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24/10/2016 06:20:00

Marsala, l'ex area militare abbandonata. Il caso arriva in Senato

 E’ abbandonata e vandalizzata l’ex area miltare di via Dante Alighieri, a Marsala. Una zona militare conosciuta come ex polveriera, che si estende dalla vecchia circonvallazione, e dismessa da anni. L’edificio sembra esser stato investito da un uragano. Pare che dentro ci siano diversi bivacchi, le recinzioni limitano poco l’accesso. Entra ed esce chiunque. Di tanto in tanto si fa vedere della gente, non si sa incaricata da chi, a tagliare gli alberi per portar via la legna. Forse perchè l’area verde è spesso soggetta a incendi. Come quello avvenuto quest’estate, che ha creato allarme anche alle abitazioni vicine.
Da quell’incendio è nata l’attenzione di Vincenzo Maurizio Santangelo, senatore del Movimento 5 Stelle, componente della Commissione Difesa al Senato, che ha presentato un’interrogazione al Ministero della Difesa per sapere che ne è della convenzione fatta qualche anno fa col comune di Marsala.

Perchè l’area è grande, ma potrebbe essere appetibile per interventi infrastrutturali in una zona del centro urbano della città molto trafficato.
Durante l’amministrazione comunale guidata da Renzo Carini venne stipulato un accordo con il Ministero della Difesa che prevedeva la cessione al Comune della base dell’Aeronautica militare nei pressi di Sappusi (ex idroscalo, due hangar e palazzine) in cambio della modifica della destinazione urbanistica dell’ex caserma deposito munizioni di via Alighieri. Il Comune così avrebbe ottenuto cospicui oneri di urbanizzazione per quell’area. Poi andò tutto in fumo con l’arrivo dell’amministrazione Adamo, come conferma anche il sottosegretario Gioacchino Alfano, rispondendo all’interrogazione di Santangelo.


“Nel 2010 la struttura era stata inserita tra i beni da dismettere (con decreto direttoriale del 5 marzo). A seguito dell'interesse manifestato dall'amministrazione comunale di Marsala per la valorizzazione degli immobili militari siti nel proprio territorio, il deposito era poi stato oggetto di un protocollo d'intesa firmato nel novembre 2010 e di un accordo attuativo del febbraio 2012. Tali atti tuttavia non sono più vigenti per decorrenza dei termini di validità, in quanto l'accordo di programma (di cui agli articoli 6 del protocollo d'intesa e 4 dell'accordo attuativo) non è stato sottoscritto nei tempi previsti (la scadenza era prevista nel febbraio 2013). Ciò in quanto l'amministrazione comunale non manifestò più, al riguardo, il proprio interesse”.

L’allora sindaco Adamo, infatti, fece praticamente andare tutto in fumo. La convenzione col Ministero non è stata più rinnovata dall'Amministrazione Adamo. Così sono andati persi i 5 milioni di euro di possibili benefici dagli oneri di urbanizzazione. Poi, quando tutto il lavoro “diplomatico” tra comune e ministero andò perso, l’amministrazione Adamo pensò di trasformare l’ex caserma deposito munizioni in ‘’cittadella della sicurezza’’ in cui ospitare forze dell’ordine e protezione civile. Un progetto mai concretizzato.
Nella risposta a Santangelo il funzionario del governo ha anche detto che nel 2015 la Difesa aveva ulteriormente ribadito la disponibilità del complesso infrastrutturale per la definitiva dismissione all'Agenzia del demanio e che nel corso degli anni, “la Forza armata ha comunque mantenuto costante attenzione, chiedendo anche la collaborazione delle locali Forze dell'ordine per il controllo dell'area”.
Sulla presenza di materiale di armamento il ministero ha comunicato di aver effettuato “un intervento di bonifica sull’intera area, terminato il 20 ottobre 2014, rilevando altresì che la Forza armata ha avviato anche le opportune azioni per verificare la necessità di procedere, con specifici, ulteriori interventi nelle aree relative a cunicoli, grotte e vecchie cave esistenti che presentano una particolare conformazione geologica. Il sito è stato inoltre inserito nel piano di smaltimento dell'amianto, tuttora in corso. Infine, il tratto di recinzione metallica recentemente danneggiato è stato ripristinato”.



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