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04/11/2016 06:35:00

Buona scuola e manutenzione degli istituti. I dirigenti bacchettano Faraone a Marsala

Le lacune della buona scuola, con l'autonomia non del tutto compiuta dei dirigenti, le loro responsabilità, la chiamata diretta, e la situazione degli istituti superiori della provincia di Trapani che non hanno risorse. I dirigenti delle scuole della provincia di Trapani, di ogni ordine e grado, ieri hanno incontrato il sottosegretario al Ministero dell'Istruzione, Davide Faraone, per parlare dei problemi della scuola in provincia e per fare il punto sulla “Buona scuola”, come è stata ribattezzata la legge 107.
Nell'aula magna dell'istituto Agrario di Marsala c'era anche la direttrice dell'Ufficio Scolastico Regionale, Maria Luisa Altomonte, che ha ammesso che la legge “poteva essere scritta meglio, ma ha elementi di forte innovazione”.
I dirigenti scolastici hanno sollevato diverse perplessità sulla riforma della “Buona scuola”.
Si è parlato ad esempio delle valutazioni dei dirigenti, e di conseguenza delle scuole, in base alle attività e ai progetti portati avanti. Ma, hanno lamentato diversi dirigenti, “la valutazione avviene senza che ci siano le risorse umane per compiere i progetti”, come ha riferito la dirigente dell'istituto “Altavilla” di Mazara del Vallo.
Tutti hanno fatto presente che è stato un anno di duro lavoro per mettere in pratica ciò che veniva specificato nella riforma, soprattutto perchè in alcuni casi non ci sono stati gli assistentia amministrativi. “Non siamo pagati nella maniera adeguata – ha detto la dirigente della scuola Mario Nuccio di Marsala – e siamo in difficoltà perchè non abbiamo possibilità di nominare gli assistenti amministrativi”. La dirigente dell'istituo marsalese ha anche sollevato il problema sicurezza: “Noi dirigenti abbiamo diverse responsabilità, tra cui quella della sicurezza delle scuole, se c'è un problema abbiamo la delega per poterle chiudere. In assenza di certificati noi chiudiamo le scuole”, ha detto la dirigente facendo intendere che quello della sicurezza nelle scuole è un problema diffuso in provincia di Trapani. Basta ricordare i recenti problemi nelle scuole marsalesi, su cui è stata attaccata l'assessore Anna Maria Angileri, presente ieri all'incontro.
E' stato messo il punto anche sulle prove Invalsi con la difficoltà del dirigente di somministrarle, anche per l'ostruzionismo dei sindacati. E ancora, sulla “Buona scuola”, che doveva permettere la sburocratizzazione per la dirigente del “Ferrigno” di Castelvetrano così non è stato. Sono stati poi evidenziati problemi per la chiamata diretta, l'impossibilità di smaltire le Mad, ossia le Messe a disposizione che inviano persone che si candidano ad un lavoro nella scuola. Il dirigente dell'istituto Sciascia Bufalino di Valderice, ha sottolineato che l'autonomia delle scuole è in realtà un'autonomia a metà. “Non devono esserci imposizioni, le scuole devono essere libere di consorziarsi, con reti di scuole reale e non imposte”, ha detto il dirigente citando una rete d'ambito in cui c'è un polo per la formazione.
All'unisono i dirigenti scolastici degli istituti superiori hanno poi sottolineato le difficoltà di gestire le scuole con la Provincia di Trapani che, da quando è messa in liquidazione, non sostenta come dovrebbe gli istituti. Ad esempio le utenze elettriche. La Provincia di Trapani infatti ha quasi imposto la voltura portando sulle casse degli istituti il groppone delle utenze elettriche, telefonia e acqua, quando dovrebbe essere in capo all'ente. “Siamo impossibilitati a pagare le bollette, dovremmo accedere ai fondi che la Regione Sicilia ci vincola perchè non possiamo utilizzare per la manutenzione ordinaria e utenze” ha evidenziato la dirigente dell'Alberghiero di Erice.
Il dirigente dello Sciascia-Bufalino parla di ricatto. “Hanno minacciato una sanzione, hanno detto che le spese erano alte non vedendo che avevamo dimezzato le spese negli anni precedenti”.
Allo Scientifico e Classico di Trapani ci sono 25 mila euro l'anno di bollette che non si sa come pagare. “Noi potremmo chiudere le scuole anche domani, ma presidiamo il fortino”, ha detto il dirigente.
Il sottosegretario Faraone ha cercato di tenere buoni e calmi i dirigenti presenti. Su questi ultimi problemi, ad esempio le utenze elettriche e i problemi strutturali delle scuole lo Stato ha poco da fare. “Quando c'è un problema sulla manutenzione e sul funzionamento delle scuole non abbiam competenze dirette, ma faremo da stimolo alla Regione. Sulle volture faremo un approfondimento, perchè la Provincia sta cercando di scaricare alle scuole esigenze economiche”.

Sulla 107, la “Buona scuola”, Faraone ha puntato sul coinvolgere i dirigenti. “Le vostre responsabilità sono le mie. La 107 ha un obiettivo, mettere ordine su questioni su cui non si metteva da tempo. Abbiamo avuto graduatorie molto lunghe al sud e corte al nord. Abbiamo fatto un'operazione di coraggio, ed è chiaro che ci sarebbe stata la mobilità. Era meglio lasciare i precari?”. Ha detto Faraone rispondendo a una delle ultime domande sui docenti che sono stati costretti a cambiare città per essere dichiarati “di ruolo”. Il sottosegretario su tutti gli altri problemi emersi dalla “Buona scuola” ha parlato di periodo di transizione. “Tutto quello che avete passato quest'anno non lo passerete mai più. Abbiamo degli insegnanti in più, e poi risorse strutturali nel tempo”. Faraone ha poi annunciato il prossimo Pon da 240 milioni di euro, di cui il 70'% andrà al Sud, e bandi per 350 milioni di euro per tempo pieno e infanzia. Sulla valutazione delle scuole, ha poi concluso Faraone che non è stata inserita come “strumento punitivo ma come elemento per conoscere la realtà della scuola”.



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