti ed ex Articolo 4 per Todaro. La favorita è Toscano, che gode dell'appoggio del Sindaco uscente Giacomo Tranchida. Ecco la sua dichiarazione:
Anche al fine di evitare il rincorrersi di telefonate, domande e/o interviste sulla situazione politica ericina rispetto all'evoluzione delle prossime elezioni comunali, ribadisco che, in tempi non sospetti (mesi fa!) ho dichiarato che sosterrò in coerenza politica ed amministrativa la mia Vice Sindaco Daniela Toscano alle primarie del PD ericino.
Tanto e non solo per averne apprezzato il genuino impegno e la difficile fatica a servizio della comunità Ericina, anche a ragione dell'alleanza politica dalla stessa pubblicamente prefigurata - diversamente da altre/i - che eviterebbe alla componente consiliare socialista ericina di entrare dalla finestra non avendo avuto accesso dalla trasparente porta della politica di servizio alla città, che in questi anni li ha visti invece contraddistinguersi nel fare essenzialmente danni.
Apprendo dalla stampa e auguro comunque le migliori fortune all'Ass Laura Montanti, anche se oggi non comprendo, sia le tardive ragioni e forse ancor meno l'opportunità politico-strategica di questa sua candidatura.
Al pari ho rassegnato allo stesso e dichiarato in più occasioni che non avrei potuto e non intendo di certo sostenere il candidato Todaro, dal quale mi separano distanze arcinote, non ultime quelle sancite dagli elettori avverso la sua esperienza di governo assieme al compagno di Giunta, ancor oggi Consigliere comunale, Nacci.
Rispetto a tanto ed incerto scenario di prospettiva politica, non posso che ritenere assolutamente legittimo che il Movimento per Erice che Vogliamo abbia a vantare titoli e valenti Amministratori per proporsi con pari dignità ed autorevolezza alla guida della città, anche al fine di scongiurare cupi commistioni politiche e becere alleanze sottobanco volte a riportare la politica del "mangia&mangia" al governo (..in tale direzione, risulta che frange organizzate dell'opposizione politica abbiano già attivato il proprio elettorato per sostenere qualche compare candidato alle primarie del PD).
Continuerà di certo il mio impegno in maniera ininterrotta a servizio della comunità ericina che assolutamente eviterò, per quanto nelle mie forze, anche direttamente candidandomi al Consiglio comunale, possa tornare indietro al tempo del malgoverno che, con i gruppi consiliari del PD e le liste civiche del Movimento per Erice che Vogliamo, abbiamo tentato di sdradicare con tutte le nostre energie in questi lunghi e faticosi 9,5 anni, consapevole che molto di più si può fare, ma che lo sforzo straordinario di questi anni non può di certo diventare una meteora.
Erice non merita di tornare indietro