Con la clamorosa "espulsione" di Mimmo Fazio dal consiglio comunale è, nei fatti, cominciata la campagna elettorale a Trapani per le prossime elezioni amministrative. Campagna elettorale che sarà fatta senza esclusione di colpi. Sia perchè il Pd, il principale partito, mai come ora potrebbe essere davvero vicino a conquistare la poltrona di Sindaco per la prima volta. Sia perché Mimmo Fazio è in campo per essere rieletto. A Trapani poi la partita si fa più complicata, perché si intreccia con elezioni ad Erice. Il Pd è uscito con le ossa rotte dal referendum costituzionale, dove il Si ha straperso. Dario Safina, alla luce del risultato, ha fatto un passo indietro e ha deciso di non candidarsi alle primarie. Correrà però nella lista del Pd, qualunque sia il candidato Sindaco, per un posto in consiglio comunale Restano in campo per le primarie il consigliere comunale Enzo Abbruscato e l'ex consigliere provinciale Pietro Savona E proprio domani, alle 20, dovrebbe scadere il termine per la presentazione delle candidature alle primarie. Il condizionale è d'obbligo, perchè con il Pd non si sa mai. D'altronde una parte del partito vorrebbe appoggiare Mimmo Fazio, e una parte ancora pensa che la candidatura ideale sia quella di Bice Ruggirello, sorella del deputato regionale Paolo. Le primarie dovrebbero tenersi il 22 Gennaio.
Il problema sono le allenze. Perché sulla carta il Pd dovrebbe essere alleato con il Psi di Nino Oddo e l'Udc di Mimmo Turano. Ma anche qui, da Trapani ad Erice, gil assetti cambiano totalmente. In più Safina, polemizzando con il segretario comunale del Pd di Trapani, Brillante, ha però tirato fuori un tema reale: il Pd da solo a Trapani è troppo debole per vincere. Ha molte anime belle, ma poca organizzazione concreta. Eppure il Pd va verso primarie di partito, non di coalizione. "Nessuno pensi di mettere in discussione le primarie" dice Pietro Savona, che evidentemente sospetta ci possa essere qualche tiro mancino dell'ultima ora. Savona, d'altronde, appare al momento quello messo meglio. Sabato ha tenuto un'affollata riunione con amici e simpatizzanti, alla presenza della senatrice Pamela Orrù e con i saluti di Baldo Gucciardi, segno che anche l'estabilishment del Pd appoggia la sua candidatura.
E' invece scatenato Mimmo Fazio. Con una mossa a sorpresa il consiglio comunale ha deciso di dichiararlo incompatibile per un colpo di coda della vicenda giudiziaria che lo vede contrapposto a Vito Dolce e al Comune di Trapani (anche se lui stesso aveva sollevato il Comune da ogni responsabilità), come dicevamo in apertura. Il deputato regionale annuncia guerra, soprattutto contro Forza Italia. Ed è dal suo ex partito che arriva una dichiarazione, quella del consigliere capogruppo Giuseppe Guaiana:
Non riusciamo a comprendere i motivi di tante grida per una vicenda che ha un carattere “NON POLITICO” e squisitamente tecnico/giuridico.
Ribadiamo, noi non abbiamo nessuna posizione pregiudiziale personale nei confronti del Cons. Mimmo Fazio, anzi se riuscirà, tramite i disposti che la legge prevede, a convincerci della bontà della sua posizione saremo ben lieti di votare a suo favore.
La supremazia delle norme sullo show delle grida , che poteva riguardare un qualsiasi altro consigliere, ci induce a concludere che l’attacco politico nei nostri confronti è segno esclusivamente di una posizione di debolezza.
Difende Fazio il consigliere Francesco Salone:
Ieri l’amministrazione Damiano ha dato l’ennesima dimostrazione di sé e della sua pochezza, seguita a ruota da una maggioranza, quattordici consiglieri, che s’è lasciata asservire per portare a compimento una manovra politica eterodiretta.
La giunta Damiano ieri sera alle 19,50, con una efficienza degna di miglior causa, ha approvato una delibera con la quale si è costituita in giudizio nell’appello del procedimento civile tra Dolce e Fazio, per altro in primo grado già conclusosi con esito favorevole per quest’ultimo. Per fare ciò la Giunta ha esautorato l’Ufficio legale del Comune ritenendo vi fosse “una possibile severa compromissione della serenità d’animo necessaria per una compiuta gestione dell’incarico professionale”. Come dire che sindaco ed assessori non si fidano dei legali del Comune e quindi hanno affidato ad un avvocato esterno, del foro di Marsala, l’incarico per un importo di poco meno di 6 mila euro.
La delibera successivamente votata in consiglio, che estromette Fazio per una presunta, quanto inesistente, incompatibilità, va letta per quale che è: un atto politico con il quale gli avversari di Fazio intendono farlo fuori per “via giudiziaria” anziché provare a sconfiggerlo nelle urne come un leale confronto democratico prevederebbe.
Con gli avversari non ci si misura in questo modo scorretto. Non si mette alla porta un collega consigliere senza che ci siano le motivazioni. Per altro questi 14 consiglieri che hanno avallato la delibera di incompatibilità non hanno neppure avuto il coraggio di metterci la faccia, rigettando la mozione con la quale avevo chiesto il voto palese.
Sono convinto che a seguito del ricorso del consigliere Fazio tra poco tempo egli sarà riammesso in consiglio e i trapanesi gli tributeranno giusti onori ed il riconoscimento per essersi battuto contro questo modo sciatto e infido di fare politica che è la cifra di questa maggioranza e dei maggiorenti politici che vi stanno dietro.