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18/12/2016 06:40:00

Trapani. Il Pd si prepara alle primarie. Forza Italia tenta di ricostruirsi

A Trapani la politica di ogni schieramento scalda i motori per le prossime amministrative del 2017. Gli incontri interni di partito e i dialoghi sono iniziati da un po’.
Il toto candidature sta lasciando il passo a delle “certe” candidature che vedrà Trapani terra di confronti, anche accesi. Il Sindaco Vito Damiano, la cui candidatura fu voluta e sostenuta dal Mimmo Fazio e dal senatore Tonino d’Alì (idillio finito subito) pare non lasci un buon ricordo e lo stesso Fazio ha deciso di ributtarsi nella mischia ricandidandosi a Primo Cittadino per "correre ai ripari".
Lo stesso parlamentare regionale qualche giorno fa si diceva sempre più determinato nell’affrontare la competizione elettorale per porsi, da vincente, alla guida della cittadina trapanese.
C’è da capire con quale schieramento Mimmo Fazio scenderà in campo e con quali alleati, lo stesso, dopo essere transitato ed eletto tra le fila del PDL, pare oggi abbia un dialogo maggiore con il Pd renziano. Non a caso il ritiro di Dario Safina dalle primarie del partito democratico si vocifera sia avvenuto dopo un accordo stretto tra Fazio e lo stesso Safina.
Il Pd, intanto, lunedì 19 riunisce la direzione provinciale sia per analizzare la disfatta referendaria del 4 dicembre scorso sia per discutere di primarie di partito e non di coalizione. Primarie che si terranno il 22 gennaio e che, ad oggi, vede i due candidati Enzo Abbruscato e Pietro Savona. Il Pd dovrà discutere anche di alleanze la cui strada naturale pare essere il Psi e Sicilia Futura ma anche quella parte di ex Udc che strizza l’occhio a sinistra e che fa capo a Mimmo Turano.
E Forza Italia? L’ipotesi della candidatura del senatore azzurro Antonio d’Alì si fa sempre più possibile. Giovedì scorso, infatti, a Trapani si sono riuniti i forzisti alla presenza del coordinatore regionale, Grianfranco Miccichè, il quale, non le ha mandate a dire ai 5 stelle etichettati come una “tragedia umana”, parla di una Forza Italia che "si sta ricostruendo" e che deve escogitare una strategia per "riprendere quota sui territori" ammettendo che "se si andasse al voto domani i grillini strapperebbero più del 40% dei consensi". Smonta un po’ le polemiche, che lo hanno messo in discussione circa una eventuale alleanza a sinistra. “Non è possibile che si faccia una legge elettorale tenendo conto della Lega e di Fratelli d’Italia, in Sicilia sono inesistenti e allora noi rischieremmo di prendere 0 seggi”
E se è vero, come dice Miccichè, che le altre destre non ci sono (Felice D’Angelo, di Noi con Salvini, non è stato preso in considerazione) e quindi mancherebbero di fatto gli alleati, con chi Forza Italia potrebbe affrontare una competizione elettorale? Il movimento non è più quello di un tempo, i voti sottratti sono tanti e lo ribadisce anche il coordinatore regionale dicendo che la vittoria del NO al referendum è stata "una grande vittoria ma a Forza Italia va il merito di un 20%", poi sposta l’attenzione sulla sua persona e su quello che - a suo dire - ha portato al partito alle ultime europee, 50 mila voti, “pur avendo tutto il partito contro, i miei fedelissimi che mi tradirono e il coordinatore di allora che studiava affinchè non venissi eletto ed è stato bravo perché c’è riuscito.” Le polemiche tra gli azzurri non cessano, poi però fa un richiamo alla responsabilità e lancia Tonino d’Alì come candidato sindaco a Trapani.
Il senatore berlusconiano non smentisce e ritiene di fare ciò che la base del partito gli indicherà.
Incontro quello di giovedì che ha avuto il retrogusto di un patto sancito tra Micchichè, che ha sempre meno alleati tra i parlamentari siciliani, che in un affondo ha definito casta la magistratura e non i politici e che ha dichiarato che i politici vanno pagati perché “se io a casa mia chiamo il miglior architetto lo devo pagare”. Sottolinea come la vita da politico sia stressante tra aeroporti e taxi, chissà forse lo è pure quando percepiscono la copiosa indennità o vitalizio.
A Trapani, pertanto, gli assetti sembrano più chiari: Mimmo Fazio e Antonio d’Alì saranno i due grandi titani che si scontreranno senza esclusioni di colpi, è noto che l’uno mal sopporta l’altro e che mette in discussione la politica dell’avversario, dall’altra parte si attendono le primarie del 22 gennaio del pd che avrà come alleati il Psi , Futura Sicilia e le varie liste civiche che si collocano nell’area dem.
Al lavoro per esprimere la candidatura c’è anche il Movimento 5 stelle che intanto riunisce il proprio Meetup per elaborare idee e parlare di sviluppo della città trapanese correndo da soli e senza alleanze con altri schieramenti.