Paolo Ruggirello, deputato regionale del Pd, ieri a Marsala c'è stato il consiglio comunale. Tutti si aspettavano il passaggio del suo gruppo, quello con il presidente Enzo Sturiano, nel Pd, ma non è successo niente.
Deve essere solo ratificato in consiglio comunale, si tratta di un passaggio formale, per noi il gruppo è unico.
Si chiude una transizione lunghissima quella che vede gli ex Articolo 4 transitare nel Partito Democratico, soprattutto a Marsala.
Il percorso è iniziato quando si è fatto ritirare dalla campagna elettorale a sindaco Enzo Sturiano. Era un percorso che vedeva la seconda lista del Partito Democratico, Democratici per Marsala, ratificata dai vertici del Pd. Era importante avere due voci, due gruppi inizialmente anche per non avere una adesione a freddo. E adesso restiamo nel Pd.
Cosa accadrà in consiglio, viene messa in discussione la carica di capogruppo del Pd di Antonio Vinci, ci saranno rimodulazioni della geografia e delle cariche?
Non siamo attaccati al ragionamento su poltrone, non siamo entrati nel Pd per fare la guerra. Insieme andremo a condividere tutta una serie di percorsi. Il capogruppo è Antonio Vinci, ci sono percorsi da fare, anche per quanto riguarda la giunta, perchè parliamo di un gruppo di nove persone. Non siamo una parte della maggioranza silenziosa ma attenzioniamo tutti i problemi del territorio. Non ci mettiamo la museruola, per essere chiari.
Democratici per Marsala ha portato un bel pacchetto di voti. E adesso lei ha pescato anche Alessandro Coppola.
Sia Alessandro Coppola che Alfonzo Marrone hanno aderito a un percorso che è il mio modo di fare politica.
Quindi anche Marrone è con lei?
Condividono con me da un po' di tempo il percorso.
A Giovanni Lo Sciuto, che era il loro sponsor politico, chi glielo dice?
Ognuno risponde delle proprie appartenenze, loro sono stati eletti con una lista civica.
Sta scaldando i motori per le regionali?
Prima delle regionali ci sono le elezioni nazionali. I miei motori li accendo quando finisce la competizione elettorale e li tengo accesi fino alla prossima. Sono un diesel, lento, ma arrivo.
Al referendum avete vinto o avete perso?
Abbiamo perso.
Anche se si dice in giro che i deputati regionali sotto sotto speravano nel No, perchè il taglio dei senatori avrebbe impedito a molti di ambire a Palazzo Madama e di continuare a prendere uno stipendio alto.
Io ho fatto la mia manifestazione pubblica per il Sì.
Poi c'erano anche i ragazzi con le magliette quando è venuto Matteo Renzi a Trapani.
La Fondazione Ruggirello ha fatto le magliette. I miei percorsi non sono quelli di un parlamentare attaccato alla poltrona o ai risvolti economici. Sulla riforma i cittadini hanno perso una grande occasione.
Cos'è mancato al Pd per vincere? Qualcuno ha fatto il doppio gioco?
Renzi ha fatto l'errore di aver caricato su se stesso la responsabilità di questo referendum, e siamo rimasti da soli. Mi lamento dei territori perchè si è partiti in ritardo nella campagna rispetto al fronte del No, non erano abbastanza carichi. Ci sono stati sindaci e amministrazioni del Pd che non hanno creato il confronto con il cittadino. I sindaci dovevano schierarsi apertamente, era un atto dovuto.
Però lei ha dichiarato che sarebbe stato un danno per voi deputati regionali questa riforma.
Io ho fatto i tagli sulla spesa all'Ars, anche ai dipendenti, ho cercato di rimarcare che noi abbiamo già dato. L'operazione sul collegamento dello stipendio con il sindaco capoluogo comportava una bella differenza. Lo stipendio del parlamentare poteva arrivare a 5 mila euro, quando prima si prendeva 27 milioni di lire, è una esagerazione. Sono anche convinto che chi fa il parlamentare deve mettersi in aspettativa dal proprio posto di lavoro, non si possono fare bene due cose.
Come sta lavorando il sindaco Alberto Di Girolamo a Marsala? In passato avete avuto dei dissidi, ora è tutto passato?
Ci sono stati ragionamenti che riguardano alcune incomprensioni col gruppo, ma fatti di normale routine. Gli attacchi sono altri. Meno male che non è più segretario del Pd, adesso può fare il sindaco con tranquillità. Chiedo di confrontarsi di più con il gruppo di consiglieri. Ma ammetto che è difficile fare il sindaco adesso, ci sono sempre meno risorse.