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21/11/2016 06:20:00

Mazara, Giovanni Tumbiolo: "I pescatori siciliani non sanno più che pesci prendere"

Giovanni Tumbiolo, presidente del Distretto Produttivo della Pesca di Mazara del Vallo. Come sta la pesca in Sicilia e cosa ha chiesto al Presidente Renzi e al Ministro delle Infrastrutture Delrio?

La pesca siciliana non sta per niente bene. Ho presentato a Renzi e al Ministro Delrio il problema del porto di Mazara del Vallo che è la Capitale della Pesca d’Italia e del mediterraneo e tuttavia il suo porto non è navigabile, e non solo non è navigabile perché è insabbiato, ma da più di due anni non è nemmeno illuminato.

Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Lotti e l’assessore Gucciardi in una nota giunta in queste ore garantiscono a breve sia l’appalto per il dragaggio che per l’illuminazione.

E’ un bene che l’assessore Gucciardi che è il riferimento politico del territorio si interessi di questa questione ma non riguarda solo il dragaggio. Abbiamo riferito al Presidente del Consiglio, al Ministro delle Infrastrutture e tutta la filiera politica che era presente specie quella regionale, che il Porto di Mazara è come quello di una Capitale. E’ come se all’aeroporto di Fiumicino o a quello di Parigi mancasse l’illuminazione o la pista d’atterraggio, che senso avrebbe. Bisogna intervenire e farlo presto perché i danni economici conseguenti sono altissimi e il prezzo lo pagano gli operatori della cantieristica, gli armatori e tutta la comunità che in questi anni è stata fortemente danneggiata anche dal problema della guerra del pesce. Una guerra che dura da oltre cinquant’anni e non se ne può più.


Tumbiolo, si riferisce ai sequestri dei pescherecci. Gli ultimi due settimane fa in Tunisia e in Egitto.


Sì, per fortuna si sono conclusi rapidamente ma hanno sempre recato un danno consistente all’economia degli armatori e dei pescatori. Quando si ferma una barca il danno è molto elevato, perché ci sono costi e bisogna tenerne conto. Abbiamo sollevato la questione anche per questo, anche se grazie alla filiera della diplomazia italiana devo dire che si è risolto velocemente, grazie anche ai buoni rapporti che abbiamo creato con la nostra iniziativa Blue Sea Land che ha visto tra le 52 delegazioni internazionali presenti anche il sottosegretario alla Pesca dell’Egitto. Queste occasioni servono per allacciare buone relazione che poi servono per risolvere anche questi casi di crisi che purtroppo ci sono perché manca una politica seria da parte della Unione Europea. Mancano le delimitazioni, ci sono grandi incomprensioni e i nostri pescatori sono lasciati soli e a difenderli in trincea siamo in pochi.

Giovanni Tumbiolo ci spiega questa novità delle quote del pesce spada?


Questa è un’altra tegola che si abbatte sui pescatori siciliani. L’idea di stabilire così come per il tonno le quote, cioè la limitazione della pesca, finirà con il penalizzare la pesca siciliana e i pescatori che già sono allo stremo delle loro forze. Non sanno più che pesci prendere. Il tonno non si può pescare, l’alalunga non si può pescare, questi non hanno più nessuna possibilità di sopravvivere. Mettere le quote anche per il pesce spada significa avvantaggiare i soliti spagnoli e francesi che in Europa contano molto più di noi e finisce con il penalizzare i pescatori siciliani che sono i maggiori azionisti del sistema pesca del mediterraneo.