Maurizio Santangelo, portavoce al senato del Movimento Cinque Stelle trapanese. Voi Cinque Stelle dite NO al referendum costituzionale. Sono stati a Trapani prima di Maio e poi Di Battista, continuate la vostra battaglia e il vostro tour per il NO.
Siamo assolutamente per il NO, perché vogliono togliere l’ultima possibilità che i cittadini hanno di partecipare alla vita politica di questo Paese che è il voto. Vorranno fare un senato dei nominati che saranno eletti dalla casta. Quindi la casta nominerà la casta. Per quello è un NO secco.
Santangelo, parliamo di aeroporto di Birgi. Riguardo alla vicenda Airgest-Ryanair, la società di gestione dello scalo ha un debito di 15 milioni di euro e ha comunicato ai sindaci di non poter più pagare Ryanair e quindi i sei milioni di euro all’anno li devono pagare totalmente i comuni che per il momento pagano solo la metà di quella cifra. Ci può spiegare cosa ha capito lei di quello che avviene fra Airgest e Ryanair in questo territorio?
Noi come M5S siamo fermi ad una richiesta di accesso agli atti fatta quasi un anno fa, con la quale abbiamo chiesto il contratto sottoscritto tra Airgest e la compagnia che ci è stato negato perché a detta loro è coperto da segretezza. Lì bisogna essere molto chiari, perché Airgest è una società a maggioranza pubblica e i contratti devono essere pubblici; io come cittadino italiano voglio sapere come vengono spesi i soldi dei cittadini. E’ chiaro che amministrare un’azienda come Airgest non è semplice, ma partendo da questo presupposto è fondamentale che si faccia chiarezza sulle gestioni degli ultimi anni. L’ultimo anno, tra l’altro, sono arrivati cinque milioni e ora ce ne sono altri in arrivo per la chiusura del 2011, grazie anche ad un nostro intervento, ed è incredibile che questa azienda oggi abbia un buco che si aggira attorno ai 15 milioni di euro.
E’ reale e concreto il rischio che l’aeroporto di Birgi possa chiudere?
L’aeroporto non può chiudere e non deve chiudere. Per questo però bisogna amministrate bene. Bisogna chiamare la Regione alle responsabilità che le competono. Ci sono tantissime aziende nel trapanese che vivono e hanno investito sul turismo. Ci sono tantissimi cittadini trapanesi e non solo, anche dall’agrigentino e del palermitano che si spostano dall’aeroporto. Ci sono tantissimi pendolari e tanti nostri ragazzi che prendono gli aerei della Ryanair a un costo più’ basso e hanno scelte le università perché collegate direttamente con Trapani. Bisogna fare la giusta pressione su Crocetta per mantenere tutto questo.
Anche i sindaci hanno ribadito nei giorni scorsi la mancanza della Regione. E anche l’amministratore di Airgest Giudice dice che dalla Regione non si è fatto vivo nessuno, e nessuno dice cosa fare.
E’ un bel pasticcio, ma che Airgest venga a raccontare che la situazione è insostenibile, dico che si poteva iniziare a dire anni fa come era la situazione e si sarebbe potuta affrontare diversamente, cercando di far chiarezza e risolvere i problemi. Una cosa importante è anche un’altra. Ryanair fa benissimo il proprio lavoro ed è prezioso per questo territorio, ma siccome fa business, dobbiamo instaurare un rapporto differente rispetto agli ultimi anni, perché non va bene anche dal punto di vista della comunicazione del terrore che fanno puntualmente ad ogni scadenza di contratto, come ad esempio la vicenda della chiusura della possibilità di fare i biglietti dal mese di marzo, ripristinata poi una settimana dopo. Dobbiamo essere bravi noi come amministratori a vendere il territorio che non è un luogo disperso nel mondo, ma è un territorio appetibile dal punto di vista turistico anche per la Ryanair. E bene che consentiamo di fare business alla Ryanair, ma è pur vero che se deve prendere un centesimo di soldi pubblici devono essere concessi attraverso bandi di gara pubblici, dove magari altri vettori possono partecipare. Non dimentichiamoci che questo contratto di co-marketing è anomalo.
Santangelo, per l’aeroporto sarebbe possibile considerare la via delle tratte sociali? Come si sbroglia questa difficile situazione?
La via delle tratte sociali va bene per i cittadini del posto, per i turisti no. Su Trapani ci sono un milione e mezzo di passeggeri che transitano, per l’economia di un aeroporto però sono pochini. Sulla difficile situazione di Birgi dico che dobbiamo iniziare ad amministrare questo territorio con competenza; a questa situazione non si doveva arrivare a pochi mesi dalla scadenza del contratto ma molto tempo prima. Io nel 2013 in campagna elettorale, eravamo nel 2013, parlavo di un contratto Ryanair che stava scadendo, e la cosa continua a ripetersi. Forse mandando qualche amministratore a casa e richiamando qualche dirigente alle proprie responsabilità potrebbe essere una soluzione. Capisco che per i sindaci è difficilissimo amministrare e trovare delle somme, ma anche loro devono cercare di fare la loro parte nel modo migliore perché non possiamo permetterci di perdere l’aeroporto, perché a quel punto non sapremo come arrivarci in questo territorio. C’è un’autorità portuale che è stata annullata per interessi che convergono su Palermo, strade non ne abbiamo, l’aeroporto lo stanno chiudendo, non possiamo rimanere alle sole promesse di Renzi che vuole fare il ponte sullo stretto di Messina, magari ne facciamo uno che va da Trapani in Sardegna e dalla Sardegna a Roma e avremo risolto...
Santangelo, ci sono due correnti di pensiero su chi dovrebbe firmare il contratto. Chi pensa debba essere il commissario del Libero Consorzio in attesa dell’elezione del presidente e chi dice debba essere il Prefetto. Lei come si colloca fra queste due alternative?
Io dico, invece, perché no la Regione, perché non fa la sua parte. Il 51% di Airgest appartiene alla Regione quindi spetterebbe a lei. Sul contratto di co-marketing dico che da tre anni che lo studio non ho una certezza, se questo mette a rischio sanzioni dell’Unione Europea, perché se così fosse ci sarebbe un danno oltre la beffa. In questo momento cerchiamo di fare tutti quanti la nostra parte, di mettere giù delle idee e di avere delle certezze, perché è inutile rincorrere un contratto di co-marketing se non è la formula migliore. L’ex prefetto si era reso disponibile con la Camera di Commercio in questa cosa, ma alla fine se andiamo a leggere il contratto firmato da Camera di Commercio e dai Comuni, vi dico che dal punto di vista legale quel contratto è veramente atipico. Spendiamo i soldi pubblici, facciamolo pure, dobbiamo investire sul turismo in questa provincia, ma facciamolo bene.