Egr. direttore,
di frequente, il sindaco Damiano mi accusa di rigirare la frittata sulle questioni amministrative che hanno investito Trapani negli ultimi anni.
Certo è che i risultati dell'amministrazione Damiano sono sotto gli occhi di tutti e i paragoni tra il presente e il passato, parecchio rimpianto dai trapanesi, non sono io a farli ma gli stessi miei concittadini. Abbiamo tutti torto? Credo proprio di no.
Veniamo, però, alla questione riportata nell'articolo pubblicato dal Suo giornale il 26 ottobre scorso e alle risposte date nell'intervista dal sindaco Vito Damiano, che respinge l’accusa di non aver fatto nulla per 4 anni e mezzo. Damiano chiede, invece, cosa abbia fatto la mia amministrazione in 11 anni. Con la disonestà intellettuale che lo contraddistingue, il sindaco non fa cenno al mutato quadro normativo, invero sulla differenziata molto più restrittivo oggi, che è alla base delle differenti scelte politiche ed amministrative, tra la mia e la sua amministrazione, in materia di rifiuti, loro trattamento e fase di raccolta.
La mia amministrazione ha realizzato un'isola ecologica, o se preferite un centro comunale di raccolta differenziata dei rifiuti, quello che ancora oggi, sul Lungomare Dante Alighieri, funziona a Trapani e che è ancora il maggiore strumento di raccolta differenziata nel capoluogo.
La mia amministrazione ha tenuto il Comune di Trapani fuori dal carrozzone dell'ATO, gestendo la raccolta attraverso un affidamento alla società Trapani Servizi. Facendo in tal modo risparmiare ai trapanesi più di due milioni di euro l'anno per almeno 5 anni, rispetto alla partecipazione all'ATO, la cui gestione dei rifiuti, per altro, non ha brillato e molte ombre ha prodotto (comprese indagini giudiziarie).
Taluni rimproverano alle mie amministrazioni di essere state sanzionate per non aver avviato la raccolta differenziata. Vero! Fu una scelta consapevole. A fronte di sanzioni di poche centinaia di migliaia di euro abbiamo preferito concentrarci e investire le poche somme a disposizione (alcuni milioni di euro) nella pianificazione e nella progettazione di quattro nuove vasche per la discarica di contrada Borranea, piuttosto che in una costosa raccolta "porta a porta" (per conferire i rifiuti dove?). Realizzazioni che hanno dato al Comune di Trapani un'autonomia di una decina d'anni, se non di più, nel corso dei quali si sarebbero potute e dovute attivare le procedure per una differenziata realmente efficace.
Quando Damiano s'è insediato la discarica di Borranea aveva davanti a s'è un’autonomia, in termini di tempo e di tonnellate di rifiuti da potervi conferire, tale da consentire l'avvio della raccolta differenziata e la complessa gestione del suo processo organizzativo, logistico ed amministrativo, perfino con un quadro normativo in continuo mutamento. Dunque la mia amministrazione ha gettato, e solidamente, le basi sulle quali costruire, progressivamente, un'azione volta alla raccolta porta a porta e riuso dei rifiuti. Se solo Damiano avesse dato realmente continuità amministrativa, come aveva promesso in campagna elettorale, forse oggi ne avremmo visto i risultati.
Damiano ha, invece, bandito ben due gare per l'appalto relativo alla raccolta differenziata dei rifiuti ma senza esiti positivi. In un caso anche per inadeguatezza nella redazione del bando, per stessa ammissione degli uffici comunali.
Ha aumentato la Tares nel novembre 2013, portando la città quasi alla rivolta sociale, giustificando il provvedimento con l'avvio della differenziata (annunciata in una conferenza stampa). Manco a dirlo, la raccolta differenziata non è mai partita; i trapanesi hanno pagato l'aumento di bollette dal 40 al 100 per cento in più. Gli oltre 4 milioni di euro in più scippati dalle tasche dei cittadini sono fini in avanzo d'amministrazione a fronte di un servizio non reso ai trapanesi. Dunque, oltre al danno anche la beffa!
Rispetto al rapporto con la Regione Siciliana, che Damiano, pur con qualche ragione, indica come capro espiatorio di ogni sua manchevolezza c'è da dire che l'azione di opposizione del Comune all'uso della discarica di Contrada Borranea è stata tardiva e fiacca. Un ricorso al TAR è stato presentato solo dopo che si era esaurita una vasca e poco prima che la stessa Regione varasse una nuova ordinanza, sotto la spinta del Ministero dell'Ambiente e delle sanzioni dell'UE, con il nuovo piano regionale di raccolta dei rifiuti.
Complessivamente, quella di Damiano, è stata una gestione approssimativa del problema rifiuti; del resto in linea con quella che è stata la sua amministrazione in questi quattro anni e mezzo. Che poi il sindaco Damiano voglia, come sempre, buttarla in caciara, senza mai entrare nel merito delle questioni trasformandole in scontro personale è ormai un dato assodato. Più volte, soprattutto in aula consiliare, gli ho detto che non ho nulla di personale nei suoi confronti, ma che non posso tollerare ciò che ha prodotto il suo "tradimento" nei confronti dei trapanesi che si aspettavano una continuità nell'azione amministrativa, e che, invece, si trovano davanti alla inerzia più totale.
Tanto le dovevo e senza pretesa di pubblicazione, non per una replica al sindaco Damiano, per quello basta ed avanza il frequente confronto d’aula, ma al solo scopo di farLe conoscere e di fare conoscere alla Sua redazione, la realtà dei fatti e le sostanziali differenze tra il “prima” ed il “dopo”, tra chi ha amministrato al servizio dei trapanesi, perfino commettendo degli errori, e chi ha scelto l’immobilismo come cifra del confronto con la città di Trapani.
Colgo l’occasione per rivolgerLe cordiali saluti
On. Avv. Girolamo Fazio